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Torna a splendere il sole sui campi dove si coltiva l'Aglio bianco polesano Dop

"Abbiamo iniziato la raccolta del nostro aglio bianco polesano Dop alla fine della scorsa settimana, sebbene per un paio di giorni ci siamo dovuti fermare a causa delle piogge abbondanti. La nota positiva è che da ieri, 26 giugno, è tornato a splendere il sole sui campi coltivati. In generale, abbiamo fatto i conti con una primavera piovosa che, se da un lato ci ha consentito di non dover mai ricorrere all'irrigazione di soccorso, dall'altro lato ha favorito le fitopatie fungine e la ruggine dell'aglio, una problematica che negli ultimi anni si sta rivelando in forte espansione. A ogni modo cerchiamo di essere ottimisti, considerato che abbiamo volumi e pezzatura ragguardevoli". Così riferisce Massimo Tovo, presidente del Consorzio di Tutela dell'aglio bianco polesano Dop.

Questo bulbo a Denominazione di origine protetta è una produzione di nicchia, coltivata su un areale che si estende nel Polesine, area situata nel basso Veneto, a ridosso della provincia di Rovigo, situata tra il basso corso dei fiumi Po e Adige. La tipologia dei terreni, il clima temperato e asciutto e la diffusa presenza di aziende a conduzione familiare ha fatto sì che negli anni l'aglio assumesse importanza per il territorio.

L'Aglio bianco polesano Dop si distingue per il profilo aromatico e l'ottima serbevolezza. I bulbi si presentano di colore bianco brillante uniforme.

Il Consorzio di Tutela conta circa 30 soci: il numero è invariato da qualche anno, ma la nota positiva è che c'è stato un ringiovanimento. Alcuni soci hanno concluso la loro attività per andare in pensione, ma ne sono entrati di nuovi e giovani che hanno dimostrato grande interesse per questa coltura.

"Raccogliamo i bulbi a mazzi - spiega Massimo Tovo - posizionandoli nei pallet in modo che l'aria possa circolare e quindi favorisca l'asciugatura sia del bulbo sia della foglia. Adesso il prodotto è quasi maturo: generalmente l'aglio in otto/dieci giorni matura, quindi dobbiamo fare presto e raccoglierlo con cura, trattandosi di un prodotto delicato che si raccoglie a mano. Tra i problemi che dobbiamo affrontare nell'ottica della raccolta, c'è la programmazione per tempo delle risorse umane".

In merito ai volumi, in Italia le quantità disponibili di aglio certificato sul mercato sono ancora ridotte, come dimostrano i dati ISMEA che hanno rilevato la forte dipendenza del mercato nazionale dalle importazioni dall'estero. Importazioni massicce, che pesano per un 52% del fabbisogno totale.

"Il prodotto viene confezionato soprattutto nelle classiche retine a tre teste - conclude Massimo Tovo - Più recentemente c'è un ritorno interessante anche alle confezioni tradizionali come la treccia e, tra quelle più recenti, il canestrino. I canali commerciali riguardano la grande distribuzione organizzata, i mercati generali e la vendita diretta in forma limitata. Siamo presenti in tutta Italia, piccole partite (circa 5%) vanno all'estero tra Germania e Svizzera, con nicchie commerciali in Giappone ed Emirati Arabi".

Per maggiori informazioni:
Consorzio Tutela Aglio Bianco Polesano Dop
Piazza Garibaldi, 64
5100 Rovigo - Italy
[email protected]
www.agliodop.eu