Che l'Africa possa rappresentare un continente con opportunità per la filiera ortofrutticola italiana è dimostrato dalle tante aziende africane che hanno partecipato alla scorsa edizione di Macfrut. La ditta ADfruit ha fatto però il percorso inverso, partecipando nelle scorse settimane alla F&B West Afrika, a Lagos, capitale della Nigeria.
Adelino Cordioli all'ingresso della fiera a Lagos
"In totale le aziende italiane in fiera erano solo quattro - spiega Adelino Cordioli della ADfruit della provincia di Rovigo - in mezzo a stand di tutto il mondo. È stato un piacere notare la curiosità delle persone nel vedere uno stand italiano, con frutta nazionale molto apprezzata. Ringrazio per la visita del responsabile Ice di Lagos, Maurizio Ferri, che ci ha offerto supporto in caso di necessità".
Lo stand ADfruit in fiera
Venendo al business, Cordioli afferma che "vi sono ancora pochi importatori, però quelli esistenti sono molti interessati. Non hanno ancora un'organizzazione ben strutturata e a oggi la maggior parte della frutta arriva dal Sudafrica o dagli stati più a nord".
Cordioli insieme a degli operatori
"Abbiamo percepito problemi finanziari per poter importare, vista la scarsa presenza di valuta forte come dollaro o euro, per gli interscambi. Fra l'altro, negli ultimi due anni vi è stata una svalutazione della moneta importante, passata da un cambio 1 euro=440 naira del 2022, a 1650 naira nel 2024: questo di certo non aiuta le importazioni".
Cipolle esposte in un supermercato di Lagos
"L'economia della Nigeria, e lo si percepisce bene a Lagos, è a due velocità: c'è chi ha parecchio potere di spesa e chi lotta ogni giorno per mangiare. Le persone benestanti frequentano i supermercati della città che hanno parecchia frutta e verdura, quasi tutta di importazione estera".
Vendita per le vie di Lagos
"Invece per la maggior parte della gente - continua Cordioli - l'approvvigionamento è per strada, nei tanti chioschi o carretti che espongono prodotti coltivati in campagna".
In un supermercato
Conclude l'imprenditore: "La Nigeria, come altri Paesi dell'Africa, potrebbe essere un nuovo mercato interessante per il futuro, se vi sarà stabilità politica. Nel frattempo, proveremo a sviluppare i contatti che abbiamo allacciato in fiera".
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