La stagione delle pere greche sta procedendo piuttosto bene, afferma Paris Karastergios, coordinatore import-export per l'azienda d’esportazione greca di prodotti ortofrutticoli Kastargiou P. Bros S.A.
"Al momento, stiamo per terminare le vendite delle pere Santa Maria. È stata una buona stagione per questa varietà dal punto di vista qualitativo, con frutti rossi di medio calibro, per lo più 60/70. Quasi il 95% di questa varietà è destinato ai mercati esteri, principalmente Israele, Giordania e Libano. In questa stagione, sebbene la quantità di pere di seconda categoria sia inferiore rispetto alle campagne precedenti, abbiamo difficoltà a venderle, nonostante i prezzi bassi".
"Da agosto a ottobre, la domanda in Israele è stata elevata per i calibri più grandi, si è abbassata a novembre e ora sta nuovamente aumentando. Per quanto riguarda i calibri più piccoli, in Giordania, che è il nostro mercato principale per le pere Coscia e per le più piccole Santa Maria, si è verificato un eccesso di offerta in autunno con pere provenienti da Paesi come Siria e Libano ma, anche per queste pere, la domanda sta aumentando. Per continuare a offrire pere di alta qualità ai nostri clienti, a gennaio inizieremo a offrire la nostra varietà tardiva, Blanquilla. Il feedback che riceviamo dai nostri clienti è positivo, la qualità è davvero molto buona e, in generale, la campagna della Blanquilla sembra promettente".
Sebbene i costi di conservazione delle pere nelle celle refrigerate siano diventati molto alti in Grecia, Karastergios afferma che non hanno la possibilità di vendere le pere direttamente dai frutteti, poiché raccolgono durante l'estate.
"I costi dell'elettricità sono eccessivi in Grecia. Stiamo affrontando aumenti fino al 110-120% nelle nostre bollette dell'energia elettrica, il che ci porta a cercare di vendere le nostre forniture, il prima possibile. Ma, poiché la maggior parte delle nostre pere sono varietà estive, la temperatura durante la raccolta, a metà agosto, è molto alta. Vendere direttamente dai frutteti è davvero difficile, dato che dobbiamo applicare un trattamento di pre-raffreddamento prima del carico".
Il fatto che la Polonia stia estendendo le piantagioni di pere non preoccupa Karastergios, perché coltiveranno una varietà diversa, sebbene ritiene che la coltivazione polacca delle pere avrà un impatto sul mercato europeo.
"Per quanto mi riguarda, la Polonia coltiva principalmente pere Conference, la varietà più comune dell'Europa occidentale. Queste piantagioni metteranno sicuramente sotto pressione il mercato, dato che i costi di produzione rimangono inferiori rispetto a nazioni come Paesi Bassi o Belgio. Tuttavia, poiché i nostri mercati preferiscono le pere con una buccia più liscia come le Santa Maria, D'Anjou, Bartlett e simili, la concorrenza polacca non dovrebbe essere così diretta, ma sicuramente i prezzi in tutti i Paesi europei saranno spinti al ribasso".
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Paris Karastergios
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