Ci vorranno ancora alcune settimane prima che la stagione del clementine Comune pugliesi si concluda. L'andamento commerciale è stato diverso rispetto a un anno fa, malgrado la grossa percentuale di calibri piccoli.
Floriano Convertino della Convif di Massafra (Taranto), azienda agricola con 45 ettari dedicati ad agrumi e diversi clienti in Italia e all'estero, ci spiega: "Abbiamo stimato di poter continuare la commercializzazione almeno fino alla prima metà di febbraio. Ci manca circa il 35% dei volumi da vendere. Quella attuale è indubbiamente una delle migliori annate. Certo, le quotazioni per il prodotto grezzo si sono abbassate rispetto a qualche settimana fa, ma non sono mai scese al di sotto dei 0,50 €/kg, a differenza invece delle precedenti e difficili campagne".
A permettere tale interessante allungamento della stagione sono stati, oltre al generale posticipo della maturazione, anche il clima, tuttora favorevole negli areali agrumetati, con scarsissime precipitazioni durante la raccolta, consentendo così ai frutti di avere una buona tenuta e consistenza sulle piante.
"C'è entusiasmo sui mercati e i consumi sono rimasti gli stessi - aggiunge Convertino. Nell'areale tarantino, quest'anno c'è stata una produzione davvero abbondante, con circa 150mila tonnellate di clementine, forse il doppio di quella avutasi nella stagione 2022/23. Di recente, abbiamo avuto qualche problema di colli di bottiglia, perché i coltivatori locali, impauriti da eventuali danni da gelo, si sono affrettati a raccogliere, ingolfando così i magazzini e mercati. I prezzi all'ingrosso sono scesi da 1,10 €/kg nella prima settimana di gennaio a circa 0,80-0,90 €/kg di adesso, per il prodotto lavorato. L'avvicinarsi della conclusione della campagna in Calabria potrebbe rendere più interessante l'offerta pugliese. Speriamo in un rush finale sorprendente. L'unico timore è che queste produzioni rimaste possano accavallarsi con altre cultivar di clementine o di mandarini tardivi".
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