"Tutti i trattori e i mezzi agricoli sono finiti sott'acqua. Nei frutteti, in certi punti, si sono raggiunti quasi due metri di acqua. In fondo a un campo, vedo un maiale morto. La mia azienda è azzerata". Non è facile per Fabiano Mazzotti, agricoltore della frazione Prada di Faenza (Ravenna) descrivere gli effetti dell'alluvione. Non è facile parlarne, ma i risultati sono molto semplici: è andato tutto distrutto.
Flaviano Mazzotti in una foto d'archivio
"La pioggia è stata tanta, per carità, e l'alluvione devastante sarebbe avvenuta comunque - continua - ma con qualche accortezza in più forse si sarebbe potuto salvare qualcosa. o, per lo meno, non avremmo avuto questo tarlo, questo dubbio di non aver fatto abbastanza".
Con uno sguardo rivolto al futuro, perché gli agricoltori vanno supportati ora più che mai e con ogni mezzo per rialzarsi, è il momento di prendere decisioni serie e di attuarle. "In primo luogo - elenca Mazzotti - gli alvei di fiumi e torrenti devono essere mantenuti sempre perfettamente puliti. Dei parchi fluviali per la nidificazione degli uccelli non si deve neppure parlare. Quelli vanno bene dove non c'è agricoltura specializzata. Con gli alvei puliti, fin da monte, per lo meno non ci sarebbero state valangate di legna e alberi che, sui ponti, hanno creato tappi e straripamenti, oltre a cedimenti strutturali dei ponti stessi".
Il parco macchine totalmente sott'acqua
"In seconda battuta, serve monitorare gli argini contro gli animali selvatici che creano gallerie, in primo luogo le nutrie, per cui questi animali vanno abbattuti e mai più immessi nel territorio".
"Le sezioni dei canali vanno pensate in base alla cementificazione attuale, dato che molti scoli sono ancora quelli di 50 anni fa. E infine anche i ponti e ponticelli vanno calcolati sulla base di eventi straordinari, non sulle piogge normali".
E, continua Mazzotti: "Ancora non è possibile entrare in campo, ma già vedo i peschi su GF 677 in crisi. Mi pare che stiano reagendo meglio quelli su Puebla, ma ancora è tutto da verificare, così come gli impianti di kiwi e susino".
"E anche quando sarà possibile entrare nei campi per le opportune lavorazioni - conclude sconsolato Mazzotti - con cosa potrò mai effettuarle, dato che tutti i miei trattori sono stati inondati e non sono più funzionanti? Fra l'altro, le macchine più moderne, tutte elettroniche, sono irrecuperabili".