
In occasione del 15° vertice BRICS tenutosi ad agosto a Johannesburg il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha annunciato che sei Paesi, ovvero Argentina, Egitto, Etiopia, Arabia Saudita, Iran ed Emirati Arabi Uniti, sono stati invitati ad aderire ai BRICS, con l'entrata in vigore della piena adesione il 1° gennaio 2024. L'annuncio è stato accolto con sollievo dagli esportatori dell'Iran, una nazione che ha subito sanzioni economiche per decenni.
L'adesione ai blocchi economici è una questione vitale per l'Iran, in un momento in cui le sanzioni stanno soffocando il commercio internazionale del Paese. Hadi Mirzaei, un esportatore iraniano, ha dichiarato a FreshPlaza: "È una buona notizia per noi che l'Iran sia entrato a far parte dei BRICS, ma ci vorrà sicuramente del tempo prima di vederne i frutti. Le sanzioni limitano i mercati per gli esportatori iraniani e ci costringono a commerciare con i Paesi vicini. Questo ci pone anche in una posizione negoziale debole, con prezzi sempre più sfavorevoli e termini di pagamento rischiosi per gli esportatori. L'adesione ai BRICS è un grande passo nella giusta direzione".
"L'Iran accetta già pagamenti in Rublo e Yuan per alcune delle sue esportazioni agricole - spiega Mirzaei - ma il sistema di valute diverse dal Dollaro deve essere rafforzato e integrato. Attualmente, solo una banca in Cina o in Russia può effettuare trasferimenti alle banche iraniane. Ecco perché questa notizia è particolarmente soddisfacente per noi".
"La mancanza di una rete bancaria sotto le sanzioni è il più grande ostacolo alle esportazioni iraniane - conclude Mirzaei - ci stiamo adattando a questo, ma non senza il rischio che malintenzionati o falsi clienti approfittino della situazione".
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Hadi Mirzaei
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