Sono numerose le aziende del Sud Italia che hanno deciso drasticamente di eliminare dai propri programmi i trapianti di fragole precoci a settembre nella tipologia vasetto.
Ha voluto parlarcene Loris Gentile, CEO della Gentile Group e presidente di Fruplant Lab Italia, il quale prevede volumi di fragole molto ridotti a dicembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Loris Gentile
"A Natale mancherà prodotto. Quest'anno si stima una flessione anche superiore del 50% delle superfici investite a fragole precoci in vasetto. Le cause sono diverse, come l'aver piantato nella passata campagna varietà non adatte alla tipologia di pianta vasetto (tray plant), le quali hanno sviluppato, per via pure di anomale temperature miti di novembre/dicembre, un elevato vigore vegetativo, a discapito della produzione invernale, generando così problemi di muffa".
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L'allontanamento delle aziende da questa tipologia di pianta, che garantisce esigui volumi nei periodi invernali, è stato anche disincentivato dall'ottima campagna commerciale dello scorso anno per i trapianti più tardivi (da gennaio/febbraio a seguire) con l'arrivo delle produzioni proveniente dalla tipologia di piante a radice nuda.
"Il rapporto costi/benefici - aggiunge Gentile - ha scoraggiato le aziende del sud Italia nell'effettuare investimenti ulteriori nei trapianti di settembre. Per la stagione 2023/24, abbiamo invece preferito andare in controtendenza, puntando anche sul segmento extra precoce. In questi giorni è in arrivo il primo tir di piantine, cui seguiranno altri fino al 20 settembre. Si passerà poi alla messa a dimora della tipologia fresca a radice nuda con diverse varietà. Puntiamo su cultivar molto valide e sconosciute al mercato italiano. Studiamo per ogni azienda l'esigenza commerciale e agronomica, fornendo varietà che più si avvicinano alle necessità dei coltivatori. Il formato di ogni varietà di fragola viene deciso in base alle caratteristiche fenotipiche. Con i nostri campi sperimentali e l'esperienza maturata nel settore, abbiamo studiato molto bene i comportamenti di ogni varietà proposta sul territorio meridionale e, con dati certi e verificati, abbiamo deciso la tipologia di pianta giusta per ogni varietà (vasetto o pianta fresca a radice nuda)".
Il manager ci spiega poi che la situazione nei vivai della sua azienda sembra ottimale, in un'annata in cui i vivaisti si ritrovano di fronte all'utilizzo di nuove molecole alternative alla cloropicrina per la sterilizzazione dei terreni. "In generale - riprende Gentile - c'è incertezza sulla riuscita ottimale dei trapianti in Italia, soprattutto per quanto riguarda le varietà meno rustiche. Per l'ottima riuscita degli impianti, si confida nel lavoro minuzioso e capillare dei vivai in ogni operazione colturale. Quest'anno a Huelva (Spagna), a causa delle riduzioni drastiche delle erogazioni di acqua, si vive un clima di incertezza. Tale fattore potrebbe favorire a livello commerciale le produzioni del sud Italia, che ogni anno stanno conquistando spazio rispetto alla merce estera. Per il momento sono solo stime, nulla di matematico. L'unica certezza è quella che il consumatore, benché chieda prodotto destagionalizzato, preferisca quello italiano, più sicuro e fresco, ma anche più costoso".
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