La stagione produttiva del limone siciliano non sta vivendo un momento particolarmente brillante, non certo per la qualità produttiva bensì per il ritardo (circa 40 gg sul calendario) che ha accumulato, con il notevole disagio che ciò comporta sul piano commerciale.
Salvatore Giardina
Ne abbiamo parlato con Salvatore Giardina dell'azienda agricola Fratelli Giardina di Siracusa (aderente all'OP La Mongolfiera) e che, tra le diverse referenze, produce e commercializza il noto limone di Siracusa, particolarmente apprezzato in tutta Europa per le sue ottime qualità organolettiche.
"Nonostante il forte ritardo sulla stagione, il limone di Siracusa risulta essere in linea con i nostri standard abituali - ha esordito il manager - tuttavia la siccità prima e il forte caldo poi hanno comportato diversi problemi che abbiamo dovuto affrontare e superare. I punti più critici hanno riguardato l'accrescimento, la maturazione e la colorazione dei frutti, che per fortuna adesso abbiamo recuperato. Purtroppo sono mancati per troppo tempo anche la pioggia e il freddo; questo ovviamente ci ha penalizzati sulla tempistica e, dunque, in termini commerciali. A ciò bisogna aggiungere l'aumento dei costi, che non ci permette di ottenere una corretta remunerazione".
"I mercati, sia italiani che esteri, per il nostro limone della varietà femminello mostrano un andamento abbastanza lento - ha aggiunto Giardina - e anche questo aspetto contribuisce all'affanno e all'insoddisfazione, perché i prezzi sono più bassi dell'anno scorso e, considerando la maggiore spesa per la produzione, tale evenienza si traduce in un indice di crescita davvero basso o inconsistente. Al momento, il limone quota 60 centesimi di euro, già raccolto, per la merce di buona qualità destinata al consumo del fresco, con una maggiorazione di 10 centesimi per il prodotto biologico".
"Come accennato, anche dall'estero le richieste fanno registrare una certa lentezza - ha riferito l'esperto - e ciò non sostiene le vendite su un mercato che vede importanti player esteri, come la Spagna, raggiungere non solo il centro-nord Europa, ma anche la stessa Italia. Alla concorrenza del limone iberico bisogna poi aggiungere quella proveniente da Grecia e Turchia. Per noi, però, la concorrenza non finisce qui: se fino a dieci anni fa circa non avevamo competitor italiani, adesso in tutto il meridione del Paese si producono limoni, con una crescita che aumenta anno dopo anno".
"Per quanto riguarda le fitopatie maggiormente imperversanti - ha concluso Salvatore Giardina - registriamo una pressione dovuta al malsecco del limone, ma si tratta di un problema ormai divenuto endemico, con il quale abbiamo imparato a convivere. La speranza ovviamente è quella che non ci sia una recrudescenza del fenomeno".
Per maggiori informazioni:
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