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Le strategie proposte da Seminart

Controllo naturale dei patogeni mediante piante biocide

Le piante bioattive, più correttamente chiamate biocide, racchiudono tutte quelle specie che, grazie al rilascio di sostanze tossiche, sono attive nel contenimento di svariati organismi nocivi, quali nematodi, larve di coleotteri elateridi e funghi responsabili della stanchezza del terreno. In particolare, la loro azione nematocida può interrompere l'alimentazione del parassita, indurre la schiusura delle uova anche in assenza della pianta ospite o avere semplicemente un effetto repellente.

Le colture biocide differenziano la loro azione a seconda della traslocazione delle sostanze tossiche: "Le piante bio-fumiganti - afferma Alberto Farè dell'ufficio tecnico di Seminart - accumulano sostanze tossiche esclusivamente nelle porzioni aeree ed esplicano la loro efficacia solamente a seguito del sovescio. Ad esempio, dopo essere state trinciate e interrate, alcune selezioni di brassicacee, a contatto con acqua, idrolizzano l'enzima mirosinasi, liberando isotiocianato nel terreno. La loro azione è simile a quella di un fumigante chimico, risultando anch'esse efficaci nei confronti degli endoparassiti e nella devitalizzazione dei semi di infestanti".

Il sorgo sudanense accumula nei tessuti giovani elevati valori di durrina, un glucoside cianogenico che, a seguito di idrolisi, produce acido cianidrico, tossico nei confronti di molti organismi, inclusi i nematodi, gli elateridi e i funghi fitopatogeni del terreno. Le piante trappola invece, accumulano sostanze allelopatiche principalmente negli apparati radicali e le larve degli organismi endoparassiti attratte dai loro essudati avvelenati, non riescono a completare il proprio ciclo di sviluppo.

Anche qui, ogni coltura ha il suo meccanismo d'azione: le brassicaceae sono potenti nematocide e liberano isotiocianato e nitrile a seguito di idrolisi enzimatica dei glucosinolati. Altre piante come Guizotia abyssinica, rilasciano sostanze nematotossiche e inibitorie come saponine, flavonoidi, fenoli e tannini, mentre alcune leguminose, come Crotalaria juncea, sviluppano un mix di sostanze alcaloidi, particolarmente attive nella lotta alle larve dei coleotteri elateridi.

"Seminart, grazie alla sua esperienza nel settore delle colture intercalari - continua Farè - ha ideato un prodotto specifico: si tratta di una miscela bioattiva, mirata al contrasto dei principali patogeni del terreno. La sua composizione garantisce un ampio spettro d'azione che permette di contrastare le larve di elateridi, nematodi (in particolare appartenenti ai generi Meloidogyne spp e Heterodera) e le principali famiglie fungine (come ad esempio Gaeumannomyces, Rhizoctonia, Fusarium, Helminthosporium e Pythium)".

"Il miscuglio Summer Fumix completa il proprio ciclo in soli 30 giorni dalla semina e la sua coltivazione è adatta a tutto l'areale italiano. La semina, in serra riscaldata, ne permette la coltivazione durante tutto il corso dell'anno. Lo consigliamo come coltura intercalare a cicli di orticole o frutticole, ideale in precessione al pomodoro". Il mix, composto da macroterme, resiste al calore e tollera l'aridità. La formulazione è inoltre efficace sulla struttura del suolo, sul contenuto di sostanza organica stabile, e sulla biodiversità dell'ecosistema.

"Occorre seminare superficialmente il miscuglio (max 30mm), con seminatrice meccanica da frumento e un'interfila a 15, per ottenere una dose di 30kg/ha e poi per garantire la sua bioattività, trinciare il miscuglio quando raggiunto uno sviluppo di circa 70 cm in levata ed interrare la biomassa tra i 15-20 cm di profondità", conclude.

Per maggiori informazioni
Seminart s.r.l.
Via S. Antonio, 60
35019 Tombolo (Padova)
+39 049 94 71 316
[email protected]
www.seminart.it