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Il Parlamento europeo ha espresso il suo voto e il 18 dicembre tocca al Consiglio Ue

Regolamento imballaggi: deroga sull'agroalimentare, ortofrutta compresa

Ieri, 22 novembre 2023, il Parlamento europeo ha ufficializzato la sua posizione sul nuovo Regolamento Ppwr (Packaging and packaging waste regulation), per affrontare l'aumento dei rifiuti e promuovere il riutilizzo e il riciclo. I deputati hanno adottato la risoluzione legislativa, che costituisce il mandato del Parlamento per i negoziati con i governi dell'Unione europea, con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astensioni.


(Fonte foto: multimedia.europarl.europa.eu)

Nel 2018, gli imballaggi hanno generato un fatturato di 355 miliardi di euro nell'Ue. Si tratta di una fonte di rifiuti in costante aumento: il totale dell'Ue è passato da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 84 milioni di tonnellate nel 2021. Nello stesso anno, ogni europeo ha generato 188,7 kg di rifiuti di imballaggio, una cifra che si prevede aumenterà a 209 kg nel 2030, in assenza di misure.

La relatrice Frédérique Ries (Renew, Belgio) ha dichiarato: "Il Parlamento sta inviando un messaggio forte a favore di una revisione completa del mercato europeo degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio. Questa legislazione è essenziale per la competitività e l'innovazione europea e allinea le ambizioni ambientali alla realtà industriale. Insieme a politiche efficaci di riutilizzo e riciclo, ci assicuriamo che gli imballaggi siano sicuri per i consumatori, aggiungendo il divieto di utilizzare sostanze chimiche nocive negli imballaggi alimentari, in particolare i PFAS".

Il testo adottato
Oltre agli obiettivi di riduzione complessiva degli imballaggi proposti dal Regolamento (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040), gli eurodeputati vogliono fissare obiettivi specifici per la riduzione degli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040).

I deputati vogliono vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco alimentare. Vogliono, inoltre, limitare fortemente l'uso di alcuni formati di imballaggio monouso, quali le confezioni in miniatura degli hotel per i prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti.

Per prevenire effetti negativi sulla salute, gli eurodeputati chiedono di vietare l'uso delle cosiddette "sostanze chimiche durevoli" aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche per- e polifluorurate o PFAS) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

Nel testo adottato, si chiariscono i requisiti per il riutilizzo o la ricarica degli imballaggi. I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore della ristorazione (inclusi hotel, ristoranti e bar) dovrebbero offrire ai consumatori la possibilità di portare e utilizzare il proprio contenitore.

Le norme adottate dai deputati prevedono che tutti gli imballaggi siano riciclabili e rispondano a una serie di criteri rigorosi da definire attraverso la legislazione secondaria. Sono previste alcune eccezioni temporanee, ad esempio per gli imballaggi alimentari in legno e cera (AM 392).

Infine, gli eurodeputati vogliono che i Paesi dell'Ue garantiscano la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029.

Il Parlamento europeo è pronto ad avviare i colloqui con i governi nazionali sulla forma finale della legge, una volta che il Consiglio dei ministri Ue avrà adottato la sua posizione.

Il commento di Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo
"Ancora una volta, gli sforzi di mediazione esercitati hanno fatto sì che la posizione del Parlamento Ue dia una risposta concreta alla necessità di riduzione dei rifiuti, senza però mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro in filiere produttive chiave per il nostro Paese, da quella della carta all'agroalimentare, e tutelando i nostri consumatori che potranno continuare a contare sugli elevatissimi standard di igiene e qualità, che caratterizzano il nostro sistema alimentare".

"Possiamo finalmente dire addio alle confezioni monouso di sapone, ai sovrimballaggi classici dei tubetti di dentifricio o ai cellofan sulle valigie in aeroporto - ha spiegato l'eurodeputato - ma chiediamo un approccio più realistico per quanto riguarda gli obiettivi di riuso degli imballaggi alimentari. Abbiamo infatti inserito una deroga per tutti quei Paesi che, come l'Italia, negli ultimi anni hanno investito in un sistema di riciclo ad alta qualità, tra i più efficienti a livello europeo: chi raggiungerà l’85% di quota di riciclo degli imballaggi interessati sarà infatti esentato dall'obbligo di riuso".

"Non solo - prosegue De Castro - comparti chiave del nostro settore agroalimentare vengono esclusi da questo Regolamento, limitando il rischio di maggiori sprechi alimentari: a partire dalle indicazioni geografiche fino all'ortofrutta e al florovivaismo, dai vini alle bevande alcoliche, fino alle bioplastiche e ai contenitori in carta del settore della ristorazione".

Le reazioni di alcune organizzazioni agricole
"È una grande vittoria e siamo davvero soddisfatti di questo voto. Ora abbiamo un regolamento europeo chiaro e non vincolante che permetterà di ottenere risultati concreti e significativi in termini di riduzione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio, senza effetti collaterali indesiderati sui rifiuti alimentari e sulla sicurezza dei prodotti. I nostri esportatori potranno lavorare con regole chiare, il che è molto importante. Il settore ortofrutticolo rimane ovviamente impegnato nella riduzione degli imballaggi e nell'innovazione dei materiali per ridurre l'impatto e migliorare la sostenibilità", dichiarano Simona Caselli e Jean-Louis Moulon, rispettivamente presidente e vicepresidente di AREFLH- Assemblea delle regioni europee della frutta, della verdura e dell'orticoltura.

Apprezzamento per le modifiche introdotte dal Parlamento Ue, "senz'altro migliorative del testo proposto dalla Commissione ambiente", da parte del presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini, "ben sapendo che la parola definitiva ci sarà solo dopo il passaggio al Consiglio Ue. Tra gli emendamenti approvati, da segnalare quello che elimina il divieto di utilizzo di confezioni monouso per l'ortofrutta al di sotto di 1,5 kg".

Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ringrazia l'efficace lavoro di squadra dei deputati italiani, che hanno consentito l'approvazione di una posizione del Parlamento che non penalizza il sistema italiano del riciclo e tutela settori importanti del comparto agroalimentare.

"Con lo stop alla norma imballaggi vince la filiera italiana", è il commento di Coldiretti. "A trarre vantaggio da questa vittoria, non sono solo le sole aziende degli imballaggi, ma a ritroso filiere fondamentali per il nostro Paese quali l’intero settore agroalimentare: dalla produzione, alla trasformazione e distribuzione, con decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Salvo il settore dell’ortofrutta e, in particolare la IV gamma, dal divieto di confezionamento sotto a 1,5 kg: un risultato che tutela la qualità e la shelf life delle produzioni e, indirettamente, riduce lo spreco alimentare, che altrimenti sarebbe aumentato vertiginosamente in pieno contrasto con gli attuali obiettivi europei".

"Un risultato di fondamentale importanza a salvaguardia di una filiera che, dalle imprese agricole fino alla ristorazione, vale il 30% del PIL italiano. E’ stato premiato il lavoro che abbiamo svolto a tutti i livelli e in ogni sede", ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. "Il Parlamento europeo ha votato contro il divieto all'utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg, nonché confermato l’esclusione del vino e degli spumanti dai target di riutilizzo imposti nella proposta originale della Commissione europea. Anche per gli imballaggi monouso nel settore Horeca viene prevista un'importante modifica: saranno vietati a meno che lo Stato membro non possa dimostrare di aver raggiunto alte performance di riciclo (85%) rispetto agli imballaggi immessi sul proprio mercato".