"Avere un migliore posizionamento sui mercati di rilievo per la commercializzazione delle nostre referenze e acquisire una maggiore visibilità in fiere ed eventi di settore nazionali e internazionali: queste due delle leve che ci hanno spinto a entrare in un'Organizzazione di produttori. La scelta della APOC è venuta da sé: il passaparola con altri soci ci ha confermato l'affidabilità e la serietà della struttura. Le ottime referenze ricevute al tempo ci permettono oggi di confermare la decisione presa", dichiara Calogero Montana, Ceo del Gruppo italo-francese che porta il suo cognome, con base produttiva in Sicilia. "Come vantaggio consequenziale dell'adesione alla Op, abbiamo potuto contare su agevolazioni e sovvenzioni Ue per il miglioramento degli impianti frutticoli in essere e sullo sviluppo di nuove filiere".
Calogero Montana, Ceo Montana Groupe, durante l'edizione 2022 di Fruit Logistica
Il Montana Groupe è entrato ufficialmente nell'Op APOC nel 2019. "Ma già anni prima l'azienda individuale Montana Francesco era legata a questa Op, alla quale conferiva le sue produzioni. Quindi possiamo dire che il rapporto è di lunga data", aggiunge Nazzareno Pagliarello, responsabile amministrativo in Sicilia del Gruppo. "È un bel team di lavoro che ci segue con attenzione e cura e, dato che nel corso degli anni abbiamo aumentato la nostra capacità produttiva, ci sollecita con costanza a essere più partecipi alle iniziative che organizza, per un ampliamento della rete di clienti".
"Inoltre, questa collaborazione - oggi in fase di analisi e di confronto - ci porterà a rappresentare la Op APOC in Sicilia. Sono in fase di realizzazione, infatti, nuovi uffici nell'area di Ragusa, cuore dell'ortofrutta siciliana".
Nazzareno Pagliarello (Montana Groupe), Nicola De Santis (direttore Op APOC) e Maurizio Accetta (Montana Groupe)
"Nel momento storico che stiamo vivendo - complessità geopolitiche, scarso potere d'acquisto da parte dei consumatori, cambiamento climatico - l'aggregazione e il fare rete sono fondamentali, non solo per la mera commercializzazione. Per esempio, avere un confronto con i tecnici della Op APOC su questioni legate al cambiamento climatico ci ha spinto a valutare nuove colture per il nostro areale", sostiene Calogero Montana.
Serre di uva da tavola (sullo sfondo) e nuove colture esotiche (in primo piano)
In parallelo, infatti, sia il Gruppo Montana sia l'azienda individuale Montana Francesco hanno modificato in parte gli impianti: laddove le piante di uva da tavola sono più datate o, nei nuovi appezzamenti, si è scelto di optare per frutti esotici, quali avocado, mango, papaya e maracuja, puntando a mercati di fascia medio-alta. "Negli ultimi anni è già stato intrapreso questo percorso di cambiamento colturale, con impianti di frutta esotica già realizzati e che entreranno in produzione tra tre-quattro anni", aggiunge Pagliarello.
Le nuove coltivazioni di frutta esotica, che entreranno in produzione commerciale nei prossimi anni
Sulla campagna dell'uva da tavola in partenza
"Da quanto appuriamo sui mercati e da quello che ci viene confermato dalla Op APOC, la campagna dell'uva da tavola è iniziata con toni bassi, a causa di temperature molto elevate nelle zone di coltivazione e clima fresco e piovoso al nord Italia - dichiara Calogero Montana - C'è poca richiesta, al momento, ma speriamo in una ripresa il prima possibile. Anche perché con la nostra uva Victoria inizieremo il 15 luglio. I mercati in cui la Op ci supporterà nella commercializzazione saranno quelli nazionale ed europeo. Nel nostro assortimento non sono presenti uve senza semi".
"Nelle nostre aziende, grappoli e acini appaiono più uniformi rispetto agli anni passati, con livelli zuccherini abbastanza elevati, che rendono il prodotto eccezionale in termini di gusto. Ci auguriamo che sia una campagna tranquilla e che i nostri clienti e la Op APOC possano accompagnarci in questo cammino, ogni giorno".
Vigneto in Sicilia
Foto articolo fornite da Nazzareno Pagliarello
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