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Aggregare nel campo della mandorlicoltura

Nel Meridione d'Italia, c'è una crescente attenzione verso la moderna mandorlicoltura che, grazie a innovativi sistemi di allevamento e nuovi disciplinari agronomici, può aumentare significativamente la redditività.

Mandorleto in Basilicata

È questo il messaggio lanciato dalle due "Giornate di Mandorlicoltura" che, organizzate da "FACCIAMO filiera" e Consorzio Global Fresh Fruit, il 28 e il 29 aprile hanno registrato la partecipazione di numerose aziende agricole di Puglia e Basilicata.

L'evento è stato strutturato in due momenti: una prima parte divulgativa con un incontro presso la sede del Consorzio Global Fresh Fruit, in agro di Massafra (Taranto), nel corso del quale sono state illustrate agli imprenditori agricoli le opportunità derivanti dalle innovative tecniche di gestione dei mandorleti, e una seconda giornata in campo con visite guidate negli impianti di Basilicata e Puglia.

Da sinistra: Pasquale Campobasso, Grazia Bozza, Francesco De Filippis,  Daniela Barreca, Vito Vitelli e Andrea D'Amico.

L'incontro divulgativo è stato aperto da Francesco De Filippis, presidente del Consorzio, il quale ha annunciato una importante novità: la sottoscrizione con Aziende Campobasso di un contratto di filiera per il conferimento delle mandorle.

Attiva dal 1898, oggi Aziende Campobasso è una delle più importanti realtà operanti nel comparto della frutta secca, in grado di collocare i prodotti con il suo brand nelle catene della GDO; inoltre nel suo moderno complesso industriale di Valenzano, nel barese, realizza la trasformazione delle mandorle e di altra frutta secca in semilavorati per industrie dolciarie e per pasticcerie.

Le aziende consorziate con Global Fresh Fruit che aderiranno al contratto di filiera potranno conferire le mandorle ad Aziende Campobasso, rispettando nella produzione un preciso disciplinare agronomico, a un prezzo predeterminato sulla base di quello corrente di mercato con una premialità di filiera.

Il Consorzio Global Fresh Fruit, forte di una notevole esperienza nei contratti di filiera e di un importante numero di aziende consorziate in un vasto areale che comprende Puglia, Basilicata e Calabria, da anni è impegnato nella realizzazione di contratti di filiera nel settore agroalimentare.

Il Consorzio è capofila, infatti, in tre progetti di filiera presentati al V Bando Mipaf per complessivi 56 mln di euro di finanziamento, in cui sono coinvolte oltre 50 imprese agricole meridionali: tra queste pure Aziende Campobasso che da sempre crede nella creazione di reti nel settore agroalimentare, in collaborazione con istituti di ricerca universitari e istituzioni, come l'iniziativa realizzata con "FACCIAMO filiera" delle consulenti Daniela Barreca e Grazia Bozza.

Uno dei tre progetti è proprio relativo alla mandorlicoltura, come ha detto Grazia Bozza in occasione dell'incontro, promuovendo una specifica filiera per la produzione, valorizzazione, certificazione e commercializzazione della mandorla, frutto del quale si andranno a identificare nuove varietà che meglio si adattino alle esigenze dei consumatori e alle specifiche richieste dei trasformatori, ma che siano comunque economicamente remunerative per i produttori.

"La validità e la sostenibilità tecnica ed economica del nostro progetto - ha poi sottolineato Grazia Bozza - è confermata dalla ferma volontà delle aziende di realizzarlo. a prescindere dall'intervento della finanza agevolata, e dall'importante contratto di conferimento sottoscritto con Aziende Campobasso".

La parola è poi passata ad Andrea D'Amico della I-Pergola, startup innovativa italiana società benefit nel settore della progettazione e realizzazione di sistemi per la produzione di energia elettrica solare.

Nell'incontro, Adrea D'Amico ha presentato "Power Shield Tech", l'infrastruttura energetica mobile per l'agricoltura di precisione: installabile su tutte le colture con sesto d'impianto, tra cui il mandorlo, il modulo è realizzato con materiali ecosostenibili e rispetta tutte le principali normative di settore.

I pannelli di "Power Shield Tech" sono mobili e vengono montati sui pali del sesto d'impianto, simili a quello già presenti in campo per la crescita delle colture arboree o per la protezione dagli agenti atmosferici, garantendo la piena accessibilità all'agricoltore e la sostenibilità agronomica.

Un particolare software e una rete di sensori permettono una gestione integrata della pergola e di tutti i sistemi di agricoltura di precisione e, interfacciandosi con le piante, anche la movimentazione dei pannelli per adeguarli alle necessità di luce o di acqua delle colture, una sinergia che, come confermato da studi, aumenta la produzione.

L'intervento conclusivo è stato dell'agronomo Vito Vitelli, esperto di mandorlicoltura che, nell'occasione, ha presentato l'innovativo sistema Zaragoza, del quale è promotore: un metodo rivoluzionario che ha come obiettivo quello di abbattere i costi di investimento, velocizzare l'entrata in produzione del fondo e aumentare le rese in termini di qualità e quantità (Leggi nostro precedente articolo).

Nell'occasione, infatti, Vito Vitelli ha sottolineato come il Sistema Zaragoza permetta al mandorleto di entrare in produzione già al terzo anno dalla piantumazione e, grazie all'aumento dei volumi, all'imprenditore di rientrare nell'investimento già dopo due anni di raccolta.

Visite in campo del 29 aprile 2023

Purtroppo, secondo i dati nazionali Istat in Italia, la produzione media dei mandorleti italiani è di circa 1,5 ton/ettaro. Un dato che mostra come gran parte degli impianti siano ormai obsoleti; da qui la necessita di ammodernarli con sistemi di allevamento in grado di far raggiungere loro volumi di produzione nell'ordine dei 4,5-5 ton/ettaro.

Con il Sistema Zaragoza, questo aumento di produzione è possibile grazie a una migliore gestione della chioma che intercetta più luce, nonché a una pianta più efficiente con un apparato radicale meglio organizzato in grado di acquisire più risorse; importante anche la gestione idrica con una irrigazione di soccorso che va da 150-200 Metri cubi/ettaro, fino ai 1.000-1.200 metri cubi/ettaro in fondi ad alta densità.

Rispetto a un frutto a polpa, ha poi evidenziato l'agronomo Vito Vitelli, la gestione dello stoccaggio e della commercializzazione della mandorla è notevolmente più agevole.

Con una buona gestione agronomica, il mandorlo ben si adatta a molte tipologie di terreno – roccioso, argilloso e sabbioso – il che lo rende ideale anche per quei fondi colpiti dalla Xylella, andando a sostituire e diversificare gli uliveti.

Per maggiori informazioni:
Consorzio Global Fresh Fruit
C.da Citignano Cernera, 63
74016, Massafra (Taranto)
+39 349 666 0478
[email protected]