Nei giorni scorsi, alla Sil Moonen di Roggel (Paesi Bassi) è ricominciata la stagione dei mirtilli olandesi. "Non sarà l'anno migliore, ma nemmeno il peggiore. Durante la fioritura abbiamo avuto un clima meno favorevole, quindi l'impollinazione non è stata ottimale. Nel complesso, ci aspettiamo bacche più piccole".
Sebbene il coltivatore abbia a disposizione una macchina per la raccolta, la prima raccolta viene ancora effettuata manualmente. "La prima raccolta di solito dà le bacche migliori. Cominciamo a raccogliere meccanicamente alla fine di luglio", dice Sil. In precedenza l'azienda coltivava mirtilli anche in Germania e nei Paesi Bassi settentrionali, ma attualmente non si occupa più di queste coltivazioni. Ora la sua intera superficie di 40 ettari si trova nel comune di Leudal, con una produzione di circa 400 tonnellate di mirtilli all'anno.
"Di recente i prezzi dei mirtilli sono stati abbastanza soddisfacenti e sembrava che i supermercati olandesi non vedessero l'ora di iniziare con il prodotto locale, ma in seguito la situazione è stata di nuovo problematica. Tra l'altro, si nota spesso che i prezzi scendano quando iniziano le vacanze scolastiche. Una volta finite le vacanze, questi salgono anche abbastanza rapidamente. Tuttavia, nei Paesi Bassi vige la regola che la raccolta deve essere terminata entro la metà di agosto, prima che il Perù arrivi sul mercato. In questo modo è possibile servire i clienti fino a metà settembre".
Finiremo con il coltivare cetrioli sottaceto? 
Un desiderio a lungo coltivato da Sil è quello di confezionare i mirtilli nell'imballaggio finale, direttamente in campo. "È la strada più breve per arrivare al consumatore e inoltre è un vantaggio per il coltivatore. Ma in qualche modo con altri piccoli frutti non possiamo farlo e dobbiamo trattare i mirtilli come le patate. I costi di gestione sono enormi. Temo che ci stiamo avvicinando sempre di più alla coltivazione di cetrioli da fare sottaceto".
Quest'anno Moonen ha piantato anche bacche della varietà Calypso, oltre alla varietà Duke. "Nei mirtilli si assiste a un grande sviluppo varietale. Ogni anno vengono aggiunte nuove cultivar e ne vengono abbandonate altre. Ora abbiamo in prova la Fall Creek che possiamo raccogliere in una sola volta. Penso che possa avere un futuro. Altrimenti i costi saranno troppo alti a fronte di prezzi che non aumentano di pari passo".
Spazio a scaffale
"Mi chiedo quale rivenditore oserebbe introdurre un concept diverso. Dieci anni fa ero già un pioniere degli shaker, ma nessun rivenditore ha fatto il grande passo. Spesso hanno mezzo metro quadrato di spazio a scaffale e c'è poco spazio per le innovazioni, ma vista la crescita che ha avuto la categoria dei mirtilli, dovrebbe esserci una maggiore flessibilità".
Se in precedenza Sil riforniva i rivenditori del Regno Unito e della Germania, attualmente questi ultimi attingono in larga misura ai raccolti locali. "Negli ultimi anni abbiamo esportato maggiormente nei Paesi mediterranei, come Spagna e Italia. Queste nazioni non hanno una produzione locale a luglio e agosto, mentre il consumo è in aumento, quindi lì abbiamo buoni clienti. Speriamo comunque che i rivenditori olandesi comincino a farsi avanti per il prodotto locale".
Per maggiori informazioni
Sil Moonen
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