La raccolta delle ciliegie nell'emisfero settentrionale è iniziata bene, con un anticipo di 10-15 giorni in alcuni Paesi europei. Ciò ha portato anche a una fine della stagione decisamente anticipata per alcune varietà. In qualità di grandi produttori ed esportatori di questo frutto, alcuni coltivatori spagnoli vedono prospettive migliori in questa campagna rispetto all'anno scorso, quando le piogge avevano compromesso il raccolto. La picota, una varietà di ciliegia originaria della Valle dello Jerte in Spagna, molto richiesta sui mercati locali e di esportazione, inizia a metà giugno. Si prevede un'enorme domanda di ciliegie turche a causa della carenza di prodotto in diverse nazioni. Tuttavia, le sfide climatiche rimangono una grande preoccupazione, insieme all'aumento dei costi dei fattori produttivi. In Puglia la stagione delle ciliegie, iniziata nella prima settimana di aprile, ha visto un calo delle rese fino al 60% a causa del clima mite invernale e dunque dello scarso fabbisogno di ore in freddo per le piante, costringendo gli operatori a terminare le vendite con circa 20 giorni di anticipo.
L'aumento dell'offerta locale in Germania, così come in Turchia, seguite da Spagna e Grecia, sta portando a una diminuzione dei prezzi per alcuni commercianti. A prima vista le ciliegie coltivate al coperto nel sud della Germania sembrano passarsela bene dopo alcune piogge. L'Ungheria ha avuto una buona stagione con una domanda e prezzi stabili sul mercato locale ed europeo. Ai coltivatori ungheresi mancano circa 10 giorni alla fine della stagione. La Francia ha avuto un inizio di campagna difficile e ritardato a causa delle piogge. Ora la situazione si è ribaltata: l'offerta è abbondante e il consumo è inesistente. Nei Paesi Bassi ci sono lotti in cui oltre la metà degli alberi è morta a causa dell'eccesso di acqua nei campi dovuto alle piogge. Il calo è stato estremo con volumi inferiori, di conseguenza è quasi certo che le ciliegie manterranno un livello di prezzo superiore. A causa del basso tasso di allegagione, nel Regno Unito si prevede un raccolto pari al 65-70% di una resa normale.
In Nord America il raccolto di ciliegie passa dalla California a Washington per l'esportazione. Il clima più freddo ha rallentato la crescita dei frutti, con ripercussioni sui calibri e sui volumi di esportazione. Un inverno tardivo in Sudafrica significa che le superfici coltivate a ciliegie nel Capo Occidentale sono in ritardo, con l'accumulo di unità di freddo che potrebbe essere determinante per la nuova stagione. I ciliegi cileni sono in dormienza invernale, ma i coltivatori stanno osservando da vicino gli sviluppi di nuove varietà in condizioni di coltivazione diverse in Spagna e in Europa, per trarne insegnamento.
Spagna: la picota si aggiunge da metà giugno
A giugno, con l'avanzare dell'estate, sono aumentati i volumi della campagna cerasicola nelle diverse zone di produzione. In Aragona, come annunciato dalla regione autonoma, si prevede una diminuzione del raccolto a causa delle condizioni meteorologiche. "C'è stata un'allegagione irregolare che ha colpito maggiormente le varietà precoci; inoltre, il freddo della primavera e il fatto che gli alberi sono stati generalmente molto carichi hanno messo in evidenza una certa mancanza di calibro. La qualità, però, è quella di sempre", precisa un operatore di Saragozza.
In Estremadura, l'altra grande regione produttrice di ciliegie del Paese, la campagna si sta sviluppando in modo notevolmente migliore rispetto all'anno scorso, quando purtroppo le continue piogge furono decisive nella riduzione della resa. In questo periodo con la stagione della picota (ciliegia senza peduncolo) appena iniziata, si sono verificati episodi di maltempo estremi, i cui danni non sono ancora stati valutati, ma che potrebbero aver colpito solo "i frutti che sarebbero stati distribuiti sui mercati nei giorni successivi". "Con l'inizio della seconda metà di giugno, le partite con danni dovuti all'eccesso di umidità inizieranno a ridursi", indicano dalla regione.
Da notare che la picota, una varietà di ciliegia originaria della Valle dello Jerte molto richiesta sia sul mercato nazionale che su quello di esportazione, inizia a metà giugno. "Questo è fondamentale, perché uno dei conflitti più importanti della DOP Jerte Cereza è che ogni anno troviamo sul mercato ciliegie cui viene tolto il peduncolo per spacciarle per picota, e vengono commercializzate come Picota di Jerte utilizzando illegalmente il marchio DOP. Si tratta di frutti che non sono né picota autentiche né sono state certificate e autorizzate dal Consiglio Regolatore della denominazione che permette loro di essere riconosciute con tale marchio. Per questo motivo, chi a maggio crede di consumare picota, in realtà sta consumando ciliegie senza peduncolo, perché in Spagna le picota di Jerte si trovano solo da metà giugno".
