Dopo l'incremento della spesa nel 2023, che resta il più alto degli ultimi anni, nel primo trimestre 2024 si ferma il processo di crescita della spesa per i prodotti alimentari che ha caratterizzato gli ultimi due anni. A rilevarlo i dati dell'Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, secondo cui il carrello alimentare nel primo trimestre 2024 è costato agli italiani esattamente come nel primo trimestre 2023.
Nel primo trimestre 2024, la spesa alimentare complessiva si conferma pressoché analoga a quella dello stesso trimestre dello scorso anno, sebbene i diversi comparti contribuiscano in maniera differenziata sia per segno sia per intensità. Dopo mesi di continua crescita, si evidenziano contrazioni di spesa per tutti i comparti afferenti ai prodotti proteici di origine animale mentre cresce ancora la spesa per ortofrutticoli (+2,5% gli ortaggi e +1,6% la frutta).
La spesa per il comparto ortaggi - freschi e trasformati - cresce del 2,5% trainata dalle patate (spesa +9,5%, grazie al +18,7% dei prezzi medi) e dagli altri ortaggi freschi per i quali la spesa cresce del 4,4%. Ancora in flessione la IV gamma (-2,5%) e i surgelati (-1%). La spesa per il comparto frutta cresce dell'1,6% malgrado il contributo negativo del segmento agrumi (-5,5%).
Ma entriamo più nello specifico. Il comparto degli ortaggi freschi e trasformati (che pesa sul valore del carrello per il 10,9%) ha registrato nel primo trimestre 2024 una crescita della spesa del 2,5%, dopo il +9% del 2023. La dinamica è supportata soprattutto dagli incrementi della spesa per il segmento del fresco (patate e ortaggi freschi). Per le patate, malgrado il -7,7% dei volumi, l'aumento della spesa è stato del 9,5%, con un prezzo medio cresciuto su base annua di oltre il 18,7%. La tensione sul mercato dei prodotti ortofrutticoli freschi stenta ad allentarsi anche nel primo trimestre 2024 a causa della variabilità dell'offerta. Nel mese di gennaio i prezzi dei principali prodotti (finocchi, carciofi, cavolfiori lattughe e spinaci) potevano ritenersi notevolmente superiori a quelli dello scorso anno, tutti con incremento a doppia cifra. Nel mese di marzo, i prezzi degli stessi prodotti sono tornati ad attestarsi al di sotto degli analoghi del 2023. Nel complesso i prezzi nel primo trimestre per gli ortaggi freschi sono aumentati mediamente del 3,6%, con acquisti in volume che sono in tenuta con lieve tendenza positiva (+0,7%) e la spesa che cresce del 4,4%.
Aumenta del 6,1% la spesa per la frutta, con dinamiche di contrazione dei volumi che hanno interessato soprattutto il segmento degli agrumi (-7,6%), per i quali l'aumento dei prezzi medi del 2,3% non è sufficiente a mantenere la spesa sui livelli dello scorso anno (-5,5%). L'altra frutta fresca, dopo un 2023 che sembrava in miglioramento sul fronte dei volumi (+3,3% sul 2022), torna a veder flettere i volumi venduti (-3,6%) con prezzi che registrano aumenti sostenuti e sopra la media (+8,7%). In particolare, nel primo trimestre si evidenzia una crescita dei prezzi superiore alla media per le pere, che soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio hanno segnato, su base annua, incrementi di prezzo superiori al 30%.
Prodotti trasformati
Si rileva un ulteriore incremento di prezzo che va ad addizionarsi ai precedenti, dovuto ai maggiori costi degli imballaggi e degli energetici nel caso dei surgelati, anche in questo caso l'incremento dei prezzi ne ha rallentato l'acquisto in termini di volume. Sono in flessione sia gli acquisti di ortaggi surgelati (-2,7%) che quelli di gli altri trasformati (-2,9%). I prodotti a base di pomodoro sono tra i trasformati quelli a fronte del maggior aumento dei prezzi (+3,6%) hanno registrato la maggior contrazione dei volumi (-3%). Gli ortaggi di quarta gamma continuano a vivere un momento poco felice e all'arretramento dei volumi (-3%) si accompagna anche un incremento dei prezzi inferiore alla media (+0,5%) che lascia la spesa complessiva in terreno negativo rispetto all'analogo periodo dello scorso anno (-2,5%). Nel segmento della frutta trasformata discreto l'andamento delle conserve (+3,2% in volume e +5,6% la spesa), mentre i succhi di frutta continuano a registrare flessioni in volume (-3,4%) che a fronte di prezzi medi in aumento del 2,2%, portano la spesa complessiva in flessione rispetto allo scorso anno del 1,3%.
Dinamiche di vendita dei canali distributivi
Non cambia molto, nel primo trimestre 2024, la ripartizione delle vendite nei vari canali distributivi. Il supermercato resta il canale predominante con una quota del 41% e con una performance positiva in termini di fatturato dell'1,7% sul 2023, dopo un anno in cui aveva già recuperato il 9,2% degli incassi rispetto all'anno precedente. Stabile il valore della spesa effettuata presso gli ipermercati, dove si confermano esser avvenuti il 23% degli acquisti. Il discount continua a migliorare le proprie performance e mantenendo una quota del 22% sulle vendite totali, mette a segno nel primo trimestre un aumento degli incassi dello 0,6%, che si va ad addizionare al +9,4%registrato nel 2023 rispetto al 2022. Perde quote e fatturati il canale dei "liberi servizi" (da 6 a 5% la quota e -7,4% la spesa). Il dettaglio tradizionale mantiene la sua quota al 9%, con una riduzione del fatturato dell'8,2% sul livello del primo trimestre del 2023.
Per maggiori informazioni: www.ismeamercati.it