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Lime: momento commerciale bizzarro

"Il consumo dei lime è quasi sempre collegato alle condizioni climatiche, sia nelle zone di produzione, sia nei luoghi di consumo finale. L'instabilità generale, pertanto, condiziona molto il mercato, provocando molto spesso forti scossoni per quanto attiene i volumi in arrivo, la qualità del prodotto ma anche per le richieste". A dirlo è Giorgio Mancuso di Viento Tropical, azienda italiana con sede nelle Marche, specializzata nell'importazione e distribuzione internazionale.

Giorgio Mancuso

"Il comparto commerciale in Europa, e soprattutto in Italia, predilige prevalentemente il prodotto proveniente dal Brasile - continua Mancuso - I nostri fornitori ci segnalano di dover fare i conti con un clima particolarmente ostico. Grandi piogge a cui sono seguiti circa quaranta giorni di aridità totale. Temperature che attualmente passano dai 30°C (in Sudamerica è inverno) ai 12/15°C da un giorno all'altro, senza alcuna logica che permetta ai produttori di pianificare il raccolto, né tantomeno di gestire nel modo più ottimale i calibri richiesti dal mercato".

"Diversamente, in Italia assistiamo a un caldo estivo soltanto negli ultimi giorni – prosegue il commerciante - che sembra assumere un poco di stabilità sulla penisola, con le dovute differenze tra sud e nord. Basti pensare ai momenti drammatici in alcune regioni settentrionali, con forti eventi alluvionali. Questa instabilità e diversificazione climatica ha impedito il verificarsi di una richiesta omogenea, imponendo al mercato un andamento altalenante. Gli arrivi di lime in Europa non sono stati regolari e ciò ha fatto scaturire dinamiche anomale con forti richieste improvvise, concomitanti a scarsità di prodotto, e successive improvvise flessioni della domanda. Non di rado si è avuta la presenza sul mercato di molto prodotto di qualità medio bassa, spesso con problemi di muffe o di marcescenze. Abbiamo avuto di conseguenza momenti commerciali irrazionali e con prezzi che variavano in modo incontrollabile, con quote da 4 a 10 euro (collo da 4,5kg) ".

"Ritornando alla preferenza del commercio europeo per il prodotto brasiliano – rivela L'esperto – questa è dovuta alla maggiore stabilità nella qualità del prodotto e nella costanza delle forniture. Inoltre, quasi tutte le catene della GDO sono abituate a questa provenienza e sono restie a cambiare l'origine nei loro approvvigionamenti, a mio avviso più per pigrizia che per altro. Gli arrivi dal Perù quest'anno sono stati più importanti, ma non sempre la qualità e l'uniformità dei calibri ha permesso una buona commercializzazione del prodotto. In questo momento ci sono anche buoni arrivi dalla Colombia, con qualità abbastanza soddisfacente, e si affaccia timidamente qualche arrivo dal Messico, sempre buono per la colorazione verde, ma non sempre ricercato per una scarsità di succo".

"Le produzioni italiane e spagnole – chiarisce Mancuso - non sono ancora iniziate, salvo qualche rara eccezione in Spagna, e dovremo aspettare agosto e, soprattutto, settembre per vedere i primi frutti idonei alla commercializzazione. Da notare qualche sporadica presenza di prodotto importato via aerea, sempre dal Brasile, che con qualità eccellenti riesce a ottenere prezzi che per noi sono decisamente improponibili. Un altro fattore di rilievo è dovuto al fatto che spesso il settore dell'Horeca è ormai indirizzato a utilizzare un prodotto già pronto in succo, utilizzando il frutto fresco più che altro per un motivo ornamentale".

"La presenza della Xanthomonas citri dal Brasile continua a essere un elemento di disturbo importante - conclude l'esperto - sia in produzione, dove molti magazzini rimangono chiusi, sia agli arrivi in Europa, dove non è raro assistere al blocco dei container e al respingimento degli stessi".

Per maggiori informazioni:
Giorgio Mancuso
Viento Tropical srl
Via G. Marconi, 41
63078 Spinetoli (AP) – Italy
+39 389 1659450
[email protected]
www.vientotropical.eu