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Il consorzio dell'Igp di Romagna ha organizzato un evento a Cesenatico

Pesche e nettarine Igp, occorre decidere quali passi in avanti compiere

Anche se la nascita del marchio Pesche e Nettarine di Romagna Igp risale a 26 anni fa, si può fare ancora tanto per incrementare le vendite, dandosi degli obiettivi ben precisi specie sul fronte delle varietà da immettere nei canali di vendita. È solo uno dei tanti messaggi scaturiti ieri 27 giugno 2024 al convegno organizzato a Cesenatico (Forlì-Cesena) dal Consorzio presieduto da Paolo Pari.

Da sinistra Giunchi, Zanelli, Zani, Cardamone, Fabiani, Bini, Ferri, Bucchi, Finelli. Ha moderato la giornalista Chiara Brandi

Molto variegato il palco dei relatori durante la tavola rotonda che ha messo insieme rappresentanti della produzione, Gdo e mercati.

Germano Fabiani di Coop Italia

"Per noi della Gdo serve una programmazione che abbia almeno due mesi di anticipo - ha affermato Germano Fabiani, buyer di Coop Italia. Puntate su un marketing che punti ai luoghi lontani dalla produzione, dato che in Romagna tutti conoscono la qualità del prodotto".

Per MD era presente Luca Cardamone

Luca Cardamone dell'insegna MD ha portato un esempio: "Nella nostra catena abbiamo prodotto di primo prezzo ma anche di alta qualità. Ad esempio, nei giorni scorsi la vendita delle ciliegie Igp di Vignola è stata un successone. Quindi ben vengano anche le Pesche e Nettarine di Romagna Igp, sempre che la qualità sia davvero distinguibile".

Enrico Bucchi direttore commerciale Italia di Alegra

Un impegno, quello di confezionare come Igp solo le varietà migliori e di ottima qualità organolettica, preso da tutti i referenti della produzione presenti. "La forza sta nel distinguersi - ha detto Enrico Bucchi di Alegra - e anche nella scelta varietale dobbiamo saper consigliare bene i produttori per ottenere frutta all'altezza delle aspettative dei consumatori".

Andrea Bini di Commercio Frutta

Sul fronte delle varietà è intervenuto Andrea Bini di Commercio Frutta. "Sappiamo che la gamma varietale di pesche e nettarine è molto ampia, anche troppo. Secondo me o si spiega al consumatore di cosa stiamo parlando, ad esempio rispetto alle categorie acide, subacide e dolci, oppure noi della produzione dobbiamo decidere cosa mettere nelle confezioni e dare a monte l'uniformità che serve".

Alessandro Giunchi, Mercato all'ingrosso di Cesena

Alessandro Giunchi, amministratore del Mercato all'Ingrosso di Cesena, ha affermato che "Le dinamiche di un mercato all'ingrosso sono molto diverse dalla Gdo. Da noi è molto importante il rapporto di fiducia che si instaura con il grossista e ve ne sono alcuni molto interessati a valorizzare il prodotto locale. Non è facile, occorrono azioni che partano prima della campagna produttiva, serve informare sia il grossista e poi i punti vendita. Non facile ma non impossibile".

Mirco Zanelli direttore commerciale di Apofruit

Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit, ha ricordato che "strutture come la nostra partono dal locale ma poi hanno un orizzonte internazionale. Occorre coniugare il localismo con l'estero, senza estremizzare. Ma ormai mi pare che il problema principale sia produrre e coltivare sotto reti i protezione è praticamente obbligatorio".

Vincenzo Finelli direttore di Orogel Fresco

Non ha usato mezzi termini Vincenzo Finelli di Orogel Fresco: "Se vogliamo distinguerci serve davvero fare un salto in avanti e il Consorzio è uno strumento valido non solo per elevare la qualità in Italia, ma anche per affrontare i mercati esteri con uniformità di offerta".

Antonio Zani responsabile commerciale Italia di Granfrutta Zani

Antonio Zani di Granfrutta Zani ha posto l'accento. come altri che l'hanno preceduto, sulle varietà e sul fatto che la burocrazia rallenta l'inserimento di nuove tipologie. "Ad esempio, le pesche piatte stanno prendendo sempre più piede, ma a ogni modo serve una sostenibilità economica per tutti gli anelli della filiera, a partire dai produttori".

Gabriele Ferri referente di Naturitalia

"Dobbiamo avere nel mirino sempre due obiettivi - ha precisato Gabriele Ferri di Naturitalia - e cioè gli agricoltori e i consumatori. Se collimano le aspettative di queste due realtà, è probabile che avremo successo. Purtroppo negli ultimi 2-3 anni l'inflazione ha eroso più del 10% del potere di acquisto delle famiglie e questo lo si nota nelle vendite".

"Servono pesche e nettarine a maturazione perfetta, senza compromessi - ha ribadito Cardamone di MD - solo così possiamo approcciare il consumatore e convincerlo a portare a casa un prodotto sì più costoso, ma che vorrà ricomprare per via del sapore".

Il professor Daniele Bassi

Dalla platea è intervenuto il professor Daniele Bassi, ricercatore ed esperto di drupacee: "Le varietà del disciplinare sono tante, circa 160, e garantire una omogeneità non è facile. Esistono però, già testate, nuove varietà che sono ottime da mangiare e si mantengono a lungo. occorre quindi decidere cosa fare nel futuro, se continuare con una vecchia impostazione oppure rinnovarsi. Non dobbiamo correre il pericolo di diventare, anche nel campo delle drupacee, dei mezzadri di multinazionali estere".

Valtiero Mazzotti, direttore Agricoltura regione Emilia Romagna

Valtiero Mazzotti, direttore del settore Agricoltura della Regione Emilia Romagna, ha tratto le conclusioni: "Rinnovare e proteggere i frutteti è diventata una priorità. Per questo l'Emilia Romagna ha un progetto Frutteti Protetti per le aziende agricole con finanziamento a fondo perduto del 60%, per un ammontare di 70 milioni di euro stanziati. L'auspicio è di aumentare di mille ettari il patrimonio frutticolo regionale. E circa il numero eccessivo di varietà del disciplinare, nella vieta che il Consorzio si autoregoli, tant'è che dieci varietà già forniscono da sole il 70% del prodotto".