Non ci sono più le stagioni di una volta! E' lo stereotipo per eccellenza delle conversazioni banali, ma in ambito ortofrutticolo sta invece diventando il postulato di tutte le formule di category management.
E se cambiano le stagioni, cambia anche le stagionalità dei prodotti, se non altro in termini di inizio/fine campagna, con la complicazione da non sottovalutare che in alcune circostanze si è anche rotta la dualità storicamente indissolubile che legava stagionalità e picchi di volume.
Si fa allora avanti l'ipotesi che il manuale del perfetto buyer (giovane e non, al contrario delle marmotte scout) debba a questo punto ispirarsi a una nuova formula magica, più generica, a prima vista meno professionale, ma per lo meno capace di risolvere i problemi ad ampio spettro, a mo' di passe-partout (master key per gli esterofili): il concetto di disponibilità.
E' un cambio di prospettiva, di metodo d'approccio alla merceologia, che sposta l'attenzione sul campo, sulla pianta, indipendentemente dal periodo di riferimento, dagli annali del ritirato, dalle controcifre, che permette di formulare lay-out e piani-promo sotto l'egida della copertura ed evasione ordini, piuttosto che della mera necessità di detenzione.
A supporto di quanto sopra pensiamo ad alcune situazioni produttive attuali:
- Prima settimana di novembre e alcuni fornitori di uva Italia hanno già terminato il fresco per passare a piccole quote di merce frigoconservata.
- Mondo castagne con volumi mancanti di circa il 30% nella media, e picchi del 40-45% per taluni areali.
- Pere nazionali ormai inficiate da anni da volumi ridotti, assenza di calibro, prezzi da capogiro; basti pensare a come alcune tipologie di pere d'importazione abbiano ultimamente attecchito a livello nazionale, prima fra tutte la Conference, una varietà. storicamente mai apprezzata a nord della Campania.
- Brassiche: la regolarità dell'offerta lascia il passo o a esuberi eclatanti o a mancanze croniche.
- IV gamma: sembra fisiologico ormai ogni trimestre circa leggere report su crisi di disponibilità delle baby leaf.
Sono solo alcuni esempi, e magari chi legge ne avrebbe mille altri da segnalare, ma rendono l'idea di come si sia persa la sicurezza dei cicli produttivi, che permetteva facilmente e in maniera scontata di abbinare i mesi ai prodotti. Non occorre certamente reinventare né mestieri né professionalità, ma far leva su questi per cambiare il metodo di approccio ed evitare che si affossi un comparto che ha solo bisogno di una nuova vision, scevra da preconcetti e storicità, fattori comodi solo a chi li usa come scusante per non evolversi.
Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros
(Rubrica num. 29)