Il mercato europeo dei limoni e dei pompelmi è molto tranquillo. La domanda è lenta e i prezzi sono in calo per la frutta spagnola, che soffre anche della mancanza di calibri adeguati.
"La Francia è la nostra destinazione principale. I consumi sono diminuiti a causa delle forti piogge e delle inondazioni che hanno colpito il nord del Paese nelle ultime settimane. La gente esce meno per fare la spesa, per non parlare delle complicazioni logistiche causate dal maltempo", afferma María Dolores Pelegrín, socia di Apemar, un'azienda di Murcia.
Un'estate e un autunno caldi e secchi hanno portato a una carenza di grossi calibri in tutte le varietà di agrumi, compresi limoni e pompelmi. Rispetto alla scorsa stagione i limoni sugli alberi sono più numerosi, ma a scapito delle dimensioni.
Secondo María Dolores Pelegrín, l'abbondanza di calibri piccoli e medi pone un problema di vendita. "Ci sono diversi Paesi che preferiscono sempre i calibri grandi, che al momento scarseggiano. In Polonia, una delle nostre principali destinazioni di esportazione di pompelmi, la domanda è diminuita notevolmente".
"Nel complesso, il prezzo è leggermente più alto rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma continua a scendere ogni settimana a causa della preoccupazione di molti coltivatori che temono di non riuscire a liberarsi del loro raccolto, per via della scarsa domanda. Questo alla fine si ripercuote anche sui prezzi dei calibri più grandi, che quest'anno sono così difficili da ottenere", lamenta María Dolores.
"Speriamo che le vendite si risollevino un po' in vista del Natale, periodo in cui di solito si fanno più programmi di limoni in rete. Questo potrebbe portare alla vendita di maggiori quantità di agrumi piccoli", conclude María Dolores.
L'azienda di Murcia vende ogni anno circa 60.000 tonnellate di limoni e pompelmi, sia di origine spagnola che estera.
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María Dolores Pelegrín
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