"Abbiamo da poco terminato la campagna di esportazione della carota del Veneto e dell'Emilia-Romagna verso i Paesi del nord e dell'est Europa. E' giunto il momento di analizzare il nostro lavoro che si è sviluppato dalla metà di maggio fino alla prima settimana del mese di luglio". Lo afferma Francesca Barbieri, responsabile di prodotto della ditta Zanarini srl.
"Se vogliamo iniziare l'analisi parlando di volumi, possiamo certamente affermare che, rispetto alla campagna 2023, Zanarini e la sua filiera li ha più che triplicati. La campagna era iniziata intorno al 15 di maggio con un mercato che si è presentato di non facile lettura, ma che da subito ha mostrato la sua tendenza di prezzi in discesa".
"Infatti - continua Francesca Barbieri - fin dai primi giorni, la Spagna, il principale competitor, si è posizionato al di sotto del prezzo italiano di almeno 10 centesimi. In aggiunta a ciò, e contrariamente alle attese, i Paesi del nord Europa avevano ancora prodotto del vecchio raccolto in stock. Abbiamo quindi ritardato l'inizio dell'export, infatti i primi Paesi che hanno iniziato a chiedere merce sono stati la Svezia e la Finlandia. Il mercato si è sbloccato solo verso la fine di maggio, quindi ben due settimane dopo quello che speravamo".
Piantagioni di carote
Precisa la responsabile: "È stato soprattutto il Belgio a chiedere per primo delle forniture che hanno coperto poi le successive settimane. La difficoltà a questo punto, comunque pienamente superata grazie al continuo scambio di informazioni tra noi e i nostri interlocutori e grazie alle continue analisi sull'andamento del prezzo di mercato, è stata quella di pianificare le richieste dei clienti in un contesto di mercato che, di settimana in settimana, si è mostrato in flessione. In cinque settimane, il prezzo ha perso il 50% del suo valore".
"Di certo, almeno dal nostro punto di vista, non è stata la domanda a mancare: la difficoltà è stata nell'individuare il giusto posizionamento del prezzo e, ancor di più, nel dialogo con la produzione la quale soltanto 12 mesi prima si era vista riconoscere un valore doppio rispetto a quello che è stato proposto in quei momento. Dopo aver preso consapevolezza del contesto, abbiamo quindi individuato la strada giusta che ci ha consentito, grazie alla qualità e al prezzo in un giusto mix, di muovere volumi importanti e di prolungare le esportazioni anche sovrapponendoci alle nuove produzioni nord europee che ormai erano disponibili dai primi di giugno".
Francesca Barbieri conclude: "La chiave di volta per superare le difficoltà resta la consapevolezza di far parte di una filiera in cui tutti ci troviamo a essere anelli importanti: tutti siamo come linfa che sostiene in vita la filiera. Fondamentale è il dialogo continuo, constante, ben motivato, onesto, chiaro e consapevole. Quindi dichiaro chiuso 'l'anno scolastico 2024...' E, ringraziandoli, aspetto con grande entusiasmo tutti i nostri interlocutori per l'inizio della prossima stagione".
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