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Il commento di un imprenditore pugliese

Per le angurie non è un buon momento: i mercati nazionali languono e quelli esteri mancano

"Menomale che la campagna angurie di quest'anno è partita presto, a fine maggio, e con soddisfazioni commerciali, perché arrivati a questa fase stiamo incontrando difficoltà a smaltire il prodotto, perché la richiesta è scarsa e fra l'altro proviene solo dall'Italia". È quanto afferma un imprenditore pugliese della provincia di Taranto, il quale ha chiesto di rimanere anonimo, e che produce su 10 ettari.

"La situazione commerciale attuale è così critica che l'organizzazione di produttori di cui siamo soci, e cui abbiamo conferito il nostro prodotto dall'inizio della campagna, sta avendo difficoltà a collocare il prodotto. Ci sono, infatti, scarse richieste e mancano all'appello i mercati esteri, date le condizioni climatiche non propriamente estive che deprimono la domanda".

"Il prodotto non può marcire in campagna e dovremmo recuperare almeno le spese di produzione, quindi stiamo provando a vendere il prodotto ai mercati ortofrutticoli regionali, ma il riscontro economico e commerciale non è dei migliori. Riusciamo a vendere pochi bins di angurie al giorno, ricevendo maggiori soddisfazioni in termini di prezzo nei mercati più piccoli rispetto a quello di Taranto, dove c'è sicuramente affluenza anche da acquirenti della Calabria, ma dove confluisce allo stesso tempo molto prodotto".

"Riponiamo la nostra speranza nei trapianti più tardivi che dovranno essere raccolti ad agosto, auspicando in una ripresa di mercato e in un miglioramento delle condizioni climatiche all'estero, in modo da riuscire a smaltire il nostro prodotto, ottenere una giusta remunerazione e concludere la campagna nel migliore dei modi".