Una fotografia forte: frutta e verdura posizionati senza packaging in un water e in un bidet e, a lato, gli stessi prodotti confezionati. "Voi quali scegliereste se doveste mangiarli?" E' la provocazione di Rocco De Lucia, titolare dell'azienda Siropack, commentando il Regolamento sul packaging che sta per essere votato alla Commissione ambiente europea.
"Abbiamo realizzato questa immagine - dice De Lucia - perché è quello che accade ogni giorno nei supermercati. La gente tocca frutta e verdura e non si può sapere se abbia le mani pulite oppure no. Io giro tutto il mondo per lavoro da 30 anni e né in Italia, né all'estero, vedo i consumatori usare i guanti. Perciò la frutta e la verdura senza protezione si possono contaminare in mille modi".
Continua la corsa contro il tempo dell'Italia, nel tentativo di scongiurare i gravissimi effetti che la Proposta di Regolamento Europeo in materia di imballaggi e rifiuti arrecherebbero al nostro sistema produttivo ed economico, nonché alla salvaguardia della sostenibilità sul suolo europeo.
Una volta di più Siropack unisce la sua voce al coro di protesta e indignazione che da mesi l'intera filiera italiana legata al riciclo e agli imballaggi alza contro una manovra miope e penalizzante per il nostro Paese.
Secondo De Lucia, senza il packaging la shelf life diminuisce e aumentano gli sprechi, "come tirare lo sciacquone in bagno"
"Se fino a due anni fa, per contrastare i contagi da Coronavirus, l'Europa metteva in campo un gigantesco scudo fatto di mascherine di ogni genere e varie dosi vaccinali, oggi la stessa Europa caldeggia l'abolizione degli imballaggi in plastica per frutta e verdura all'interno dei nostri supermercati, a favore di un ritorno allo sfuso".
"L'UE dimentica che l'introduzione degli imballaggi per prodotti agroalimentari non solo ha consentito un aumento dei tempi di conservazione e quindi una riduzione degli scarti, ma soprattutto una protezione rispetto a potenziali contaminazioni esterne - ribadisce De Lucia - Qualcuno potrà ribattere che frutta e verdura vanno maneggiate con i guanti, ma da imprenditore che viaggia per lavoro da oltre trent'anni posso affermare con certezza che l'usanza antigienica di controllare il cibo a mani nude prima dell'acquisto è ampiamente diffusa, tanto in Italia quanto negli altri Paesi europei".
Rocco De Lucia e Barbara Burioli, titolari di Siropack
Se il futuro dei supermercati è l'acquisto della merce sfusa con l'ausilio di contenitori portati da casa, da riutilizzare ciclicamente, chi potrà più garantire per la corretta sanificazione degli alimenti che finiscono sulla nostra tavola, dopo che questi passeranno di mano in mano e, in alcuni casi, anche di contenitore in contenitore?
"Usciti dagli anni della pandemia in cui le corsie dei supermercati assomigliavano a quelle degli ospedali, l'Europa vuole fare un salto indietro di decenni e tornare a modalità di acquisto che nulla hanno a che fare con la tutela della salute dei consumatori - conclude De Lucia - I nostri rappresentanti al Parlamento Europeo devono far sentire con urgenza la loro voce: non si tratta solo di salvaguardare una delle filiere più importanti del nostro Paese, ma anche la salute di tutti i cittadini".
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