"Stiamo ricevendo ordinativi vivaci, per le arance, per volumi che non immaginavamo di spedire, in questo periodo dell'anno. Un fermento commerciale atteso, in realtà, già dalle prime settimane del 2024. C'è un buon andamento specie per i frutti lisci, di buon aspetto estetico e lavorati. I prezzi si aggirano intorno a 1,10 €/kg (varietà Navel) con calibri da 72-90 mm. La nota negativa, però, è che la stagione terminerà molto presto, tra un paio di settimane".
A parlare è Floriano Convertino della Convif di Massafra (Taranto), titolare dell'azienda agricola, che coltiva e vende agrumi nei mercati italiani ed europei.
"Il mercato delle arance è rimasto quasi fermo per settimane, a causa dell'allungamento della stagione delle clementine, quest'ultimo generato anche da un andamento climatico asciutto. L'elevata offerta ha calmierato i prezzi, facendo diventare le clementine un articolo interessante, economico e gustoso per i consumatori, deviando dunque l'attenzione dalle arance, che non potevano essere vendute a prezzi troppo bassi dopo la corsa autunnale agli acquisti delle partite da parte dei commercianti, con quotazioni non inferiori a 0,50 €/kg sulla pianta".
Per la varietà Tarocco, invece, la situazione pare diversa e più complessa. "C'è un grande quantità di calibri piccoli, che non tirano sui mercati. I prezzi variano da 0,60 e fino a 1,30 €/kg per la merce di pezzatura alta, quasi introvabile. Una varietà ritenuta pregiata, da sempre venduta a prezzi dignitosi. Ma quest'anno è un'altra storia".
Lavorazione arance Tarocco
L'imprenditore pugliese tiene poi a lanciare un appello agli altri agrumicoltori locali: "Credo sia finita l'epoca dell'agricoltura semplice. Negli ultimi anni, le barriere all'ingresso del mercato sono diventate più strette. C'è una selezione rigida da parte dei buyer. Sul mercato, la qualità aiuta a distinguerci. Fare un prodotto mediocre significa non venderlo. Chi decide di investire, vedrà sicuramente i suoi profitti assottigliarsi (specie con le spese attuali di gestione), ma almeno scongiura il rischio di perdere la produzione. Chi non investe, deve aspettare invece l'ultimo vagone del treno per poterci salire, e non è sempre scontato trovare posti liberi. Impariamo anche a fornire la merce con un discreto imballaggio e nei calibri pattuiti".
Per maggiori informazioni:
Azienda agricola Convif
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