La Cooperativa di Produttori di Limoni associati di Rocca Imperiale fotografa una situazione produttiva che tende ad aggravarsi, a causa dell'assenza di pioggia e della ragionevole turnazione adottata dagli enti di fornitura di acqua.
"Purtroppo non piove da oltre 8 mesi. Stiamo subendo gravi danni in campo, che si ripercuoteranno sulla prossima campagna limonicola. Le turnazioni irrigue fissate ogni 9/10 giorni non bastano al fabbisogno attuale delle piante, complici le temperature torride, che amplificano la conclamata emergenza idrica, che risultava preoccupante già da questo inverno".
"La carenza di acqua ha finora ridotto le rese del 20%, una percentuale che ci auguriamo non aumenti nei prossimi mesi. Abbiamo assistito a una forte cascola dei frutticini. Se le cose non dovessero presto migliorare, saremo costretti a rivedere la programmazione della campagna 2024/25. Difatti i frutticini stentano a ingrossare per l'insufficiente apporto di acqua. Il problema si verificherà nel lungo periodo, perché, non riuscendo ad avere a disposizione calibri accettabili, specie per un prodotto di fascia Premium, dovremo posticipare la raccolta di due mesi, generando di conseguenza un possibile surplus di prodotto ed entrando in competizione con altri areali produttivi italiani, o ancora peggio con quelli esteri. Tutti i nostri frutteti sono dotati di impianti di irrigazione a risparmio idrico".
L'ingresso di nuovi conferitori nella cooperativa genererà però una crescita delle superfici, fissata per ora intorno a 10 ettari rispetto alla stagione 2023/24, compensando in parte il deficit produttivo provocato dalla siccità prolungata. Sul tavolo ci sono però altre strategie che il consorzio potrebbe mettere in campo, in caso di un aggravamento delle criticità. "Se tale situazione meteorologica dovesse persistere per tutta l'estate e le pezzature dovessero risultare compromesse in modo irrimediabile, stiamo pensando allo sviluppo e lancio di un nuovo packaging dedicato ai frutti di piccolo calibro, che verrà abbinato a una corretta strategia di marketing e comunicazione, al fine di sensibilizzare l'intera catena distributiva su come e quanto il cambiamento climatico stia contribuendo a ridurre il valore dell'agricoltura. Questa però è soltanto un'ipotesi, che auspichiamo di non dover mai mettere in pratica".