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A rivelarlo il Nuovo Codice Consumi, realizzato da GS1 Italy, Ipsos e McKinsey & Company

Struttura socio-economica del territorio: il fattore che incide sulla composizione del carrello della spesa

Un modo nuovo, più attuale ed efficace, di leggere i comportamenti d'acquisto degli italiani nel Largo consumo: è ciò che propone il Nuovo Codice Consumi, realizzato da GS1 Italy in collaborazione con Ipsos e McKinsey & Company.

Per arrivare a questa nuova mappatura dell'Italia, il team di ricerca del Nuovo Codice Consumi ha prima suddiviso la popolazione in nove "community of sentiment", accomunate da esigenze, affinità, attitudini e passioni simili, e ha poi classificato i comuni italiani in quattro aree basate sull’indicatore di prevalenza economica: agricola; manifatturiera; turistica; grandi città e zone residenziali.

Le scelte di spesa compiute in zone d'Italia distanti tra di loro si sono rivelate sorprendentemente simili: ad esempio tra le aree urbane di Milano e Roma, tra la Riviera romagnola e la Versilia, tra le Alpi piemontesi o gli Appennini calabresi, o tra le aree residenziali di Verona o Lecce.


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Nelle aree a prevalenza agricola, il punto vendita di riferimento resta il supermercato, mentre ipermercati e discount sono associati alla spesa veloce e conveniente. C'è una maggiore attenzione al prodotto e alle sue qualità, rispetto ai brand. Le attitudini di acquisto per i prodotti dal maggior coinvolgimento emotivo si dividono tra quelli per cui si amano le novità dettate dalle mode urbane (come frutta esotica e pane fresco con mix di farine) e quelli legati al passato (come carni, pesce e salumi). Per questi prodotti, si preferiscono i canali specializzati (meno frequentati rispetto agli altri tre territori).

Il canale preferito nelle aree a prevalenza industriale è la Grande distribuzione organizzata, nei diversi format. Per ortofrutta, carni, pesce e salumi c'è interesse a fare acquisti nei canali specializzati, con una frequentazione allineata alla media nazionale (inferiore per i mercati).

Nelle aree a prevalenza turistica, gli stili alimentari sono improntati all'efficienza e alla velocità, benché la cucina resti prevalentemente mediterranea o tradizionale. Emerge un'alta attenzione alla forma fisica, che porta al consumo regolare di piatti più salutari e alla saltuarietà degli sfizi. Pane fresco, pesce fresco e prodotti per la persona diventano così fondamentali, in quanto fonte di benessere, e vengono contrapposti all'area dei prodotti tradizionali (ortofrutta, salumi e carni). Il supermercato viene frequentato in modo costante e si fanno tappe nei negozi specializzati, in linea con la media nazionale. Ipermercati e discount vengono preferiti per quei pochi prodotti su cui investire il meno tempo possibile.

Nelle grandi città e nelle aree residenziali, ortofrutta, carni e salumi restano legati alla nostalgia, forse anche per le zone d’origine dei relativi cittadini. A livello di canali frequentati, c'è un minor ricorso a discount e ipermercati e una forte predilezione per il mercato. Il ricorso al canale online risulta leggermente superiore agli altri territori, soprattutto per chi ne fa un uso settimanale.

Per maggiori informazioni: gs1it.org