Tanti gli intervenuti fra tecnici, agricoltori, commerciali, e un'organizzazione perfetta di Ri.Nova, Astra, Agripat con momenti divulgativi e molte novità. Così può essere riassunta la giornata dimostrativa Demoday del progetto Patatec tenutasi il 3 luglio a Minerbio, in provincia di Bologna, presso l'azienda Bonfiglioli.
Paolo Baroncini, ricercatore
"L'innovazione va avanti - ha affermato il ricercatore Paolo Baroncini - e in questi miei 50 anni di attività ho toccato con mano i cambiamenti. Oggi cerchiamo varietà a lunga dormienza, con resistenza alle malattie e poco suscettibili agli elateridi. Qui presso l'azienda Bonfiglioli ho 20 parcelle sperimentali con 14 tuberi ognuna, seminate a mano e ormai pronte per essere raccolte e misurate sotto tutti i punti di vista. Ci sono però 6-7 selezioni che si presentano molto interessanti e che possono rappresentare il futuro. Altri caratteri da considerare sono il sapore e l'adattabilità ai diversi usi, la resa, la colorazione della buccia, la consistenza".
Nicola Minerva direttore di Astra
Guidata dal direttore di Astra Nicola Minerva, la giornata ha ottenuto l'approvazione generale anche perché variegata nella sua offerta: lato espositivo con alcune aziende del settore, mostra pomologia, novità tecniche, visite in campo, convegno con esperti.
Francesco Ravelli di Forigo
Fra le novità tecniche, da segnalare il prototipo portato da Forigo. Come ha illustrato Francesco Ravelli, "la nuova seminatrice riconosce elettronicamente il passo di semina e quindi fora il biotelo nel punto esatto perpendicolare alla patata appena seminata. Inoltre, rincalza e stende anche la manichetta".
Emanuele Tavelli di Winet
Emanuele Tavelli di Winet ha spiegato l'importanza di utilizzare le sonde per avere costantemente monitorata la situazione della coltivazione. "Con l'uso delle nostre sonde Sentek, che possono rilevare tutti i parametri a diverse profondità, è possibile regolarsi per irrigazione, concimazione, difesa".
Lo stand Pizzoli
Per Pizzoli sono intervenuti Andrea Galli e Riccardo Sartori. Galli ha posto l'accento sulla continua ricerca portata avanti dall'azienda, specie sul fronte varietale. Sartori ha mostrato una macchina di fabbricazione olandese in grado di strappare gli steli dopo la trinciatura. Presso lo stand Pizzoli per tutta la mattinata ha funzionato una friggitrice che ha offerto patate appena cotte, a tutti i presenti. Un modo per dare un contenuto alla parola 'qualità' da testare.
Allo stand Kopper, Andrea Cazzagon
Andrea Cazzagon di Kopper ha mostrato alcuni preparati biologici per la difesa sostenibile della patata, uno in particolare utile anche contro il ferretto.
Per Netafim-Bragaglia, Alessandro Alberti ha spiegato come la sua azienda può collaborare con gli agricoltori per le migliori soluzioni di irrigazione.
Luciano Rudelli di Imac ha illustrato la storia della sua azienda, specializzata in macchine per la semina, rincalzatura e raccolta.
Molto partecipata anche la mostra pomologica, con varietà e selezioni presentate per l'occasione da Pizzoli, Baroncini e Consorzio Selenella. Marcello Maccagnani del Consorzio patata di Qualità-Selenella ha spiegato come si cerchino sempre di più connotati quali gusto, produttività e caratteristiche di cottura, cercando di selezionare sia precoci, sia medie, sia tardive con sostanza secca adeguata.
Ospiti esteri: Wouter Mutsaers di O-Potato Holland
Mirko Mezzetti di Pizzoli ha detto: "Collaboriamo con tutte le sementiere europee, con focus sia per il mercato del fresco, sia per l'industria".
Fra le novità tecniche da segnalare, l'uso dei droni con la presenza di Marco Zambelli dei Consorzi Agrari d'Italia, il quale ha fatto decollare un drone mostrando come si può intervenire sulla patata ad esempio per distribuire insetti utili o biostimolanti.
Il convegno
La giornata è proseguita con un convegno seguito da oltre 50 operatori. Riccardo Rocchi di Agripat ha posto l'accento sull'aumento delle spese sostenuto dai coltivatori, con 500 euro a ettaro in più solo per il seme. Rispetto alla produzione nazionale, "La Campania si conferma la prima regione produttiva con il 22% delle quote. Segue l'Emilia Romagna con il 12% e l'Abruzzo con l'11%. Ma nel 2023 si sono persi, a livello nazionale, circa 1600 ettari rispetto all'anno precedente".
Riccardo Rocchi, coordinatore di Agripat
Stefano Civolani dell'università di Ferrara ha portato i risultati sperimentali di difesa contro gli elateridi. "Non esiste una unica soluzione, ma occorrono diversi accorgimenti. Ad esempio, l'uso di teli pacciamanti bio, di colore 'fumè', aiutano a rallentare gli attacchi, così come una lavorazione del terreno supplementare in autunno.
Stefano Civolani dell'università di Ferrara
La manichetta a 16 mm (basso volume) sembra dare migliori risultati rispetto a quella a 22 mm, con un calo dell'incidenza degli elateridi. Anche il sovescio con piante dedicate è utile per allontanare le larve. Sono in atto prove anche per utilizzare insetticidi localizzati con l'aggiunta di attrattivi".
Domenico Solimando, agronomo del CER (Canale Emiliano Romagnolo), ha spiegato come la fertirrigazione ben dosata permette di aumentare la plv di 1000-1200 euro a fronte di un maggior investimento di 200-300 euro. Questo anche grazie all'uso del portale Irrinet e dei modelli in esso contenuti, che danno suggerimenti concreti per irrigare e concimare.
Massimo Bariselli, del servizio fitosanitario regionale, ha sottolineato l'importanza dei monitoraggi contro malattie e insetti, tramite trappole e modelli previsionali. "È indispensabile ragionare in termini di rotazione e non più solo di patata. Occorre pensare alle colture che precedono e seguono per fare una lotta efficace agli elateridi. E non dimentichiamo di inserire il sovescio con piante biocide".
Paola Sgarbi di Astra ha guidato una analisi sensoriale ben organizzata e allargata a tutti i partecipanti, con campioni confezionati e l'uso di QR code per accedere alle informazioni da trasmettere al database.
"L'obiettivo del progetto Patatec - tira le somme il direttore di Astra, Nicola Minerva - punta al miglioramento della sostenibilità della coltivazione patata attraverso la divulgazione di tecniche innovative di difesa e di gestione agronomica. E questo avviene comunicando in modo moderno ed efficace agli imprenditori e ai tecnici del settore le tecniche innovative e sostenibili che portano a una riduzione degli elementi inquinanti, mediante l'impiego di mezzi tecnici per la difesa a basso impatto ambientale e la razionalizzazione della fertirrigazione, salvaguardando in tal maniera il suolo e le acque delle zone dove si coltiva il tubero".