Quando si parla di produzione di castagne e marroni, le Marche non sempre vengono prese nella giusta considerazione: le potenzialità per una produzione elevata e di alta qualità sono invece notevoli, ma occorre fare dei passi in avanti.
Se ne è parlato un paio di settimane fa nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, ad Ascoli Piceno, alla presenza di castanicoltori, di tante aziende agricole del territorio, di tecnici e ricercatori e della componente politica regionale. Durante l'evento sono state presentate le varietà di castagne e marroni presenti nelle Marche.
L'organizzazione della giornata e i temi dibattuti nell'incontro "Castagne e marroni una ricchezza per il territorio marchigiano" sono stati curati dal prof. Sergio Murolo e colleghi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università Politecnica delle Marche e dalla Agenzia Marche Agricoltura e Pesca (AMAP). Essi hanno riguardato biodiversità, caratteristiche nutrizionali, diversità genetica, problematiche fitosanitarie e promozione e valorizzazione dei territori e prodotti castanicoli.
L'incontro ha messo in chiara evidenza che il territorio marchigiano possiede una grande ricchezza da valorizzare e tutelare, mediante politiche che incentivino le produzioni e che stimolino le aziende a formare una rete per migliorare le sinergie. E' fondamentale la condivisione di esperienze e di progetti a respiro più ampio, avendo come orizzonte la dorsale appenninica accomunata da storia e cultura, nonché coltivazione di specie.
Nella stessa sala, è stata allestita anche una mostra pomologica in una esposizione lineare di otto metri, corredata da 172 varietà di castagne e marroni di diversa origine geografica (Piemonte, Val d'Aosta, Trentino Alto-Adige, Toscana, Emilia Romagna, Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna, Sicilia e Marche) e che attestano nelle loro diverse forme, grandezze, sfumature tattili e cromatiche, la biodiversità esistente in Italia.
Le nove varietà delle Marche sono ora sotto la tutela di AMAP, UNIVPM e soprattutto dei castanicoltori custodi: Marrone Classico, Marrone Gentile, Marrone Rugoso, Pallante e Inzita (Ascenzio Santini), Marrone delle Piagge (Giovanni Giuliani), Marrone di Pievebovigliana (Augusto Congionti), Marroncino dell'Ascensione (Paolo Diamanti), Castagna di Valdicastro (Filippo Zenobi), cui probabilmente si aggiungerà anche il Marrone della Sibilla di Montemonaco (Vittorio Sansonetti).
La mostra pomologica è stata possibile grazie alla collaborazione dei seguenti enti, istituti e relativi responsabili: Centro Regionale di Castanicoltura di Chiusa Pesio (CN) e Università di Torino (G. Beccaro e G. Mellaro), Centro Studi e Documentazione sul Castagno di Marradi (FI) (E. Bellini), Associazione Nazionale Città del Castagno (I. Poli), CNR Porano (C. Mattioni), 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria (M. Gramaccia), CREA OFA Caserta (M. Petriccioni), ALSIA Regione Basilicata (V. Castoro), Fondazione E. Mach San Michele all'Adige (TN) (L. Palmieri), Consorzio Alta Valle del Reno (D. Medici), AGRIS Sardegna (A. Muroni), FORESTAS Sardegna (M. Puxeddu), Orto Botanico di Palermo (R. Schicchi), Agenzia per la Ricerca in Agricoltura ARSAC Regione Calabria (V. Scalzo), Università di Bologna e Centro Didattico Sperimentale di Granaglione (L. Dondini).