I Paesi dell'est Europa, Polonia in testa, sono dei grandi consumatori di clementine. Con l'arrivo di dicembre, le richieste tendono ad aumentare ulteriormente. A confermarcelo è la ditta Martucci Srl, società tarantina specializzata nel commercio di agrumi, ossia arance e mandarini.
"Da circa 10 giorni, la domanda è cresciuta anche del 35-40%. Stiamo inviando una grande quantità di clementine verso Polonia, Slovacchia e Ungheria. Il nostro segreto è l'accurata lavorazione, malgrado essa incida sui costi finali per circa 0,05 €/kg rispetto al classico processo. Infatti, quando ti approcci a determinati mercati, devi prevedere una strategia che permetta di ridurre al minimo le contestazioni dei buyer dell'est Europa, i quali spesso sono soliti trovare tutte le scuse possibili e immaginabili per ridurre il prezzo di acquisto della merce, già molto basso. Pertanto effettuiamo un duplice controllo, prima di spedire le forniture", spiega Daniele Martucci.
Dopo aver ritirato il prodotto dagli agricoltori, si fa una calibratura iniziale, scartando tutti i frutti danneggiati o non esteticamente belli. Successivamente, le clementine vengono poste in celle per circa 12 ore e trattate con ozono e lampade UV a temperatura controllata: due operazioni abbinate che consentono di debellare qualsiasi agente patogeno. Solo a seguito di tale trattamento si procede a collocare le clementine nelle casse, momento in cui avviene una seconda e più accurata selezione, per poi essere caricate sui camion".
Operai durante la fase di selezione dei frutti
"Quest'anno, in modo particolare, stiamo registrando un grande interesse per le clementine pugliesi spazzolate. I Paesi dell'Est si sono finora approvvigionati dapprima dalla Grecia e dalla Turchia, le cui produzioni non sembrano essere di ottima qualità, e recentemente anche dall'Albania (Zona Saranda)".
Cassette di clementine
Martucci crede che, subito dopo il periodo natalizio, le cose potrebbero cambiare, perché i buyer albanesi inizieranno a chiedere grandi quantità di prodotto italiano a causa delle limitate disponibilità del prodotto locale. "Per noi - commenta il manager - lavorare con l'Albania è una grande comodità. Questi operatori esteri preferiscono acquistare il prodotto grezzo, proprio come arriva dalla campagna, senza quindi doverlo lavorare preventivamente. Ciò significa un grande risparmio sui costi di manodopera, e sull'energia elettrica per gli impianti e le celle frigo".
Per maggiori informazioni:
Martucci Srl
Via Chiatona,
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martucci.info