Le stime produttive di pesche e nettarine a livello europeo sono state aggiornate solo recentemente, a causa dei fenomeni climatici avversi nei principali Paesi, ma riportano solo lievi variazioni rispetto alle prime stime comunicate a fine maggio.
L'offerta europea di pesche (comprensiva delle platicarpe) è stata valutata complessivamente su 1.355.000 tonnellate (+12% rispetto allo scorso anno e -1% rispetto alla media 2017-2021), le percoche contano su 689.000 tonnellate, rispettivamente +10% e -11%, le nettarine si posizionano a 1.313.000 tonnellate registrando +15% rispetto al 2022 e +4% nel confronto con la media considerata.
Nel complesso della specie i quantitativi europei si collocano a poco meno di 3,4 milioni di tonnellate, +13% rispetto allo scarso 2022, con volumi che rimangono comunque al di sotto del potenziale massimo di 3,8 milioni di tonnellate raggiunto nel 2019, ultimo anno di produzioni abbastanza regolari (-12%).
Confermate le stime di maggio per la Grecia con volumi più contenuti rispetto alla buona annata 2022. Le pesche da consumo fresco sono state preventivate a 194.000 tonnellate (-7% rispetto al 2022), stimata a quasi 332.000 tonnellate la produzione di percoche (-4%), l'offerta di nettarine è prevista invece su 140.000 tonnellate (-3%).
Riviste in leggera flessione rispetto ai preventivi di maggio i quantitativi della Francia: attualmente 111.000 tonnellate di pesche da consumo fresco (-4% rispetto al 2022), percoche 3.600 tonnellate (+29% rispetto ai livelli minimi del 2022), le nettarine pari a 116.000 tonnellate registrano invece +6% nel confronto con lo scorso anno.
Per quanto riguarda la Spagna, interessata a fine maggio da alluvioni nella parte meridionale del paese e dal protrarsi della siccità nelle regioni settentrionali, gli aggiornamenti effettuati e rivisti al ribasso rispetto alle prime stime riguardano solo la regione Catalogna.
In Spagna dopo il 2022, che ricordiamo per le gelate che avevano decimato le produzioni delle regioni settentrionali, si ritorna su un buon livello produttivo; le nuove stime collocano l'offerta su livelli certamente superiori rispetto al deficitario 2022, più vicini al potenziale di qualche anno fa e più precisamente: pesche da consumo fresco 298.000 tonnellate (+28% sul 2022 ma -11% rispetto alla media 2017-2021), pesche piatte 332.000 tonnellate (+57% e +2%), percoche 292.000 tonnellate (+40% e -6%), nettarine 614.000 tonnellate (+61% e +10%).
Sono stati aggiornati anche i preventivi per l'Italia, con le stime comprensive anche dei danni da alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna già interessata dalle importanti gelate primaverili. In regione le nuove stime vedono pesche da consumo fresco in flessione del 46% rispetto al 2022, percoche -53% e nettarine -45%.
A livello nazionale l'aggiornamento conta poco meno di 420.000 tonnellate di pesche da consumo fresco (-4% rispetto al 2022), 62.000 tonnellate di percoche (-12%), 443.000 tonnellate di nettarine (-12%); nel complesso della specie i quantitativi si attestano sul -9% rispetto allo scorso anno.
In Italia le raccolte stanno proseguendo regolarmente nei diversi areali produttivi; attualmente in attenuazione le entrate delle regioni meridionali, che rimangono prevalenti soprattutto per quanto riguarda le pesche da consumo fresco.
I volumi provenienti dal Sud sono infatti compensati solo in parte dai minori apporti del Nord, soprattutto in Emilia-Romagna dove le raccolte stanno proseguendo, anche per le elevate temperature, con un anticipo di maturazione rispetto allo scorso anno ed epoche di maturazione conseguentemente molto ravvicinate a quelle del Sud. In ascesa in questo momento le raccolte del Piemonte che stanno entrando nel vivo della stagione e dovrebbero proseguire regolari fino a fine agosto.
Un accenno anche all'andamento di mercato: nonostante l'offerta europea posizionata su livelli medi, non eccedentari, il collocamento del prodotto sulle diverse destinazioni prosegue all'insegna della tranquillità.
L'attenzione degli acquirenti è come sempre rivolta alla continua ricerca delle forniture maggiormente economiche con vendite vivacizzate soprattutto in presenza di attività promozionali.
In esportazione si risente del ritorno su buone produzioni della Spagna e conseguentemente dell'antagonismo sui principali mercati europei che limita l'interesse per il prodotto italiano a cui si aggiunge, in qualche caso, la concorrenza della Grecia il cui prodotto è presente principalmente sui mercati dell'Est Europa.
Nonostante l'attenuazione delle entrate di prodotto meridionale e le temperature favorevoli al consumo le vendite stanno proseguendo attivamente ma non particolarmente euforiche, se non a quotazioni più limitate rispetto alle aspettative, non sempre in linea con la disponibilità di prodotto.
Fonte: CSO Italy per FreshPlaza.IT