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Il CDSC di Marradi ha favorito la prima partecipazione al Macfrut

La filiera italiana del castagno ha il suo punto di riferimento nel Centro Studi e Documentazione

Il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno (CSDC) si trova a Marradi, in provincia di Firenze. Il Comune di Marradi è posizionato fra l'Emilia-Romagna e la Toscana ed è uno dei punti strategici della Castanicoltura Italiana Centro Settentrionale. E' un'area ricca di castagneti tradizionali, anche secolari, che producono esclusivamente marroni, molto apprezzati dal mercato, ed afferisce a pieno titolo alla "IGP Marrone del Mugello". Purtroppo, quest'anno ha dovuto registrare gli effetti nefasti delle grandi piogge del mese di maggio, che gravi danni hanno determinato per il patrimonio castanicolo italiano, in particolare quello dell'Appennino Tosco-Romagnolo.

Luciano Trentini ed Elvio Bellini in una foto d'archivio

"Secondo gli ultimi dati forniti da Ismea per l'anno 2022 - spiega l'esperto Luciano Trentini - su una superficie di circa 36.000 ettari, sono state raccolte quasi 58.000 tonnellate di castagne e marroni, con una resa media a ettaro di oltre 1,5 tons. Il Centro, che ha come compito primario anche la formazione e l'informazione, organizza almeno due incontri tecnici nell'arco dell'anno".

"Nostro malgrado, nel 2023 abbiamo subito gli effetti negativi del cambiamento climatico e le gravi conseguenze arrecate al territorio, da frane e alluvioni, in conseguenza delle eccezionali piogge del mese di maggio che, oltre che provocare una ragguardevole perdita di superfici coltivate, con castagneti anche secolari letteralmente trascinati nei fondovalle, hanno causato un elevatissimo numero di frane danneggiando gravemente la viabilità, e impedendo così ai coltivatori di raggiungere le proprie aziende. Questo grave evento comporterà sicuramente un'importante perdita permanente di produzione".

Il XVIII Incontro-Dibattito sul Castagno che si svolgerà a Marradi il 24 giugno 2023 organizzato dal CSDC (scarica qui la locandina) avrà proprio come titolo: La castanicoltura tradizionale e moderna: come fronteggiare le calamità naturali causate dai cambiamenti climatici.

"Dopo mesi di lavoro preparatorio, a maggio 2023 il CSDC ha per la prima volt, voluto la partecipazione della filiera castanicola alla fiera di Macfrut. Il risultato positivo e lusinghiero di questa prima esperienza è di buon auspicio; si sta già lavorando per la prossima edizione di Macfrut 2024, con un maggior numero di partecipanti e nuove idee per il rilancio dalla produzione, della commercializzazione e della trasformazione di castagne e marroni, sia per il mercato italiano sia per quello estero".

"Il CSDC - continua Trentini, che è molto attivo nel CDSC insieme al presidente Elvio Bellini - nasce il 1 gennaio 2009 con la forma societaria di Associazione di Promozione Sociale, senza fini di lucro che ha come scopo prioritario lo sviluppo della ricerca scientifica di base e applicata; la divulgazione delle conoscenze; la formazione degli operatori e l'acquisizione di tecnologie innovative che apportino in modo diretto o indiretto il miglioramento e la valorizzazione della Castanicoltura italiana da frutto e anche da legno. E' componente del Tavolo Castanicolo Nazionale, promosso dal MASAF- Ministero della Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Rappresenta il nostro paese in "Eurocastanea", la rete europea dei principali paesi produttori di castagne e marroni, promossa da Areflh".

Oltre all'Italia aderiscono a questa Associazione: Austria, Grecia, Francia, Spagna e Portogallo. In virtù di ciò il CSDC partecipa a Progetti Europei di cui l'ultimo è denominato "Castana", un Progetto Erasmus+ che ha il compito di valorizzare l'albero del castagno, i suoi frutti (castagne e marroni) e soprattutto di educare al consumo i giovani europei.

Il CSDC ha partecipato pochi giorni fa, insieme al Distretto della Castagna e del Marrone della Campania, al viaggio di studio sulla castanicoltura Cilena organizzato da Eurocastanea. Quella del Cile è una castanicoltura giovane che parla Italiano: cultivar, macchine e anche mercato.

Il CSDC promuove la castanicoltura utilizzando anche un proprio e importante "Settore Espositivo Permanente sul Castagno" in essere nella sede di via Castelnaudary a Marradi (FI); una grande mole di materiale di varia natura di provenienza nazionale, europea e mondiale, organizzato per tipologie di prodotto e tematiche che favorisce il visitatore nella massima comprensione e assimilazione di quanto contenuto.

"Il Centro organizza giornate tecniche in campo per tutti gli addetti ai lavori sulle tematiche relative alle innovazioni nel castagneto (nuovi impianti, meccanizzazione della raccolta, ecc.); due recenti viaggi di studio in Cile e in Portogallo hanno consentito di approfondire il livello di attenzione che i produttori di quei paesi, dei quali noi siamo importatori, investono nella innovazione di prodotto e di processo produttivo".

"Visto l'accresciuto interesse generale per questa specie, il CSDC ha ritenuto opportuno dotarsi di aule didattiche, appositamente attrezzate, per svolgere anche a distanza quella importante azione di formazione, informazione e supporto, dedicata a tecnici, produttori, operatori commerciali, castanicoltori e trasformatori che operano nel settore", conclude Trentini.