Turchia: si prevede un'enorme domanda a causa della carenza in diversi Paesi
Si prevede una stagione delle ciliegie turche con una buona resa e qualità, con volumi elevati fin dall'inizio di giugno. La concorrenza varia a seconda del mercato. Nel Sud-Est asiatico gli esportatori turchi di ciliegie devono affrontare soprattutto la concorrenza statunitense. Per le esportazioni verso l'Ue, Grecia e Spagna si distinguono come attori principali, grazie al loro vantaggio competitivo in termini di logistica. La Russia, che nella scorsa stagione è stata il secondo mercato di esportazione per le ciliegie turche, attira inevitabilmente la concorrenza di tutte le aziende turche. Anche l'Italia e la Francia si affacciano di tanto in tanto su mercati specifici.
Rispetto agli anni precedenti si prevede un'enorme domanda di ciliegie turche, perché in diversi Paesi c'è carenza di prodotto. Anche se al momento tutto sembra andare bene, le condizioni climatiche rimarranno una sfida importante per gli esportatori turchi di ciliegie. La situazione economica in cui si trovano incide molto sui costi di produzione e i rincari rendono difficile il loro lavoro in questo ambiente competitivo.
Italia: le rese in Puglia calano fino al 60%, l'offerta più bassa degli ultimi 30 anni
In Puglia, la stagione cerasicola, avviatasi nella prima settimana di aprile, ha segnato un calo delle rese fino al 60% a causa della mancanza di offerta, generata dal clima mite invernale e dunque dello scarso fabbisogno di ore in freddo per le piante, costringendo così gli operatori a terminare con circa 20 giorni in anticipo le vendite. Un'azienda leader del settore ha etichettato la campagna come quella con l'offerta più scarsa degli ultimi 30 anni. La mancanza di piogge e l'assenza di un alto tasso di umidità durante i mesi di raccolta hanno però consentito ai produttori di avere una qualità superiore alle annate precedenti, con frutti di ottimo calibro e di buon sapore.
Un produttore della Campania, spiega: "Quest'anno la campagna ciliegie è stata segnata da irrilevanti quantitativi prodotti, ma con quotazioni soddisfacenti. Anche se abbiamo commercializzato un terzo della produzione, i prezzi al produttore si sono tenuti abbastanza alti, pari a 3-4 euro/kg. La produzione non abbondante non ci ha permesso di rispondere alle richieste di mercato. Questa situazione è generalizzata, riguarda i principali areali produttivi italiani, ma si estende anche in Europa. La carenza produttiva è dovuta ai cambiamenti climatici".
Un importante produttore di ciliegie dell'Emilia Romagna afferma che la raccolta è in anticipo di almeno 10-15 giorni rispetto al normale. Dice che non era mai accaduto di terminare la raccolta di Kordia all'11 giugno. I prezzi sono stati sempre elevati per le ciliegie di calibro e grado Brix adeguati. Negli ultimi giorni i frutti di calibro 28-30 sono stati pagati, all'ingrosso, da 4 a 6 euro/kg. A fine maggio anche 9-10 euro/kg, sempre all'ingrosso. Nella sua zona non si sono verificati eventi meteo disastrosi, così la raccolta è proceduta abbastanza regolarmente.
In Veneto, la raccolta ha subito gravi perdite per via del maltempo. Un operatore ortofrutticolo di Verona afferma che la pioggia ha compromesso finora il raccolto. I prezzi sono quindi più alti e le vendite sono rivolte ai retailer italiani e a qualche cliente in Austria. La campagna è iniziata nell'ultima settimana di maggio e andrà avanti fino ai primi 10 giorni di luglio. La speranza è aumentare le rese e il calibro dei frutti.
Germania: l'aumento dell'offerta porta a una diminuzione dei prezzi
Sul mercato tedesco hanno predominato le merci spagnole, seguite dalle spedizioni turche in termini di importanza. Grecia e Germania hanno partecipato con quantità quasi uguali. Il prodotto italiano va a completare l'offerta attuale, cui si erano recentemente aggiunte le offerte francesi e belghe.
