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I fattori che spingono il cambiamento verso l'Agricoltura 4.0

Superare i limiti alla produzione di ortofrutta

I temi climatici, la sostenibilità ambientale, i costi di produzione sempre più alti e la crescita della popolazione mondiale pongono sempre maggiori limiti alla produzione di ortofrutta. Per questi motivi, le innovazioni apportate dall'agricoltura 4.0 diventano sempre più impellenti. Ed è proprio in questa direzione che si muove il progetto "Sesto Senso" per la divulgazione del quale è stato organizzato un convegno dal titolo "Progetto per la tracciabilità della filiera agroalimentare".

Sull'argomento ha relazionato in particolare Laura Galluccio, professore associato di Telecomunicazioni dell'Università degli Studi di Catania, Dipartimento Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica, che ha detto: "Sesto Senso vuole sviluppare, testare e validare un sistema innovativo costituito dalla combinazione di tecnologie hardware e software in grado di tracciare il prodotto agroalimentare lungo la filiera, dalla produzione alla commercializzazione. Il sistema contiene funzionalità persino per la registrazione delle operazioni colturali e gli input impiegati, generando un quaderno di campagna".

Da sx: Prof. Giacomo Morabito dell'Università degli Studi di Catania, (DIEEI - Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica), Ing. Antonio Pantò (Sfera Srl), Prof.ssa Laura Galluccio dell'Università degli studi di Catania (DIEEI - Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica), Dr. Agr. Piero Virderi (Project Manager), Dr. Paolo Ferrisi (Mediterraneo Consulting)

"Il progetto, inoltre, intende preservare il benessere degli animali, in particolare le api, intese come insetti utili nelle coltivazioni orticole - spiega Galluccio - ma anche come sentinelle. Lo scopo è di individuare residui di antiparassitari nel miele per monitorare l'utilizzo di fitofarmaci in agricoltura e la conseguente deriva nelle piante spontanee. Le informazioni che descrivono il processo di coltivazione sono registrate, integrate e collegate a ogni lotto di produzione, certificate e condivise dall'applicazione di un algoritmo di blockchain".

Nella slide sopra: la tecnologia di cui il progetto si avvale: spazia dall'IoT, ai sistemi cloud per ottimizzare la produzione agricola e la gestione delle risorse, passando per a robotica, l'agrometeorologia, l'intelligenza artificiale (AI), i big data e la blockchain.

Ma cosa sono nel concreto queste tecnologie e quali sono i loro vantaggi diretti? "Cominciamo col dire che l'Agricoltura 4.0 porta al 30% del risparmio idrico – risponde la docente – e a un aumento del 20% della produttività con un utilizzo, si badi bene, molto più limitato di mezzi tecnici di sintesi. Per IoT, Internet of Things intendiamo tutti quei sensori e dispositivi connessi per monitorare e gestire le colture. I Big Data e AI sono l'insieme dell'analisi dei dati raccolti per prendere decisioni informate, mentre la robotica e l'automazione si concretizza nell'utilizzo di droni e macchine autonome per operazioni agricole. Infine i sistemi cloud sono strumenti di archiviazione e gestione dei dati su piattaforme apposite, che consentono un accesso da remoto e sicuro. I vantaggi che ne derivano sono l'efficienza operativa, un risparmio netto sui costi di produzione con un miglioramento delle pratiche agricole e la possibilità di monitorare continuamente le coltivazioni in tempo reale. Ma tutto questo ci pone davanti a nuove sfide come, per esempio, l'accesso ad adeguate infrastrutture tecnologiche e alla connettività in aree rurali, i costi di attivazione iniziale, la formazione necessaria e la protezione dei dati sensibili.Nonostante le sfide poste dall'innovazione, l'Agricoltura 4.0 continua a fare passi enormi come si può vedere nella slide qui sopra che mostra, tra l'altro, come il comparto in Italia sia cresciuto del 31% nel volgere di un solo anno.

Interessante anche la parte del progetto legata alla tracciabilità dei prodotti, al fine di garantire l'autenticità delle informazioni relative a una referenza per il tramite di sensori molecolari portatili per l'analisi alimentare. Il sensore molecolare serve sia per la tracciabilità nel settore agroalimentare, sia per consentire di individuare eventuali residui di fitofarmaci nei frutti. Sempre riguardo alla tracciabilità sono al vaglio ipotesi di utilizzare lo spettrometro per l'analisi alimentare fisico/chimiche del prodotto.

Al riguardo è intervenuto Antonio Pantò, ingegnere dell'azienda Sfera Srl, partner del progetto, parlando di sensori NIR (Near-InfraRed). "Questi sensori – dice - rappresentano una svolta nel mondo dell'agricoltura, grazie all'utilizzo della tecnologia a infrarossi per analizzare la composizione fisico/chimica del prodotto e correlarla alla qualità organolettica. La rivoluzione nell'applicazione dei sensori NIR in agricoltura passa da un'analisi non distruttiva del prodotto e dalla portabilità del sensore stesso nei luoghi in cui si svolgono le fasi operative del processo di produzione/lavorazione"."Per il progetto sono stati scelti i sensori NIR Tellspec – continua Pantò - che si basano su una tecnologia che integra spettroscopia, software e intelligenza artificiale. La rilevazione e il processamento dei dati con questo tipo di sensore permette la scansione del prodotto. I dati elaborati sono immediatamente disponibili anche su smartphone. Il processo completo, dalla scansione all'ottenimento di un risultato è in genere inferiore a 25 secondi. L'app mobile fornisce anche la visualizzazione dei risultati attuali e passati per aiutare il processo decisionale basato sui dati".

Il processo che implementa la tracciabilità non dovrebbe essere interpretato dalle aziende come un'ulteriore incombenza amministrativa/burocratica da adempiere, bensì come un sistema innovativo che consente di accrescere il valore dei prodotti offerti sul mercato, garantendo la tracciabilità ma anche la rintracciabilità lungo l'intera filiera alimentare. Nell'azienda partner Az. Agricola Ficili Paolo, l'innovazione sopracitata sarà applicata anche per mezzo della realizzazione di nuove strutture serricole innovative, dotate di brevetto per invenzione industriale. Si creerà uno strumento digitale per il calcolo del bilancio umico, in modo da poter ottimizzare le concimazioni organiche con lo scopo di preservare e migliorare la qualità del suolo, nonché le pratiche di irrigazione e difesa. Il progetto è inserito nella Sottomisura 16.2 "Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie - PSR Sicilia 2014/2020".

Per maggiori informazioni:
Sestosenso
[email protected]
www.progettosestosenso.it