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Jan Groen, Green Organics:

"Stiamo arrivando al punto in cui il convenzionale costa più del biologico"

"Tutto è sempre molto dinamico e convulso, e non c’è differenza fra il biologico e il convenzionale. Il settore biologico continua gradualmente a crescere. A volte la richiesta è troppo alta, a volte si verifica una temporanea carenza o un boom di conversione al biologico, spingendo la domanda a crescere di pari passo. Questo significa favorire determinate dinamiche", esordisce Jan Groen, fondatore e proprietario della Green Organics, riferendosi all'impatto che le attuali dinamiche economiche stanno avendo sul settore biologico. Questa azienda olandese coltiva, trasforma e vende oltre 50.000 tonnellate all'anno di frutta e verdura biologica.

L'inflazione, tuttavia, impatta sulle due categorie in modo differente. "I prezzi stanno aumentando molto più velocemente per i prodotti convenzionali rispetto a quelli biologici, cosa che considero vantaggiosa. I prezzi pagati per i prodotti convenzionali sono sempre stati inferiori ai costi di produzione. I contribuenti inseriscono questi costi nascosti, ad esempio, nei 25 miliardi di euro di costi di riacquisto per gli allevatori. Finiamo per pagare noi questo sovrapprezzo nascosto".

I pronostici sono a favore del biologico
Jan afferma che questo rende interessante il settore biologico e che, nonostante le varie crisi, le vendite continuano costantemente ad aumentare. "Penso che arriveremo al punto in cui il convenzionale sarà più costoso del biologico. Il messaggio del biologico è chiaro: il modo in cui stiamo trattando il terreno e utilizzando agrofarmaci e fertilizzanti chimici non può più continuare o finirà per portare alla fine del mondo. Pertanto, i pronostici sono a favore dei prodotti biologici", afferma Jan che fa l’esempio del latte biologico che ha quasi lo stesso prezzo di quello convenzionale. "La differenza di prezzo si è notevolmente ridotta. Il latte convenzionale è diventato rapidamente più costoso, mentre prima costava la metà del biologico. Lo stesso sta accadendo con alcune verdure".

Tuttavia, solo il 4% della coltivazione olandese è biologica e la quota di mercato di biologico è solo del 3%. "Questo perché se non presti attenzione a qualcosa, questa non cresce", spiega Groen che accoglie quindi con favore il piano d'azione biologico annunciato di recente, in base al quale il governo stabilisce che il 15% dei terreni agricoli venga destinato all'agricoltura biologica, entro il 2030.

Sostenibilità
"Ci sarà sempre un mercato per i prodotti biologici e, se vogliamo tutelare il nostro pianeta, dobbiamo fare in modo che questo segmento si espanda in modo significativo", osserva Jan, aggiungendo che dal punto di vista dell'offerta potrebbero esserci molti coltivatori disposti a convertirsi, a condizione che vi siano sufficienti prospettive di vendita. Dal punto di vista prettamente economico, ciò porterebbe a uno squilibrio tra domanda e offerta. Ecco perché Jan sostiene di guardare questo sviluppo con una mente più aperta.

"Dovrebbe esserci molta più attenzione sugli aspetti ecologici e salutari". A questo proposito, Jan pensa che nei Paesi Bassi manchi una "vera" cultura culinaria. "Nei Paesi Bassi, il bisogno umano primario, il cibo, deve essere economico. Tutto il resto può essere costoso. Se, insieme, non facciamo opera di sensibilizzazione e non optiamo per la sostenibilità, continueremo a combattere una battaglia persa. C'è ancora molto lavoro da fare in tal senso", afferma Jan.

Jan ritiene che il governo si sia preso le sue prime responsabilità attraverso il piano d'azione biologico, e abbia fornito un primo impulso in tal senso. Ma anche altri anelli della catena - commercio, trasformazione, vendita al dettaglio, ricerca, ONG - devono fare lo stesso, secondo Jan. "Tutti devono cooperare affinché lo sviluppo biologica riscuota successo. Ma questo deve essere fatto in modo collaborativo, lavorando per creare catene di successo non cercando sempre di superarsi a vicenda".

Alleanze nella filiera
Groen riconosce il ruolo dei retailer in questo processo. "Dobbiamo chiederci come fare in modo che la vendita al dettaglio proponga ai consumatori i prodotti interessati nel modo giusto. E come convincere gli acquirenti a comprare. Non è responsabile continuare ancora a promuovere prodotti non sostenibili. La ricerca mostra che circa il 70% di ciò che vendono i negozi non risponde ai criteri di sostenibilità. Se il settore della vendita al dettaglio non interverrà, lo faranno la legislazione e i regolamenti del governo", spiega Jan.

Jan pone l’accento sull'importanza delle alleanze nella filiera anche nella sua attività. "Controlliamo le catene di produzione, dall'acquisto delle sementi al prodotto finito, per ottenere un buon modello di guadagno per tutti gli anelli".

Jan considera una sfida per la coltivazione biologica non seguire lo stesso sviluppo della coltivazione convenzionale, che dà troppa importanza e attenzione all'intensificazione e alla redditività. "Non sfruttando al massimo un'unità produttiva e commercializzandola nel modo più ampio possibile. Ma anche cercare il giusto equilibrio in un'ecologia sana, il che significa un ampio modello di guadagno in un'azienda agricola focalizzata sulla coltivazione locale. Dobbiamo prima ottenere che in tutta la nazione si inizi a mangiare biologico. Ci sarà sempre un mercato interno più facile da raggiungere", continua Jan.

Venduto in anticipo
Jan applica questo modello di guadagno anche alla Green Organics, concentrandosi sui settori del fresco, dell'industria, delle conserve e dei surgelati. L'azienda garantisce così la presenza di punti vendita per tutti i suoi prodotti. "Vendiamo in anticipo il prodotto che coltiviamo". Inoltre, l'azienda è sempre alla ricerca di nuovi mercati. Ad esempio, la Green Organics commercializza semi di soia coltivati nei Paesi Bassi per il consumo umano, cosa che è insolita, secondo Jan.

Inoltre, Jan sta valutando l'opportunità di inserire la soia secca olandese in prodotti come il tofu o sostituti della carne. Oltre a un interesse finanziario, l'azienda ha anche un focus sociale. "Siamo quella che io chiamo una cooperativa privata, un movimento sociale che lavora duramente insieme per un mondo sostenibile. I coltivatori e i fornitori devono condividere i nostri obiettivi a lungo termine, in modo da poter lavorare insieme per lo sviluppo del mercato biologico", conclude Jan.

Per maggiori informazioni:
Green Organics
De Kromme Rijn 1
8253 RG Dronten - Paesi Bassi
+31 (0)321 385 340
[email protected] / [email protected] 
www.greenorganics.nl