Di fronte alla siccità e all'inflazione globale, i produttori marocchini devono dimostrare la loro resilienza e ingegnosità, sia in termini di tecnicità agricola che di soluzioni logistiche o modelli di business. Abbiamo parlato con Ahmed Ait Bella, direttore generale dell'azienda d’esportazione Bella Fresh Products, che punta a uscire rafforzata da questa crisi.
L'esportatore ha la particolarità di operare in diverse regioni e con differenti prodotti, il che gli consente di rifornire i mercati per tutto l'anno. Infatti, l'azienda produce pomodori ad Agadir, anguria a Zagora e Tata, melone giallo a Taroudant, peperoni e peperoncini intorno a Casablanca, avocado a Moulay Bousselham, fra gli altri. "Operando in diverse regioni, possiamo ridurre i costi di trasporto e migliorare la shelf life dei prodotti ortofrutticoli", afferma Ait Bella.
Nonostante la siccità, Ait Bella prevede una buona stagione per tutti i prodotti e un aumento dei volumi del 30%, che quest'anno consentirà di raggiungere le 10.000 tonnellate di esportazioni.
"La stagione è già iniziata molto bene. A settembre siamo stati tra i pochissimi ad esportare pomodori. Gli esportatori marocchini avevano esaurito le loro scorte, dopo una campagna di tre mesi, mentre i produttori spagnoli si avvicinavano alla fine del raccolto. Pertanto, siamo riusciti a rifornire il mercato in un momento di crisi, e persino a vendere i pomodori marocchini a un prezzo leggermente superiore rispetto a quelli spagnoli".
La Bella Fresh Products esporta in Europa: il 50-60% della produzione è destinata alla Francia e la rimanente parte ad altri Paesi, come Spagna e Italia. Ait Bella dice che "non è preoccupato tanto dei mercati quanto della produzione". E spiega: "La produzione non è illimitata. Ad esempio, stiamo raggiungendo la soglia di saturazione per i pomodori, e non ci interessa entrare in nuovi mercati. La nostra preoccupazione principale è cercare continuamente di migliorare la resa e offrire un prodotto di qualità migliore. I nuovi mercati subentreranno naturalmente".
Ait Bella riassume la sua visione del business ortofrutticolo internazionale andando oltre i meccanismi consolidati. "Piuttosto che colmare i gap nella domanda, vogliamo consolidare la nostra reputazione di azienda stabile e affidabile, che fornisce i prodotti quando nessun altro lo fa". In breve, Ait Bella vuole essere "il riferimento cui ci si può rivolgere".
E per costruire questa reputazione, la strada è lastricata di difficoltà. Ad esempio, la carenza d'acqua ha reso impraticabile la produzione di angurie, che è stata addirittura vietata in alcune regioni. Poiché l'anguria è uno dei prodotti di punta della Bella Fresh Products, l'azienda ha trovato soluzioni altrove, spostando la produzione nella vicina Mauritania. "Questo Paese ha un suolo e un clima molto simili alle regioni di produzione in Marocco, oltre ad avere grandi riserve idriche. Spostando la nostra produzione in Mauritania, possiamo continuare a soddisfare i nostri clienti".
Anche la situazione economica ha delle conseguenze sull'azienda, in particolare l'aumento dei costi di input, fertilizzanti e trasporti. Ait Bella spiega: "Nonostante gli sforzi commerciali compiuti per molto tempo, è una situazione che non possiamo più sostenere. Ci saranno sicuramente dei rincari a gennaio 2023, anche se questo significa ridurre le quantità".
Piuttosto che aumentare i volumi di prodotti per avere prezzi più bassi, la Bella Fresh Products intende diversificare la sua produzione. Ait Bella spiega: "Abbiamo notato, ad esempio, che possiamo produrre frutti esotici con una qualità simile a quella dei prodotti dell'America Latina. Possiamo fornire avocado simili a quelli del Perù, ma a due passi dall'Europa".
"Nonostante le attuali difficoltà, i produttori e gli esportatori marocchini si riprenderanno. Abbiamo dimostrato di essere resilienti e che i nostri partner possono contare su di noi", conclude Ait Bella.
Per maggiori informazioni:
M. Ahmed Ait Bella
Bella Fresh Products
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