Nel complesso, l'offerta si è ampliata ed è stata sufficiente a coprire la domanda. A causa dell'aumento dell'offerta, alcuni commercianti sono stati costretti a ridurre i prezzi. Nei mercati all'ingrosso, le ciliegie Napoleon turche sono state offerte a circa 3 euro/kg. Ad Amburgo, i commercianti hanno offerto le prime ciliegie nazionali fino a 9 euro/kg.
Nella Germania meridionale le stime iniziali del raccolto sono molto positive, nonostante le forti piogge delle ultime settimane. Di conseguenza, la stragrande maggioranza delle ciliegie nella zona del Lago di Costanza è coltivata al coperto, quindi a prima vista i danni non sembrano essere troppo gravi. A differenza degli anni precedenti, si presume quindi che quest'anno si possano consegnare volumi consistenti anche alla vendita al dettaglio nazionale. Tuttavia, la produzione di ciliegie è messa sotto pressione dalla crescente concorrenza dell'Europa orientale. L'anno scorso, per la prima volta, le ciliegie moldave sono state offerte al dettaglio nazionale durante la stagione di raccolta tedesca.
Moldavia: una stagione promettente
Si prospetta una campagna positiva per le ciliegie moldave, dato che sempre più aziende si preparano a esportare nel resto d'Europa. Questi coltivatori ed esportatori stanno ottenendo le certificazioni necessarie, migliorando al contempo le loro infrastrutture per essere in grado di gestire ed esportare con l'obiettivo di fornire una migliore fornitura a mercati come la Germania.
Ungheria: campagna favorevole con una domanda di mercato stabile
I coltivatori ungheresi sono entrati nell'ultima parte della raccolta delle ciliegie, a circa 7-10 giorni dalla fine della stagione. Quest'anno sono stati raggiunti volumi abbastanza adeguati, stimati intorno alle 12.000 tonnellate, con pochissimi danni da gelo, che invece l'anno scorso sono stati numerosi.
Il mercato locale e delle esportazioni non è stato male per le ciliegie ungheresi, con una buona domanda da parte dei Paesi europei confinanti. Tra questi, Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, "che hanno avuto una domanda sostenuta e prezzi ragionevoli", osserva un coltivatore ed esportatore.
Francia: inizio difficile e ritardato della raccolta a causa della pioggia
Sebbene quest'anno la stagione delle ciliegie in Francia dovesse iniziare molto presto, le piogge e le fresche temperature primaverili hanno ritardato la raccolta. Un inizio di campagna difficile a causa del clima variabile, con piogge che hanno causato molti danni e perdite.
Dopo un inizio difficile della campagna francese, ostacolata dalla mancanza di offerta, la situazione si è completamente ribaltata. La scorsa settimana tutti i bacini di produzione hanno rilasciato prodotto contemporaneamente, determinando un'abbondante offerta di ciliegie che si è scontrata con un consumo praticamente inesistente, a causa del maltempo e della fine del mese. L'offerta è stata quindi troppo grande per la domanda e i prezzi si sono evoluti di conseguenza. Se tre settimane fa erano molto alti, due settimane fa sono scesi e hanno continuato a scendere fino a martedì scorso.
Da mercoledì scorso il mercato si è di nuovo completamente ribaltato: i prezzi sono aumentati, la domanda si è intensificata (forse grazie all'arrivo del bel tempo) e i mercati all'ingrosso sono stati molto dinamici, tanto che l'offerta ha faticato a tenere il passo della domanda. Dall'inizio della settimana il mercato è salito ogni giorno un po' di più. Una situazione positiva per l'attuale mercato delle ciliegie.
Paesi Bassi: resa piena in pochi lotti, prezzi soddisfacenti per le ciliegie
Quest'anno è possibile vedere chiaramente quali sono i ciliegi che sono stati piantati su terreni di qualità superiore. Ci sono appezzamenti in cui più della metà degli alberi è morta. Ovunque l'acqua rimanga sul terreno, l'impatto è evidente. Il calo è stato estremo soprattutto nelle aree con terreni più umidi, con pochi lotti che hanno avuto una resa piena. Dubito che quest'anno ci saranno più ciliegie rispetto alla stagione disastrosa dell'anno scorso. Di conseguenza, è quasi certo che i frutti continueranno ad avere un prezzo elevato, specie quelle di alta qualità.
Regno Unito: a causa della scarsa allegagione, raccolto pari al 65-70% di quello normale
In Regno Unito la stagione delle ciliegie prometteva molto bene all'inizio dell'anno, con un potenziale raccolto completo e un inizio anticipato di 7-10 giorni. Questo non si è concretizzato perché le temperature durante la fioritura hanno raggiunto solo i 10-11 °C, che non sono sufficienti per l'impollinazione. Inoltre, sebbene ci siano state abbastanza ore di freddo durante l'inverno, la temperatura non si è abbassata abbastanza per una produzione di frutti ottimale.
