"Da qualche ettaro coltivato a seminativi che contraddistingueva l'attività agricola della nostra famiglia negli anni cinquanta, oggi ne contiamo ben 15 e sono impegnati con colture diversificate e gestite in maniera moderna, grazie a tecniche agronomiche all'avanguardia". A dirlo è Antonio Casalicchio contitolare, assieme al fratello Giuseppe, dell'Azienda Agricola Agricasalicchio, con sede a Raffadali (AG), in Sicilia.
Antonio e Giuseppe Casalicchio
"Coltiviamo principalmente melagrane e mandorle - aggiunge l'imprenditore - Si tratta di due referenze che, quest'anno, fanno registrare andamenti diametralmente opposti. Mentre per le melagrane la produzione fa segnare qualità organolettiche soddisfacenti con frutti di grane calibro che pesano mediamente da 300 a 600 grammi ciascuno, per la mandorla le rese rispetto all'anno precedente sono più che dimezzate, a 7 ton; complice un clima che in fase di allegagione non è stato favorevole, inficiando la fruttificazione. Per quanto attiene le nostre melagrane, l'avvio della campagna non si è ancora definito, per cui è troppo presto per parlare di prezzi; contiamo però in una congrua remunerazione. A fine stagione prevediamo di raccogliere 15 ton di melagrane, tra le nostre varietà precoci e quelle tardive. Di contro, la mandorla anche dal punto vista commerciale non lascia spiragli all'ottimismo: le quotazioni sono di poco più di 1 euro al kg per il prodotto in guscio e, francamente, le condizioni commerciali - tolte le spese - determinano un segno negativo nei ricavi".
"Tuttavia non siamo persone che cedono al pessimismo - rivela Casalicchio - e per evitare simili evenienze, avevamo già qualche anno fa pensato di diversificare le nostre produzioni, investendo su coltivazioni di limoni e pistacchio. Inoltre abbiamo allo studio la trasformazione delle mandorle, per dare maggiore valore al prodotto che, ceduto alle attuali quotazioni alla produzione, non è remunerativo. Il progetto prevede la trasformazione delle nostre mandorle in crema, burro, pesto e altri tipi di prodotti spalmabili. Frattanto abbiamo avviato anche qualche prova per non scartare le melagrane non idonee per la vendita come prodotto fresco, puntando sulla trasformazione in gelatine, succhi e confetture".
"Per completare la diversificazione del reddito aziendale - spiega Casalicchio - produciamo anche fico d'india, ma il nostro prodotto di punta sarà però il pistacchieto di circa 2 ettari, che impianteremo l'anno prossimo, con la consulenza dell'agronomo Vito Vitelli che ci segue da qualche tempo. Infine, vi sono 2 ettari di limoneto, che entreranno a pieno regime produttivo entro il prossimo anno e che si aggiungono a un uliveto che da anni produce un ottimo olio d'oliva".
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