Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

I requisiti europei sullo zenzero biologico producono l'effetto opposto

Il Perù è un fornitore chiave di zenzero biologico per i mercati europei e nordamericani. Tuttavia, molti acquirenti sembrano non sapere cosa significa per un coltivatore soddisfare i requisiti biologici, in particolare quelli del mercato europeo. "Siamo integrati verticalmente al 100% e abbiamo le nostre radici nel terreno del Perù, ma è sempre più difficile soddisfare le condizioni che l'Europa richiede", afferma Cameron Mistal della Happy Veg.

Incendi
Per coltivare zenzero biologico che soddisfi le normative europee, come livelli inferiori di clorato, assenza di fosetil e bassi livelli di acido fosfonico, il prodotto deve essere coltivato in un terreno non contaminato. Da questo punto di vista, quello migliore e più abbondante, è il terreno vergine. Affinché la maggior parte della terra soddisfi i requisiti della verginità a livello di coltivazione, si stanno verificando molti incendi su questi terreni. Una volta che il terreno o la foresta vengono bruciati, i coltivatori riescono a ottenere solo pochi cicli di coltivazione di zenzero biologico da quel lotto di terra, prima che sia nuovamente necessario bruciarlo.

Inoltre, le rigide normative stanno rendendo lo zenzero più sensibile alla Erwinia, una malattia contagiosa che causa il marciume dello zenzero. "Questo rende la materia prima dello zenzero fresco inutilizzabile in prodotti a valore aggiunto come succhi, polveri e puree, ma anche come prodotto fresco per l'esportazione", ha affermato Mistal. La mancanza di agrofarmaci fa sì che questo zenzero più naturale, sia a rischio di Erwinia e di altri problemi. La ProGinger Perù - un'organizzazione che rappresenta gli esportatori e le associazioni di produttori di zenzero/curcuma in Perù certificati Senasa - sta lavorando insieme a Senasa per sviluppare una nuova varietà di zenzero che non sarà sensibile alla malattia del marciume.

"Non credo proprio che i regolatori dell'Ue siano consapevoli degli standard elevati che hanno fissato", ha continuato Mistal. La maggior parte degli operatori peruviani ritiene che non sia sostenibile rispettare le normative europee. Tali rigidi criteri non solo causano pratiche agricole insostenibili, ma spingono anche gli agricoltori a dedicarsi ad altre colture, tra cui caffè e cacao. Queste sono meno difficili da coltivare e risultano più redditizie.

Europa contro Nord America
La Happy Veg coltiva lo zenzero nella giungla del Perù da ormai sei anni ed esporta zenzero fresco biologico sia in Europa che in Nord America, con una quota di circa 50/50. Rispetto all'Europa, i mercati statunitense e canadese sono molto meno rigorosi. Perché l'azienda vuole continuare a esportare in Europa? "È molto difficile per i fornitori soddisfare condizioni così rigide, ma avere le nostre attività laggiù fa una grande differenza. Siamo una delle pochissime aziende in grado di soddisfare gli standard europei e, di conseguenza, raccogliamo la sfida di continuare le nostre esportazioni lì", ha ammesso Mistal. Infatti, Happy Veg ha uffici sia negli Stati Uniti che in Europa, a dimostrazione del suo impegno verso entrambi i mercati.

Anche altri Paesi, come la Cina, stanno avendo difficoltà a far accettare il loro zenzero biologico sul mercato europeo. Secondo i risultati delle analisi, nella maggior parte dei casi lo zenzero biologico proveniente dalla Cina non supera il test di ingresso nel mercato dell'Unione europea o degli Stati Uniti.

Agricoltura rigenerativa
A causa delle estreme difficoltà imposte dalle rigide regolamentazioni e dagli elevati standard dell'Ue, la Happy Veg ha iniziato a pensare al futuro della coltivazione biologica dello zenzero in Perù. "Crediamo sia necessario innovare con pratiche agricole rigenerative che ci consentano di ridare vita al suolo invece di depauperarlo di tutto. Solo in questo modo, la coltivazione biologica dello zenzero in Perù sarà sostenibile anche per le generazioni future". A differenza di prodotti come caffè, cacao e avocado, il concept di coltivazione biologica dello zenzero, senza distruggere le risorse naturali, richiede investimenti più elevati, sia in termini finanziari che di tempo. Questo è un grande ostacolo per quasi tutte le aziende che operano nelle giungle del Perù, Brasile e altri Paesi internazionali, e che cercano di fornire prodotti esotici competitivi. L'investimento è impegnativo per tutte le aziende, ma viene incoraggiato sia dai regolatori dell'Ue che dalle aziende statunitensi.

Nel frattempo, Mistal consiglia agli acquirenti di fare le dovute verifiche e assicurarsi di lavorare con fornitori autorizzati di zenzero biologico. Esiste un ampio mercato di aziende informali che supportano i lavoratori dipendenti non in conformità alle normative e hanno una visione diversa su sicurezza alimentare, conformità, certificazioni, fra gli altri.


Cameron Mistal, al centro, con una squadra che raccoglie lo zenzero nella giungla del Perù.

Per maggiori informazioni:
Cameron Mistal
Happy Veg
+1 480 335 3842
[email protected]
www.happyveginc.com

Data di pubblicazione: