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Dati Areté

Nuove tensioni sul mercato delle mandorle statunitensi spingono al rialzo i prezzi

Nuove tensioni sul mercato delle mandorle statunitensi hanno spinto i prezzi ai livelli più alti da febbraio 2022. In particolare, la quotazione all'export della mandorla sgusciata Nonpareil di calibro 23/25, consegnata in Europa, da metà maggio, ha registrato un aumento del 15%. Si tratta del 29% in più dai minimi di inizio campagna (agosto 2023).

"I rialzi sono principalmente riconducibili a una domanda ancora sostenuta che, in attesa dell'arrivo del nuovo raccolto 2024/25, si scontra con una limitata disponibilità di prodotto 2023/24, soprattutto per alcuni calibri e standard qualitativi". Ad asserirlo nei suoi highlight settimanali è Areté, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica, specializzata nei settori agricoltura, food e mercati connessi.

La produzione 2023/24 è stata caratterizzata da una quota inferiore di mandorle di piccolo-medio calibro (superiori a 23/25) a causa delle precipitazioni abbondanti dello scorso anno, le quali hanno impattato anche la qualità, con danni da insetti superiori al normale e presenza di muffa nei gusci. "Come mostrano i dati di settore (Almond Board of California, ndr), il tasso di scarto sul raccolto 2023/24 ammonta al 4%, rispetto al 2% della precedente campagna. Dunque con una domanda particolarmente sostenuta, a meno di due mesi dalla fine della campagna, si accentua il problema della limitata disponibilità di mandorle di piccolo-medio calibro, sulle quali si registrano maggiori tensioni".

A titolo d'esempio, sul riferimento della Nonpareil Extra N.1 (prezzi all'export in Ue), il differenziale tra il calibro grande (20/22) e il calibro medio-piccolo (27/30), da inizio 2024 si è ridotto ampiamente, toccando valori inferiori a 100 dollari/tonnellata, rispetto a una media di circa 300 dollari/ton nel 2023.

Relativamente alla campagna 2024/25, il dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti, a maggio, ha pubblicato la prima previsione di produzione: 1,36 milioni di tonnellate, cioè il 21,5% in più rispetto alla campagna corrente (stimata a 1,12 milioni di ton). Il valore è inferiore solo al record della campagna 2020/21 (1,41 milioni di ton). L'aumento sarebbe riconducibile principalmente a un recupero delle rese del 21%, le quali avrebbero beneficiato di un meteo favorevole sia durante i mesi invernali sia nel corso della fioritura.

Nella stessa direzione vanno le prime proiezioni condivise dall'International Nut and Dried Fruit Council (INC), secondo cui il raccolto raggiungerà 1,34 milioni di tonnellate, il 19% in più rispetto alla campagna corrente.

Per maggiori informazioni: www.areteagrifood.com