Con le superfici ridotte di quasi la metà in questa stagione, dato che molti coltivatori hanno preferito piantare cipolle, l'offerta di aglio egiziano è diminuita drasticamente.
Ralph Nakhal, dell'azienda Tomna, afferma: "L'aglio dell'Egitto è molto costoso in questo momento. Di solito in questo periodo dell'anno i prezzi scendono, ma purtroppo non sta accadendo. L'offerta è scarsa sul mercato locale e la Sterlina egiziana si sta rafforzando rispetto al Dollaro americano, il che comporta un aumento dei prezzi offerti ai nostri clienti".
Attualmente l'Egitto è all'inizio della stagione dell'aglio, che esporta soprattutto in Europa. Secondo Nakhal, in questa fase della stagione il Paese è in competizione con l'Argentina, la Cina e la Spagna, che ha ancora scorte del vecchio raccolto.
Sebbene sia improbabile che la crisi del Mar Rosso influisca sulla stagione dell'aglio egiziano nella stessa misura di quanto avvenuto per gli agrumi, avrà comunque un effetto. Ralph spiega: "Finora non abbiamo ancora iniziato la stagione dell'aglio essiccato, che di solito è destinato all'Estremo Oriente, in particolare a Taiwan e all'Australia. Cominceremo a spedire verso la prima settimana di maggio. Speriamo che la crisi sia finita per allora, altrimenti le quantità inviate in questi Paesi saranno sicuramente limitate".
"Tuttavia, data la scarsità dell'offerta e la forte domanda, è improbabile che la campagna deragli. I nostri mercati alternativi in Medio Oriente e in Occidente manterranno una domanda solida", conclude Ralph.
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Ralph Nakhal
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