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"Ci chiediamo come potremo essere competitivi nei prossimi mesi con delle bollette così alte"

Il potenziale aumento dei prezzi di gas ed elettricità crea incertezza fra gli esportatori di mele polacchi

La parte finale della stagione melicola polacca è arrivata. A confermarlo è Jakub Krawczyk, direttore alle esportazioni dell'azienda Appolonia. "La campagna sta terminando. Ci rimangono per lo più Idared, Red Jonaprince e Golden Delicious e prevediamo che, nel giro di due o tre settimane, avremo esaurito la maggior parte delle nostre scorte, lasciando solo i volumi sufficienti a soddisfare gli ordinativi dei supermercati fino alla nuova stagione. C'è una domanda più forte in questo momento da Paesi come il Kazakistan o Bielorussia. I Paesi dell'Europa occidentale non acquistano quantità elevate. L'offerta diminuisce sempre di più, quindi presto tutte le nostre celle ULO (Ultra Low Oxygen) si svuoteranno".

Poiché l'offerta sta diminuendo, i prezzi di alcune mele hanno raggiunto il picco. Tuttavia, per alcune varietà, la quotazione è rimasta indietro. Spiega Krawczyk: "I prezzi delle mele rosse sono aumentati, e in questo momento sono ai livelli più alti della stagione, mentre quelli delle Golden non sono cresciuti così tanto. Pensiamo che ciò sia dovuto al fatto che la disponibilità di mele Golden sia ancora piuttosto elevata in altri Paesi europei. Questo è il motivo per cui non è così facile vendere queste mele nei territori dell'Europa occidentale. Normalmente, alla fine della stagione, la varietà Golden è quella che si vende facilmente, ma in questa campagna la situazione è diversa".

Nel frattempo, in Polonia i costi energetici sia del gas che dell'elettricità, sono arrivati alle stelle. Krawczyk ritiene che ciò avrà un forte impatto in futuro sull'industria polacca delle mele: "Il prezzo non sta aumentando solo perché è più difficile procurarsi le mele, ma anche perché in questo momento in Polonia abbiamo i costi energetici più alti d'Europa, e ci saranno ulteriori aumenti non solo per i prezzi dell'energia, ma sembra anche per quelli del gas. Per molti settori produttivi, l'aumento di entrambi i costi sarà semplicemente drammatico. Ci stiamo anche chiedendo come potremo essere competitivi nei prossimi mesi con bollette così alte".

Guardando indietro alla stagione attuale, Krawczyk ritiene che sia chiaro quale evento abbia avuto il maggiore impatto sull'industria dei prodotti ortofrutticoli nel suo insieme. "Penso che sia stato il conflitto nel Mar Rosso e i ritardi che hanno causato lungo le rotte di spedizione dall'Europa verso l'Asia e il Medio Oriente. Ciò avrà un impatto significativo anche nella prossima campagna. Molti esportatori e importatori hanno avuto ritardi di tre o quattro settimane nel trasporto e questo, nel settore della frutta fresca, è un problema enorme. La qualità può risentirne se il tempo di transito arriva a 60 e 70 giorni in totale. Questi ritardi non hanno solo causato problemi di qualità, ma hanno anche creato molta confusione sul mercato. Ad esempio, i nostri ultimi container sono arrivati ​​quando erano già sul mercato indiano le prime mele dalla Nuova Zelanda e dal Sudafrica. Non è mai bello quando le nostre mele più vecchie devono competere con quelle fresche dell'emisfero australe. Fortunatamente abbiamo risolto tutti i problemi. Al conflitto nel Mar Rosso però non si è ancora messa la parola fine e non crediamo succederà nei prossimi mesi".

Krawczyk ritiene che la situazione abbia costretto gli esportatori ad assumersi tutti i rischi, senza ottenere alcuna compensazione da parte degli altri comparti della catena di approvvigionamento. Se gli esportatori dovessero decidere di non assumersi gli stessi rischi nella prossima stagione, potrebbe avere pesanti conseguenze.

"È anche molto difficile ottenere garanzie dalle compagnie di navigazione sul tempo massimo di transito perché, come tutti sappiamo, non si assumono alcuna responsabilità in caso di ritardo della nave. Inoltre, non possiamo ricevere alcun risarcimento dalle compagnie assicurative. Perciò sostanzialmente siamo da soli a sostenere il peso di questa situazione. Per comprendere questo problema su scala più ampia, dobbiamo considerare che se molti esportatori dovessero decidere di non inviare i prodotti verso le destinazioni in cui il tempo di transito sarà più lungo del solito, dovranno necessariamente orientare i loro prodotti verso altri mercati. Questo significherebbe troppi prodotti in alcune regioni, il che a sua volta porterebbe a prezzi di dumping, solo per sbarazzarsi delle mele. Naturalmente, questo è lo scenario peggiore, ma penso che sia molto probabile che accada. Ci sono ancora molte persone che non si rendono conto di quanto sia grave questo conflitto per l'economia polacca".

Ma Krawczyk prevede delle novità per la nuova stagione. "Ci saranno volumi leggermente inferiori per alcune varietà, soprattutto le Jonagold. Inoltre, ci aspettiamo soprattutto mele con calibri più grandi nella prossima stagione, mentre la raccolta inizierà un po' prima. Da quello che abbiamo sentito, l'area meridionale della Polonia è stata la più colpita da gelate e grandinate e, di conseguenza, questa regione avrà le maggiori perdite in termini di volumi. Abbiamo ancora tutta l'estate davanti a noi, quindi tutto può ancora accadere. In queste settimane si stanno abbattendo delle forti tempeste in alcune regioni della Polonia. Vedremo se avrà un effetto negativo sui raccolti".

"In questo momento stiamo lentamente revisionando i nostri macchinari e preparandoci alla nuova campagna. Molti clienti ci riferiscono che vorrebbero ricevere un numero maggiore di mele da noi, e di calibro più piccolo. Le mele di 60/70 mm sono più sicure nei trasporti più lunghi. Pertanto, prevediamo che non ci saranno problemi a vendere i calibri piccoli nella prossima stagione, ma la disponibilità di queste mele potrebbe essere un problema se dovessero diventare troppo grandi", conclude Krawczyk.

Per maggiori informazioni:
Jakub Krawczyk
Appolonia
+48 785 342 930
[email protected]
www.appolonia.pl

Data di pubblicazione: