L'uva da tavola sta vivendo un momento "frizzante", che però pone i produttori italiani in una sorta di limbo. Che si tratti di uve con o senza semi, i prezzi sono elevati, ma manca almeno un 30% di prodotto. Il consumo di uve tradizionali con seme ha subito un'impennata rispetto al passato: si tratta di una nuova tendenza o è un'eccezione? Cosa in particolare decideranno i viticoltori per il futuro del settore a inizio del prossimo anno?
"Il fatto che le quotazioni siano elevate non si traduce automaticamente in ottimismo pieno, perché i costi di produzione sono in continuo aumento e la spinta al rialzo sul prezzo non può essere estrema, altrimenti si rischia di perdere i clienti", riferisce Teresa Diomede (nella foto sotto), titolare dell'azienda agricola Racemus, nonché socia e responsabile dell'ufficio commerciale zonale 1 dell'Organizzazione di produttori APOC.
Secondo Diomede, quest'anno in particolare è la produzione a dare i maggiori grattacapi. "Le condizioni climatiche e la manodopera professionale che scarseggia sono due fattori da non sottovalutare per la programmazione delle campagne. Si stanno facendo investimenti importanti in termini varietali e il rischio è di compiere scelte sbagliate a inizio del prossimo anno, quando si tireranno le somme della stagione".
La produttrice di uve da tavole con e senza semi sottolinea quanto sia importante, seppure in una campagna "eccezionale", comprendere il comportamento dei clienti, della Grande distribuzione organizzata e dei consumatori. "Abbiamo assistito a un grande aumento dei consumi di uva tradizionale con seme a scapito delle seedless, che invece negli ultimi anni hanno registrato un incremento non indifferente. Mi chiedo se si tratti solo di un'eccezione. O il lavoro di promozione portato avanti negli anni sui grappoli con seme sta dando solo ora i suoi frutti?", sostiene Diomede. "A gennaio toccherà fare delle scelte, speriamo siano quelle giuste".
Nel mentre, tra una ventina di giorni arriveranno le nuove uve del Brasile e tra dieci quelle del Perù. Come cambieranno gli equilibri sul mercato, è ancora difficile dirlo, perché tali Paesi hanno subito diversi fenomeni climatici avversi.
Per maggiori informazioni:
Teresa Diomede
Azienda Agricola Racemus
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70018 Rutigliano (BA)
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