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Progetto VA.PO.RE.

Lotta all'alternaria del pomodoro: vi sono strumenti per contrastarla

L'alternariosi è una delle malattie principali del pomodoro e negli ultimi anni, in Italia, la sua incidenza è significativamente aumentata a causa delle variazioni delle condizioni climatiche che ne determinano una maggiore aggressività sulle colture. L'innalzamento delle temperature in condizioni di umidità estreme determina infatti un susseguirsi più serrato dei cicli biologici e dispone l'ospite in condizioni di maggiore suscettibilità.

L'alternariosi è causata da diverse specie del genere Alternaria; tra queste, Alternaria solani, A. alternata e A. tomatofila. I sintomi si manifestano sulle foglie come macchie necrotiche irregolari, concentriche e di diametro variabile. Sintomi simili si possono avere anche sui fusti e i piccioli, mentre sul frutto la zona solitamente interessata è quella prossima all'inserzione del peduncolo, dove si osservano larghe tacche nere, depresse, zonate concentricamente e talvolta ricoperte da un'efflorescenza fuligginosa costituita dal micelio e dalle fruttificazioni del fungo (Figura 1). Sebbene caratteristica, la sintomatologia può essere talvolta confusa con attacchi di Stemphylium spp. oppure di batteriosi (Xanthomonas spp., Pseudomonas syringae pv. tomato), soprattutto quando le tacche necrotiche fogliari non sono molto estese.

Recentemente, le specie A. alternata e A. solani sono state riportate in Emilia-Romagna come agenti causali della malattia. La loro differenziazione è piuttosto complessa ed è basata sia sull'osservazione morfologica delle strutture fungine sia sulla caratterizzazione molecolare eseguita mediante sequenziamento di specifiche regioni geniche.

Il ciclo biologico delle due specie è analogo: le spore presenti sui tessuti infetti si spostano grazie al movimento dell'acqua e al vento e raggiungono tessuti sani della stessa pianta o di piante limitrofe. In presenza di condizioni ambientali predisponenti, le spore penetrano attraverso gli stomi o ferite e iniziano un nuovo processo di colonizzazione, propagando la malattia. Il fungo si conserva sui residui di coltivazione, nel terreno, ma anche sul seme che può essere contaminato esternamente durante l'estrazione dai frutti. In questo contesto, il contenimento del patogeno viene tradizionalmente eseguito con la lotta chimica a base di rameici, e, come suggerito dal disciplinare di "Difesa integrata pomodoro da industria e da consumo fresco" redatto dalla Regione Emilia-Romagna, di Bacillus amyloliquefaciens, Dimetomorf, Azoxystrobin, Pyraclostrobin, Metiram, Zoxamide, Fluxapiroxad, Difenoconazolo e Ciflufenamid oppure con la concia del seme, ma la gestione della coltura e il miglioramento genetico possono fornire efficaci strumenti per controllare la malattia, in un'ottica di sistema di gestione integrata o, ancora di più, in regime di produzione biologica.

Questa ipotesi è stato il punto di partenza per la pianificazione e lo sviluppo del progetto VA.PO.RE. "Valutazione, diffusione e introduzione di nuove varietà di pomodoro resistenti a peronospora e alternaria per la produzione di pomodoro da industria a minor impatto ambientale e maggiore salubrità", finanziato dal programma PSR 2014-2020 Emilia-Romagna (Tipo di Operazione 16.1.01, focus area 3A), in cui osservazioni di campo su linee e varietà dell'azienda sementiera Tera Seeds (Gambettola, FC) hanno lanciato lo spunto per lo studio della resistenza di varietà di pomodoro da industria ad Alternaria.

Alcune varietà, infatti, hanno ripetutamente mostrato, negli ultimi anni, la capacità di contenere il patogeno in campo e hanno rappresentato l'oggetto di una sperimentazione volta a valorizzare le caratteristiche di resistenza delle linee, ma anche una filiera territoriale di pregio che consenta di ottenere bacche esenti dal patogeno e, di conseguenza, dalle pericolose tossine che esso produce. Il Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria si è occupato, nell'ambito di VA.PO.RE., di valutare la resistenza delle varietà di pomodoro in laboratorio, utilizzando un test standardizzato e ripetibile.

Il test prevedeva il saggio dei materiali in serra in seguito a inoculazione spray di una sospensione di spore di un isolato di A. alternata, ottenuto sul territorio di interesse. A circa un mese dall'inoculazione, i sintomi venivano registrati come percentuale di foglie malate sul totale. I dati venivano elaborati ed espressi nella scala seguente: 0-20% resistente; 21-50% resistente intermedio; 51-80% sensibile e 81-100% molto sensibile. Non essendo al momento disponibili materiali di riferimento per la calibrazione del test, i risultati ottenuti in laboratorio venivano confrontati con le osservazioni di campo (Tabella 1).

I risultati della sperimentazione condotta in laboratorio sono riportati nel grafico seguente (Figura 2) dove si può osservare che la maggioranza dei campioni saggiati è inclusa nelle classi "resistente" e "resistente intermedio". Effettuando un confronto con le osservazioni di campo (Tabella 1.), viene confermata la resistenza di 20T6406, 21T6504, Aleatico, Castelaner, Mascali e Rulander mentre nei restanti casi si registra un conflitto nel giudizio sul carattere.

Figura 2. Risultati dei saggi di resistenza all’Alternaria eseguiti sulle varietà di pomodoro. L’incidenza della malattia è espressa come percentuale di foglie infette

Il progetto VA.PO.RE. si poneva l'obiettivo di valorizzare la resistenza ad Alternaria in varietà di pomodoro e il risultato può considerarsi raggiunto anche se in forma parziale. Gli esiti contrastanti, rilevati grazie al progetto, gettano le basi per nuove ipotesi di ricerca rivolta allo studio della resistenza di pomodoro ad Alternaria e al perfezionamento delle metodologie sperimentali atte a valutarne l'espressione.

Studi futuri dovranno prendere in considerazione una molteplicità di fattori che influenzano considerevolmente l'esito dell'infezione: l'identità dell'isolato, il pool genetico e l'età della pianta, le condizioni ambientali e la definizione di materiali di riferimento. Inoltre, attente osservazioni diagnostiche dovranno accertare la presenza di patogeni che favoriscono l'ingresso dell'Alternaria in campo, condizionando l'incidenza osservata in condizioni naturali.

Scarica qui la tabella 1. Confronto del giudizio relativo alla resistenza all’alternariosi sulle varietà in campo e in laboratorio

Gli studi eseguiti durante il progetto hanno consolidato le interconnessioni tra il mondo produttivo e il mondo della ricerca, permettendo al progetto VA.PO.RE. di raggiungere un obiettivo fondamentale quale lo scambio della conoscenza, annullando un gap troppo spesso presente tra i due mondi.

A cura di Eliana Dell'Olmo, Veronica Senape e Loredana Sigillo, CREA OF Salerno