Quest'anno il mercato globale delle pere mostra alcune tendenze interessanti, guidate dal cambiamento delle priorità e dal calo della produzione in alcune nazioni. Nei Paesi Bassi i pericoltori sono cautamente ottimisti dopo le previsioni di un raccolto europeo inferiore, mentre il Belgio prevede un mercato favorevole a causa della riduzione della produzione italiana. La Germania ha visto crescere le partite di pere europee e turche, che hanno superato le importazioni dall'estero. L'Italia deve far fronte a un calo significativo della produzione a causa delle condizioni climatiche avverse, con conseguente potenziale carenza di offerta. La Spagna sta assistendo a un mercato vivace, guidato da una forte domanda di varietà di pere selezionate e favorito dalla riduzione dell'offerta italiana.
In Sudafrica si prevede che le esportazioni di pere saranno inferiori a quelle dell'anno scorso, ma la dinamica valutaria offre un lato positivo. In Cina i frutteti di pere non sono stati colpiti dalle inondazioni e la provincia di Hebei prevede un raccolto consistente. In Nord America il raccolto di pere di Washington è in leggera diminuzione, mentre le esportazioni dell'Argentina si orientano verso le destinazioni vicine dell'America Latina, allontanandosi dai mercati europei.

Paesi Bassi: grandi aspettative tra i produttori dopo le previsioni di un basso raccolto europeo
La diminuzione del raccolto europeo di pere sta creando grandi aspettative tra i produttori olandesi. "E poi ci sono anche voci che dicono che le previsioni in Belgio sono state riviste al ribasso. Eppure, se ne possono sentire e dire di ogni tipo, ma le pere devono poi essere vendute. È qui che dovremo trovare una via di mezzo nel prossimo periodo tra le aspettative dei coltivatori e quelle dei clienti - osserva un commerciante olandese - Come sarà effettivamente la stagione lo vedremo nei prossimi tempi. Ma i prezzi partiranno comunque da un livello più alto rispetto all'anno scorso. I rivenditori sanno anche che le pere costeranno tra i 10 e i 20 centesimi in più, ma un raddoppio dei prezzi non sarà un problema. La pera rimane ancora una commodity per la quale si stanno svolgendo molte promozioni".
"A mio avviso, la sfida più grande è rappresentata da un'offerta completamente diversa rispetto all'anno scorso. Si guarda molto alle previsioni di raccolto, ma abbiamo anche una distribuzione del calibro completamente diversa. Le pere sono più grosse e la percentuale di categoria II sarà più alta. L'anno scorso quasi tutti i lotti di pere erano adatti al confezionamento per un discount, ma ora c'è molta più distinzione tra i lotti. A causa delle maggiori differenze di qualità, anche il prezzo per lotto varierà molto di più. Mi aspetto che in questa stagione le pere Comice vengano assorbite dall'Italia in pochissimo tempo. Vedo anche molto spazio per la pera Lukassen. Quando le aspettative per la pera Conference sono alte, spesso la Lukassen va bene".
Belgio: buone previsioni di raccolto, Italia mercato dalle alte aspettative
"Il raccolto belga è molto soddisfacente - afferma un commerciante belga - Guardando ai volumi, varia un po' da regione a regione. Come per la qualità, ci sono alcuni lotti che hanno sofferto per le gelate primaverili, quindi c'è un po' meno frutta sugli alberi. Tuttavia, vedremo un raccolto completo in molti lotti che sono stati meno colpiti. Le previsioni meno favorevoli, in particolare per l'Italia, creano un'elevata aspettativa tra i coltivatori".
"In Italia gran parte del raccolto è andato perso. I miei contatti in Spagna mi dicono che in estate le cose sembrano andare meglio del previsto, ma con i problemi del mercato italiano, le prospettive sono di vendite buone in tale Paese. Gran parte del prodotto era comunque destinato alla Spagna, ma ora anche l'Italia non può più esportare. Questo crea opportunità nelle nazioni che normalmente ricevono le pere italiane".
Germania: lotti europei e turchi avvantaggiati rispetto alle importazioni da oltreoceano
La presenza di prodotti italiani, francesi, spagnoli e turchi sul mercato tedesco è aumentata, secondo un istituto federale. Le Williams Christ rosse francesi e le Williams Christ provenienti da Italia, Germania e Francia sono state aggiunte alla gamma di prodotti. In termini di qualità, i lotti europei e turchi hanno sicuramente avuto dei vantaggi rispetto alle importazioni da oltreoceano. Le carenze per queste ultime hanno mostrato un aumento, motivo per cui spesso i lotti sudafricani e cileni hanno dovuto essere venduti scontati. I prezzi complessivi hanno teso al ribasso piuttosto che al rialzo, dato che la domanda non è stata particolarmente forte.
Finora le Clapps Liebling e Williams Christ tedesche hanno fatto solo apparizioni sporadiche e non sono andate oltre un carattere supplementare. Nella Germania del Nord i primi lotti di pere provenienti dalla Germania del Sud sono stati disponibili con adeguata qualità, secondo un grossista. Inoltre, le pere provenienti dall'Italia e dal Sudafrica hanno raggiunto prezzi molto elevati al mercato all'ingrosso di Vienna.