Di conseguenza, l'allegagione è stata inferiore e il raccolto previsto dell'80% si avvicina maggiormente al 65-70% di uno normale. Inoltre, la tempistica sarà più in linea con una stagione standard. Le varietà Kordia e Regina hanno bisogno di un tot di ore di freddo in inverno e anche le varietà a maturazione precoce ne risentiranno.
Nord America: il raccolto passa dalla California a Washington per le esportazioni
L'offerta di ciliegie per l'esportazione sta passando dal raccolto della California a quello di Washington. La transizione sta avvenendo come previsto, anche se fino a poco tempo fa il clima è stato più freddo in California e i frutti non hanno raggiunto le dimensioni desiderate dai mercati di esportazione.
Per questo motivo il volume delle esportazioni non è stato all'altezza. Ciò significa che non c'è un vero e proprio passaggio diretto alle ciliegie Chelan precoci provenienti da Washington. A ciò si aggiunge il fatto che il Pacifico nord-occidentale è stato piuttosto fresco, il che significa che le varietà precoci (come la Chelan) sono appena arrivate.
Si prevede che le esportazioni di Washington saranno forti per tutto il mese e che anche luglio sarà vivace. Per quanto riguarda la domanda, in questa stagione potrebbe esserci una maggiore pressione sull'offerta di ciliegie del Pacifico nordoccidentale, data la grande mancanza di raccolto della Columbia Britannica, a seguito di una gelata all'inizio dell'anno. Per quanto riguarda i prezzi, all'inizio i grandi calibri per l'esportazione hanno registrato prezzi elevati, ma la situazione si attenua man mano che si scende verso il calibro 10 ½.
Sudafrica: il ritardo dell'inverno influisce sulle unità di freddo
"L'inverno è stato estremamente tardivo - afferma un cerasicoltore sudafricano - e le aree di ciliegie del Capo Occidentale sono in ritardo rispetto all'anno precedente per quanto riguarda l'accumulo di unità di freddo. L'inverno tardivo avrà sicuramente un forte impatto su tutte le drupacee e sulle ciliegie in alcune delle zone più calde".
Un altro coltivatore conferma che i ceraseti hanno avuto pochissimo freddo alla fine di maggio. L'abbassamento delle temperature della scorsa settimana è stato accolto con favore da tutti i coltivatori di drupacee. "Ma speriamo ancora in un inverno del Capo molto più freddo, in modo che le ciliegie possano avere una buona stagione l'anno prossimo".
Il Sudafrica ha esportato 293.892 cartoni (equivalenti a 2,5 kg) di ciliegie durante la stagione 2023/24, in leggero calo rispetto ai 312.622 cartoni della stagione precedente, soprattutto tra le settimane 41 e 51. La percentuale di trasporto aereo è stata più alta quest'anno a causa dei perenni problemi del porto di Città del Capo: il 79% delle ciliegie sudafricane è stato spedito in aereo, contro il 55% della stagione 2022/23.
Il Regno Unito rimane il principale acquirente di ciliegie sudafricane, con il 55% dei volumi esportati, seguito dal Medio Oriente (17%) e dall'Europa (15%). Poco più del 10% delle esportazioni di ciliegie sudafricane è stato destinato all'Estremo Oriente e piccoli volumi anche alla Russia.
Cile: riposo invernale per i frutteti, occhi puntati sull'industria spagnola ed europea
Mentre i ciliegi cileni sono in riposo invernale, tutti gli occhi sono puntati sull'industria spagnola ed europea per imparare come si comportano le diverse e nuove varietà. È in corso una collaborazione tra selezionatori, valutatori e coltivatori in Cile e in Europa per monitorare le prestazioni delle varietà di ciliegie in diverse condizioni di coltivazione. Un operatore cileno ha affermato che il modello per il settore è quello di concentrarsi sui sistemi di selezione, sulle tecnologie post-raccolta e sulla scelta varietale.
Se non fosse stato per le piogge all'inizio della stagione 2023/24, il Cile avrebbe superato il totale di 413.979 tonnellate spedite in vari mercati globali. Le esportazioni in Cina, compresa Hong Kong, hanno raggiunto un nuovo record, con 377mila tonnellate, il 3,3% in più rispetto alla stagione precedente. Gli Stati Uniti sono il secondo mercato di esportazione delle ciliegie del Cile.