Il mandorlicoltore viterbese Fabio Mariotti ha fatto di recente esperienza di raccolta meccanizzata mediante l'utilizzo di uno scuotitore con braccio e di una spazzolatrice/raccoglitrice.
"Ho terminato le operazioni di raccolta a inizio settimana, avvalendomi di un solo collaboratore. In sette giorni ho raccolto i frutti su 15 ettari di mandorleti, con una resa media di circa 4,5 ton/ettaro di prodotto già smallato ed essiccato. Mi sono rivolto a contoterzisti per il noleggio dello scuotitore e della spazzolatrice. Sono mezzi che ti garantiscono praticità e velocità nella gestione della raccolta, senza doverti preoccupare della carenza di manodopera, che attanaglia il nostro settore. Nella scorsa stagione, avevo optato per la stesura di reti che intercettavano le mandorle precedentemente scosse dagli alberi, ma le unità lavorative necessarie sono state maggiori. Quest'anno, molti frutti erano già a terra a causa di forti raffiche di vento. Pertanto la spazzolatrice risultava la scelta migliore".
Nell'alto Lazio, la mandorlicoltura pare essere diventata un business su cui le aziende vogliono scommettere, anche perché forti della lunga tradizione e conoscenze già consolidate nella coltivazione di altra frutta secca (come le nocciole), facilmente trasferibili, appunto, sul mandorlo.
"Le mie coltivazioni sono recenti e tutte gestite con il modello Zaragoza; l'impianto più vecchio è stato messo a dimora 5 anni fa. Tre le varietà disponibili: Lauranne, Makako e Penta. Buono il carico ottenuto quest'anno, nonostante l'eccessiva pioggia di giugno che ha generato un importante sviluppo di patogeni funginii e batteriosi, le cui conseguenze sono state limitate grazie anche alla professionalità dell'agronomo Vito Vitelli".
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Fabio Mariotti
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