La pandemia prima, e gli aumenti spropositati dei costi energetici poi, hanno causato gravi scompensi nel comparto della quarta gamma. Alcune aziende sono state costrette a chiudere o a rivedere drasticamente il proprio core business. Nonostante le difficoltà del momento, Zerbinati ha chiuso il 2022 con un fatturato in ripresa e con buone prospettive per l'anno in corso. Ne parliamo con il general manager Simone Zerbinati
FreshPlaza (FP): Il comparto della IV gamma sta attraversando momenti difficili: quali sono le cause?
Simone Zerbinati (SZ): Sicuramente, le cause sono molteplici. Il fattore prezzo (euro/kg) è indubbiamente una delle principali, ma si tratta di uno scenario naturale, visto il moltiplicarsi dei player rispetto a 25 anni fa. Va poi considerata anche la frammentazione relativa a logistica, assortimento, pack, imballi, ecc., che porta alla messa in discussione delle economie di scala - su cui la IV gamma si è sempre basata - e che man mano stanno diventando sempre più difficili da mantenere.
Simone Zerbinati
FP: Quali strategie deve perseguire il settore per uscire da questa stagnazione?
SZ: In primo luogo, bisogna mettere al centro dell'attenzione il valore del prodotto nel suo complesso: qualità, filiera agricola (dalla coltivazione alla lavorazione), rispetto per le persone e per l'ambiente. È poi fondamentale investire in formazione e ricerca e sviluppo, al fine di creare prodotti in grado di stupire il consumatore e rispondere alle sue esigenze attuali in termini di servizio. E non dobbiamo pensare solo allo sviluppo di nuovi prodotti, ma anche alla continua revisione e miglioramento degli attuali, per essere sempre al passo con le necessità in continuo cambiamento.
FP: Vi sono segmenti in crescita nell'ambito della IV-IV gamma evolute?
SZ: Se il riferimento è alla I gamma evoluta, è una categoria che noi non presidiamo e che può portare un po' di confusione, poiché si tratta di prodotti appartenenti a un'altra categoria rispetto alla IV gamma, che spesso però non viene distinta dal consumatore, creando una potenziale confusione.
FP: Come si è modificato il rapporto IV gamma - GDO negli ultimi anni?
SZ: Il mercato della IV gamma è diventato molto importante, sia per i numeri sia per il posizionamento. A nostro avviso, l'attenzione riservata al settore è cresciuta negli ultimi anni e tutti i player sono sempre alla ricerca di nuovi prodotti che abbiano caratteristiche intrinseche differenzianti, non tanto in termini di ricettazione o di ingredientistica quanto più di coltura o processo produttivo, senza mai perdere di vista il posizionamento, che in un momento particolare come questo è sempre più importante per il consumatore.
FP: E' cambiato qualcosa nella percezione dei consumatori negli ultimi anni?
SZ: Le insalate in busta già lavate sono ormai da qualche anno un prodotto consolidato nel frigorifero dei consumatori - che ne riconoscono il livello di servizio - alla pari di tante altre categorie più tradizionali. Nell'insalata in busta, infatti, il consumatore non sceglie solo la qualità (data in molti casi da prodotti a lotta integrata e da filiera italiana), ma anche la praticità e l'alto contenuto di servizio.
FP: Quanto incidono i costi industriali nel vostro comparto?
SZ: Incidono indubbiamente di più rispetto a soli 10 anni fa, nonostante si siano fatti molti investimenti per migliorare l'efficienza. Ma non bisogna fermarsi. Purtroppo, oggi, rispondere a questa domanda è molto semplice: come tante aziende del nostro settore rispondiamo "i costi industriali incidono molto". Le aziende di IV e V gamma sono infatti attive 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Come dicevamo prima, però, dal nostro punto di vista è importante non fermarsi, continuare a investire nelle aree che possono portare miglioramenti all'azienda: da tecnologie produttive, logistica, processi fino agli areali di semina, ogni aspetto del business va studiato, migliorato e implementato di continuo.
FP: In un'ottica di mercato non facile e con diverse chiusure in atto, qual è la vostra situazione economica e lo stato del vostro bilancio?
SZ: Il periodo della pandemia Covid, con una riduzione netta dei consumi, l'inflazione e l'aumento spropositato dei costi nel 2022 - nonostante ci sia stata la ripresa dei volumi - hanno sicuramente causato una diminuzione dei margini. Dal nostro punto di vista, però, possiamo essere ottimisti: a partire da febbraio 2023, abbiamo infatti visto un'importante inversione di tendenza che ci rende fiduciosi per il futuro. In termini di fatturato, abbiamo chiuso il 2022 con un +14% a volume (+17% se ci riferiamo solo alla IV gamma) e un +12% a valore.
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