"Per chi non lo sapesse, la Sicilia è la regione europea più precoce per la raccolta del melone retato. Quindi è bene fare attenzione all'origine dei prodotti nei passaggi lungo la filiera, se si vuole fornire ai propri distributori un prodotto con il valore aggiunto del made in Italy", dice Vincenzo Di Pasquale di Donnalia, marchio dell'ortofrutta siciliana premium.
"Il perché di questa premessa - dice ancora Di Pasquale - è riconducibile alla confusione che spesso regna sui banchi di alcuni supermercati, che disorientano il consumatore in questa prima parte della stagione del retato siciliano. Nello stesso periodo, infatti, vi si sovrappone il prodotto estero, ad esempio quello di origine Senegal. Donnalia, di contro, rappresenta quella garanzia che lascia l'acquirente finale nella certezza di un prodotto buono da mangiare e di origine nazionale".
"Stiamo entrando nel pieno della campagna del melone retato prodotto nell'areale di Licata, quindi sulla costa agrigentina, che rappresenta l'areale più importante in Italia per la produzione di meloni - aggiunge l'esperto - In realtà avevamo iniziato i primi stacchi subito dopo Pasqua con frutti dalle caratteristiche organolettiche fin da subito molto elevate. Oggi abbiamo meloni ancora più dolci, con un grado Brix minimo di 16 garantito".
Alla domanda su quale sia l'andamento di questa campagna e il melone più richiesto dal nostro mercato, il direttore commerciale di Donnalia risponde: "A nostro avviso, il retato più richiesto, già da qualche anno a questa parte, è quello a polpa rossa. La pezzatura ideale va da 900 g, fino a 1,2 kg. Per quanto attiene la prospettiva per questa campagna possiamo dire senz'altro che, dato l'ottimo andamento in campo, le aspettative sono molto alte. Con l'aumentare delle temperature stagionali, prevediamo nei prossimi giorni un'accelerazione non solo della produzione ma anche dei consumi. I prezzi alla produzione si collocano al momento in una forbice tra 1,50 e 2,30 euro al kg".
"Il melone retato è diventato un prodotto molto importante, nel nostro paniere aziendale - conclude Di Pasquale - E' uno dei prodotti che ci stanno facendo crescere di più, specialmente per quanto attiene la nostra Brand Identity. Al momento, i prezzi sono abbastanza alti ma probabilmente, con l'aumentare delle quantità raccolte in campo fin dalla settimana prossima, questi inizieranno a scendere, anche se le previsioni rimangono buone. Attendiamo solo che arrivi il caldo al nord Italia per favorire i consumi".
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