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Ángel Cebriá, responsabile alle vendite del prodotto presso Anecoop:

"Le angurie spagnole devono affrontare una maggiore concorrenza"

La raccolta delle angurie è già terminata nelle serre di Almeria e, dall'inizio di giugno, la stagione continua nel nord della provincia, nella regione di Murcia e anche in quella di Valencia. Per ora, le rese sono inferiori alle aspettative a causa della predominanza di calibri piccoli. Si prevede che l'arrivo del clima caldo in tutta Europa e gli eventi sportivi internazionali di quest'estate favoriranno un incremento della domanda.

"Inizialmente ci aspettavamo che la produzione raggiungesse circa 145mila tonnellate, ma questa cifra probabilmente alla fine si ridurrà leggermente, perché le rese per metro quadrato sono inferiori a quelle attese, a causa della carenza di calibri grandi", afferma Ángel Cebriá, responsabile alle vendite per le angurie presso Anecoop.

Le angurie coltivate in serra hanno raggiunto prezzi elevati. "Quest'anno abbiamo avuto un inizio anticipato e temperature miti in primavera, che hanno portato a un buon sviluppo e a un'elevata qualità degli impianti, nonostante i calibri più piccoli. Le temperature non sono state sufficientemente alte a destinazione, ma c'è stata ancora una domanda sufficiente ad assorbire l'offerta disponibile e mantenere i prezzi su buoni livelli", afferma Cebriá.

I prezzi sono diminuiti perché è arrivata sul mercato la produzione di altre aree, il caldo ha tardato ad arrivare e la domanda non è stata sostenuta. Tuttavia, il rappresentante commerciale di Anecoop è fiducioso che "l'inizio dell'estate e gli eventi come gli Europei di calcio e i Giochi Olimpici contribuiranno a incrementare gli acquisti di angurie".

Germania e Spagna sono le principali destinazioni delle angurie senza semi Bouquet di Anecoop, seguite da Francia e Repubblica Ceca, in una lista di oltre 20 Paesi.

Secondo Ángel Cebriá, negli ultimi anni le angurie spagnole hanno affrontato diverse sfide, come il calo dei consumi, la crescente sovrapposizione con l'emisfero australe, la maggiore concorrenza da parte dei Paesi terzi e il già annunciato cambiamento delle norme per la vendita di frutta tagliata fresca in Spagna.

Secondo Ángel Cebriá, negli ultimi anni le angurie spagnole hanno affrontato diverse sfide, come il calo dei consumi, la crescente sovrapposizione con l'emisfero australe, la maggiore concorrenza da parte dei Paesi terzi e il già annunciato cambiamento delle norme per la vendita di frutta tagliata fresca in Spagna.

"Le ultime due stagioni sono state atipiche, a causa dell'impatto del clima. C'è stata una carenza di frutta e quindi i prezzi sono risultati più alti per i consumatori, che già soffrono le conseguenze dell'inflazione. Ciò ha avuto un impatto negativo sul consumo di angurie, ma siamo sicuri che, se continueremo a sviluppare varietà con qualità gustative migliori e se i costi ci consentiranno di mantenere i prezzi a un livello accessibile per i consumatori, ci riprenderemo", afferma Ángel Cebriá.

"Nel Mediterraneo, in sovrapposizione con noi, il Marocco ha la sua nicchia con le angurie lunghe della tipologia Dumara, senza considerare la Turchia che punta sempre di più sull'export verso l'Europa. Qualche anno fa non percepivamo questo Paese come nostro competitor, ma quest'anno stiamo già notando la loro presenza e la loro grande capacità produttiva", afferma il responsabile alle vendite per le angurie di Anecoop.

Infine, in Spagna entrerà in vigore una nuova normativa che imporrà alle catene di supermercati e ai negozi di alimentari di disporre di un'area autorizzata per tagliare la frutta a metà e in quarti per la vendita.

"Sia i negozi della Grande distribuzione che i mercati tradizionali vendono meloni e angurie tagliati a metà e in quarti. I pezzi vengono avvolti nella pellicola ed esposti sugli scaffali, e vengono sostituiti frequentemente. Ciò consente ai consumatori di acquistare pezzi più piccoli ed economici, facilitando il consumo da parte di nuclei familiari più piccoli. Questa nuova regolamentazione, che molto probabilmente comporterà costi più elevati per i negozi, potrebbe avere un impatto sulla commercializzazione di meloni e angurie e cambiare le abitudini di consumo. Potrebbe esserci una preferenza crescente per le angurie di dimensioni medie e mini, per le quali abbiamo bisogno di un maggiore sviluppo varietale", conclude Ángel Cebriá.

Per maggiori informazioni:
www.anecoop.com

Data di pubblicazione: