"Tutelare le varietà brevettate di frutta è un vantaggio per il produttore, per il consumatore e per tutti gli attori della filiera". Ne è sicuro Nicola Negri (in foto), presidente di Kiwi Passion, consorzio che ha l'esclusiva di due varietà di kiwi rosso: RedPassion e GoldPassion.
Agricoltori e venditori fuorilegge: in base alla sua esperienza, Negri, come si può rendere il mercato più trasparente?
Purtroppo ancora oggi assistiamo a diversi fenomeni illegali: ci sono intermediari che propongono agli agricoltori varietà brevettate, sostenendo di averne la proprietà. C'è chi non controlla in buona fede, e pure chi è in malafede. Il cosiddetto "titolo di privativa", però, dovrebbe essere sempre fornito insieme alle piante. È il consiglio che mi sento di dare a tutti coloro che si avvicinano a varietà tutelate. Anche perché le tutele brevettuali vanno proprio a vantaggio del produttore.
Qual è il rischio per le varietà di frutta brevettate, come quelle di kiwi rosso RedPassion e GoldPassion?
In caso di coltivazioni di piccole dimensioni, accade che chi produce pensi di poterla fare franca e di riuscire a vendere sul mercato il kiwi rosso, prodotto senza rispettare le norme. Succede infatti che anche l'acquirente decida di acquistare la partita, attraverso fatturazioni con nomi generici che non indicano la varietà. Il rischio è molto alto: la storia dell'agricoltura nostrana insegna che le varietà che non sono state tutelate e si sono diffuse in modo indiscriminato, hanno subito sia una guerra al ribasso nei prezzi, sia il crollo del valore del frutto. Inoltre, tutto questo va a discapito della tecnica agronomica.
Nicola Negri, presidente di Kiwi Passion
Per questo è importante la tutela di un consorzio come il vostro?
Esattamente. Chi firma un contratto di coltivazione con KiwiPassion ha la garanzia di acquistare le piante da un rivenditore certificato, che segue protocolli e standard imposti dalla legge e dai vari regolamenti interni. I produttori ne ricavano più redditività. Non solo: chi si affida alla tutela consortile ha il vantaggio di massimizzare le produzioni, attraverso circuiti commerciali prioritari e ricercati. Inoltre - non meno importante - ha a disposizione risorse da investire sulla promozione della varietà e di accedere alla nostra esperienza, con l'obiettivo di migliorare le tecniche agronomiche. La tutela è estesa a chi decide di commercializzare e confezionare il prodotto.
KiwiPassion in questi anni ha individuato molte illegalità, agendo spesso nei tribunali. Come siete riusciti a cogliere sul fatto chi è fuori legge?
Occorre una vera e propria ricerca di intelligence. A volte, infatti, le varietà di frutta sono riconoscibili, in altre invece abbiamo approntato una analisi del Dna del frutto venduto in alcuni punti vendita. Siamo quindi risaliti al produttore.
Il produttore cosa rischia?
Per fare un esempio, siamo di recente riusciti a ottenere una sentenza a nostro favore al Tribunale di Bologna. Che ha accertato che le piante della varietà di kiwi rosso da noi individuate erano state propagate e vendute illegalmente da un intermediario romagnolo successivamente inibito alla commercializzazione, che è invece di nostra esclusiva pertinenza. Oppure un noto produttore di Latina che, incurante di avere piantato la nostra varietà, ha continuato a commercializzarla fuori dai nostri circuiti. Nonostante il tribunale gli abbia sequestrato l'impianto, questo soggetto ci sta riprovando anche quest'anno, ma siamo già sulle tracce della sua merce.
C'è anche chi decide in autonomia di regolarizzarsi?
Certo, quando si accorgono di avere la nostra varietà. A queste persone siamo grati e ne abbiamo già registrati una decina, che erano stati a loro volta truffati.
Qual è la storia del consorzio Kiwi Passion? È ancora possibile aderire?
Lo è. Siamo in forte espansione, perché RedPassion e GoldPassion sono frutti molto apprezzati: dolci come un dessert, durevoli e salutari, stanno conquistando i consumatori. Kiwi Passion è nato nel 2019 e inizialmente era costituito da 14 confezionatori o commercianti, di primaria importanza e operanti nel settore della frutta in Italia, Francia, Spagna e Grecia. L'idea è nata da queste aziende a partire dall'esigenza di gestire lo sviluppo, il confezionamento e la commercializzazione delle varietà a noi sublicenziate. Di recente, si sono aggiunte altre due imprese di commercianti-confezionatori, e poi oltre 50 soci produttori. Voglio sottolineare: abbiamo adottato un meccanismo cooperativistico di voto, per cui ciascun voto vale uno, sia grossa o piccola azienda. Un voto capitario, quindi, e non per quote.
Le regole della licenza da voi ottenuta valgono solo in Italia?
No, anzi: le regole che il consorzio ha stabilito valgono per tutta Europa. Le varietà di kiwi rosso sono state sublicenziate al consorzio in maniera esclusiva e perpetua.
Come è stata la raccolta di quest'anno?
Le quantità hanno superato di gran lunga quelle dell'anno passato ed anche qualità e conservabilità sono decisamente migliorate. Merito, mi consenta di sottolinearlo, del duro lavoro dei nostri tecnici agronomi diretti dal dottor Luca Fiorentini.
E le vendite? Come stanno andando?
Stiamo facendo anche noi i conti con il calo dei consumi che sta affliggendo il comparto, ma più il nostro prodotto viene conosciuto e più viene apprezzato. Le vendite in queste settimane sono aumentate, sia perché si avvicinavano le feste natalizie, sia grazie al lavoro di tutti i nostri soci commercianti che stanno investendo sul prodotto e ne stanno divulgando le principali caratteristiche per convincere le maggiori catene ad inserirlo nel loro assortimento: se il consumatore lo prova non può che piacere!
Per maggiori informazioni:
Consorzio Kiwi Passion
Viale Bianca Maria, 39
20122 Milano
[email protected]
www.kiwipassion.it