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È la Sicilia la regione più biologica d'Italia

Le coltivazioni certificate bio continuano a crescere in Italia! È quanto emerge dal rapporto Sinab 2023. Al 31 dicembre 2022 la superficie biologica italiana supera i 2,3 milioni di ettari, con un incremento su base annua del +7,5%. L'aumento degli ettari coltivati bio è stato del 111% (oltre 1,2 milioni di ettari) con riferimento all'anno 2010. Nell'ultimo triennio, l'incremento medio registrato di superfici bio è stato del +5,6% e riguarda in modo analogo il numero di operatori biologici totali (+4,8%) (Grafico sotto).

Fonte: elaborazioni Sinab su dati Organismi di Controllo e Amministrazioni regionali

La SAU biologica nazionale si compone per il 42,6% da seminativi (1.000.134 ettari), per il 2,5% da ortive (59.572 ettari), per il 23,8% da colture permanenti (558.716 ettari), per il 28,2% da superfici a prati e pascoli (incluso il pascolo magro, 662.252 ettari) e per il 2,9% da terreni a riposo (69.207 ettari) (Grafico sopra).

Trascurando i dati relativi ai seminativi, le cui dimensioni sono comunque riportate nella grafica sotto, il rapporto evidenzia in lieve flessione le superfici dedicate agli ortaggi (-0,4%), mentre le superfici interessate dalle colture permanenti aumentano del +9,0%. Il patrimonio di alberi da frutto supera i 558 mila ettari e conferma il trend di crescita già in atto nel biennio precedente. Gli incrementi più significativi, a doppia cifra, riguardano le produzioni di noccioleti (+1.525 ettari, +8,9%), mandorleti (+2.706 ettari, +16,0%), agrumeti (+3.339 ettari, +10,5%), e oliveti da olio (+25.741 ettari, +10,5%). Questi aumenti di fatto ricalcano la crescente domanda a livello globale per la frutta in guscio e, probabilmente, la tendenza più consapevole dei consumatori che si orientano sempre più verso prodotti salutari come gli agrumi italiani bio.

Interessanti anche gli aumenti registrati dai vigneti biologici (+7.594 ettari, +6,0%), che raggiungono, nel 2022, i 133.140 ettari. Stabile la frutta da zona temperata (+0,5%) con variazioni di circa 100-150 ettari per quasi tutte le drupacee, a eccezione delle ciliegie (+14,9%). Mantengono valori positivi anche gli ettari coltivati a piccoli frutti (+3,8%), frutta da zona subtropicale (+9,0%). Anche qui, per la frutta cosiddetta esotica, non colpisce il dato di crescita sebbene queste coltivazioni richiedano investimenti alti e un notevole livello di specializzazione dei produttori. Dimostra, come nel caso degli agrumi italiani, la consapevolezza e la conseguente ricerca del consumatore di prodotti non importati da oltremare per i più diversi motivi legati alla sostenibilità.

L'analisi della distribuzione geografica conferma che, nel 2022, il 56% della SAU biologica nazionale si trova in cinque regioni, nel seguente ordine: Sicilia (387.202 ettari), Puglia (320.829 ettari), Toscana (229.070 ettari), Calabria (193.616 ettari) ed Emilia-Romagna (193.361 ettari). Tra queste, tornano a crescere a doppia cifra Sicilia (+71.055 ettari, +22,5%) e Puglia (+34.021 ettari, +11,9%), mentre l'Emilia-Romagna, nonostante registri incrementi minori rispetto alle due regioni leader (+9.782 ettari, +5,3%), si avvicina alla Calabria che perde superficie certificata (-3.549 ettari, -1,8%); rallenta rispetto all'importante crescita dello scorso anno la Toscana che, segnando solo un +1,7%.