Francia: volumi di pere inferiori
Le previsioni indicano un raccolto ridotto per le pere francesi di quest'anno, a causa del fenomeno della rotazione. Per la campagna 2023 sono previste 105mila tonnellate, con un calo del 28% rispetto allo scorso anno. Alcuni coltivatori (a seconda delle regioni) sono stati colpiti da condizioni climatiche avverse, in particolare da grandinate.
La campagna di commercializzazione 2023 è cominciata all'inizio di agosto con la varietà Guyot. Per il momento il consumo è ancora concentrato sulla frutta estiva, ma dovrebbe aumentare nelle prossime settimane.
Italia: calo di produzione di almeno il 50%
Situazione difficile in Italia per il comparto pere. Il contesto della produzione estiva è già chiara, con un calo produttivo di almeno il 50%. Il presidente di una Op del nord d'Italia afferma che Carmen e Santa Maria sono state raccolte a fine luglio, mentre William è in raccolta da metà agosto. I prezzi sono molto alti, perché il prodotto è poco, ma gli agricoltori non fanno reddito perché le rese sono molto basse. Inoltre, si prevedono riduzioni ancora maggiori per il prodotto autunnale, con un calo attorno all'80%. Le cause sono da ricercare negli eventi meteo come gelate, grandinate, alluvione, ma anche malattie causate dalla mancanza di prodotti chimici per la difesa.
I dati riportati nel corso di Prognosfruit, che si riferiscono al 10 luglio, evidenziano una situazione decisamente deficitaria per l'Italia, a causa principalmente delle gelate di inizio aprile, che hanno compromesso in modo molto grave la produzione. A livello nazionale sono previste 187 mila tonnellate, -63% sul 2022 e -7% sul 2021, la produzione più contenuta di sempre. Questi dati non tengono conto degli ulteriori e gravi danni subìti dalle coltivazioni a seguito degli eventi meteo estremi che si sono susseguiti nella seconda metà del mese di luglio. Quindi si presuppone una quota di prodotto destinata al fresco ulteriormente ridotta.
In Emilia Romagna, la produzione è stata stimata su 105.000 tonnellate, oltre il 60% in meno rispetto all'anno precedente, al di sotto anche del 2021. A ciò ha concorso anche il calo registrato delle superfici, che è risultato particolarmente significativo proprio nel passaggio dal 2022 al 2023. La situazione non è rosea anche nelle altre regioni d'Italia, dove si registrano flessioni significative.
Spagna: mercato vivace per la maggior parte delle varietà
La raccolta delle pere è iniziata da qualche settimana nel nord-est della Spagna, con una buona domanda e un buon interesse sui mercati europei, anche a causa del calo della produzione italiana. Secondo un commerciante, il mercato è molto vivace per le varietà Ercolini, Blanquilla, Williams e Conference, e questo si riflette anche sui prezzi, dato che tutti vogliono assicurarsi una fornitura di questi prodotti. Nel caso delle pere Conference si prevedono volumi normali e produzioni di qualità adeguata in Belgio e nei Paesi Bassi, il che fa temere ai commercianti spagnoli la possibilità di una forte pressione sul mercato spagnolo, se i prezzi delle pere nazionali dovessero salire alle stelle.
La qualità delle Conference spagnole è buona, ma manca la rugginosità, il che potrebbe essere un handicap per competere con le pere belghe e olandesi. La produzione europea di pere sarà la seconda più bassa mai registrata, anche se la Spagna (+25%, con 296mila ton) ha recuperato in parte la sua capacità produttiva. Dal punto di vista commerciale si prevede una campagna lineare, con alcune varietà che subiranno evidenti deficit a causa dei problemi climatici che hanno fortemente colpito alcune aree di produzione.
Sudafrica: raccolta destinata all'export inferiore del 20% rispetto all'anno scorso
I frutteti di pere del Capo Occidentale sono sul punto di fiorire e, a giudicare dai boccioli, la fioritura sembra essere eccellente, ma molto potrebbe ancora accadere durante l'allegagione e lo sviluppo dei frutti.
"Quello che vediamo sugli alberi è davvero molto promettente - afferma il consulente tecnico di uno dei principali produttori di pomacee del Sudafrica - Le dighe sono piene, il clima è stato favorevole, ma ormai sappiamo che non bisogna vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso".
Il mese di agosto ha segnato l'inizio dei dazi europei sulle pere sudafricane, quindi ora le Forelle si dirigono verso Medio ed Estremo Oriente. Gli esportatori sudafricani spediscono in Cina, Hong Kong, India, Medio Oriente, Malesia e un po' a Singapore. La Russia acquista soprattutto le Packham, ma i volumi sono fortemente diminuiti negli ultimi anni.
"I prezzi in valuta estera sono più alti dell'anno scorso e la moneta è più debole. Il risultato netto per il produttore è quindi molto positivo. L'aspetto negativo è che quest'anno abbiamo avuto meno frutta. Se avessimo potuto avere il raccolto dell'anno scorso con i prezzi di quest'anno, sarebbe stato un vero successo".
La grandine nel Langkloof ha sottratto pere a un raccolto che, già senza danni da grandine, sarebbe stato inferiore del 10-15% rispetto al 2022. L'anno scorso c'è stata un'estate calda dopo un inverno non molto freddo, come quello attuale.
L'attuale raccolto di pere da esportazione è stato stimato inferiore di quasi un quinto rispetto al raccolto precedente.
Cina: i frutteti dell'Hebei non sono stati colpiti da gravi inondazioni
La stagione delle pere in Cina è appena iniziata. Quest'anno le nuove pere entreranno sul mercato a partire da luglio. La provincia di Hebei, nel nord-est del Paese, è una delle principali produttrici di pere. Attualmente Hebei ha una superficie coltivata di oltre 100mila ettari, con una produzione annua di 3,6 milioni di tonnellate di pere fresche. L'anno scorso la provincia ha esportato la cifra record di 150mila tonnellate di prodotto.
Secondo un coltivatore ed esportatore di pere dell'Hebei, le grandi inondazioni che hanno colpito Pechino e l'Hebei nelle prime settimane di agosto non hanno interessato i pereti della regione.
Anche le forti oscillazioni di temperatura, di oltre 15 °C, che si sono verificate in aprile e maggio non hanno avuto un effetto rilevante sulla qualità dei frutti. La maggior parte delle pere viene insacchettata a metà primavera fino alla raccolta. Tuttavia, c'è stato un leggero effetto sull'impollinazione, con una riduzione del 10% della produzione.
Secondo un altro produttore di pere, la qualità delle pere di quest'anno è molto buona. Il clima caldo delle ultime settimane non ha avuto effetti negativi sul raccolto. Si prevede una produzione simile a quella della stagione 2022.
Nord America: leggera diminuzione del raccolto rispetto all'anno scorso
La raccolta delle pere è iniziata a Washington, a partire dalle Bartlett e le Starkrimson, mentre le altre varietà sono in arrivo. "La raccolta è stata puntuale, visto che di solito iniziamo a metà agosto", afferma uno spedizioniere.
Questo inizio fa seguito a una buona stagione di coltivazione nello Stato, con una primavera ideale che si è trasformata in un giugno e luglio più freschi: un clima ottimale per la crescita, la pezzatura e il colore dei frutti. "Il maggio caldo ha avuto un certo impatto sulle pere. I frutti sono caduti dopo la fioritura, il che ha influito sui volumi di alcune varietà. Complessivamente, il raccolto di pere sarà inferiore a quello dell'anno scorso".
Una varietà che ha risentito di questa situazione è stata quella delle pere Anjou verdi e rosse. Nel frattempo la Bosc, che ha un andamento di crescita annuale discontinuo, sta vivendo un'annata positiva, per cui le forniture saranno maggiori.
Nel frattempo è probabile che le promozioni continuino a movimentare le pere. Le promozioni saranno fondamentali anche perché la California probabilmente raccoglierà più tardi in questa stagione a causa del clima primaverile insolito. "Probabilmente si creerà una leggera sovrapposizione tra le promozioni sulle pere estive e il fatto che i dettaglianti vogliano prendere le pere dalla California o da Washington", afferma lo spedizioniere.
Argentina: il Paese privilegia le destinazioni vicine per l'export
Le esportazioni di pere da Río Negro e Neuquén hanno registrato una ripresa nella prima metà del 2023, interrompendo la tendenza al ribasso registrata negli ultimi anni per il periodo gennaio-giugno.
Come confermano le ultime statistiche relative al mese di giugno 2023 pubblicate da un ente del settore, le quasi 231mila tonnellate spedite rappresentano un aumento del 14,8% rispetto alle 201.090 tonnellate esportate dall'Argentina nella prima metà del 2022; tuttavia, sono ancora inferiori alle 242.084 tonnellate esportate dal paese nello stesso periodo del 2021.
Spicca l'aumento su base annua delle spedizioni verso le principali destinazioni tradizionali delle pere argentine. Il Brasile, verso il quale il Paese ha spedito quasi 79.000 tonnellate, ha ricevuto il 41% in più di frutta, e la Russia ha aumentato i suoi acquisti del 34% superando le 50.600 tonnellate.
Un'analisi più approfondita delle esportazioni per nazione ci permette di vedere una chiara tendenza nel 2023 nelle esportazioni di pere argentine, ovvero il fatto che mentre le spedizioni verso l'Europa sono diminuite di anno in anno, ci sono notevoli aumenti nelle spedizioni verso i Paesi dell'America Latina. Perciò si potrebbe concludere che nel 2023 l'Argentina sta privilegiando le destinazioni più vicine all'interno del proprio continente.
Pertanto sono aumentate le spedizioni verso il Perù (42%), il Messico (47%), il Paraguay (315%), la Bolivia (18%), l'Ecuador (430%) o la Colombia (27%); mentre i mercati europei hanno registrato notevoli diminuzioni, come l'Italia (-25%), i Paesi Bassi (-56%), la Francia (-47%), la Germania (-33%), il Regno Unito (-19%), la Lettonia (-84%) o la Spagna (-49%).