La stagione spagnola dei meloni ha già superato il giro di boa nella regione di Murcia dove le rese per ettaro risultano inferiori al solito. Poiché i consumi hanno subito un rallentamento all'inizio dell'estate, a causa del clima non troppo caldo, la domanda e l'offerta sono rimaste abbastanza in equilibrio e anche i prezzi si sono mantenuti a livelli accettabili. In ogni caso, la tendenza alla ristrutturazione del settore è andata avanti e si prevede che il consumo di meloni aumenterà con l'imminente boom dei formati di IV gamma.
"Le rese per metro quadrato sono diminuite quest'anno di circa il 20%, a causa di una riduzione generalizzata dei calibri, conseguenza delle temperature primaverili più miti del solito che, fortunatamente, non hanno avuto alcun impatto sulla qualità dei frutti", dichiara Cele Buendía, della Melones El Abuelo, azienda che prevede di produrre oltre 60.000 tonnellate di meloni quest'anno.
"Ad Almeria abbiamo avuto una stagione stabile in termini di vendite, così come in Murcia. La produzione è stata inferiore e quindi c'è stata una minore pressione sull'offerta e i prezzi all'origine sono risultati accettabili, e più alti per i calibri più grandi", spiega Buendía. "A maggio abbiamo registrato un calo dei consumi fino al 25% e a giugno le vendite sono diminuite di circa il 15%, soprattutto a causa del clima non molto caldo nel nord Europa. Credo comunque che domanda e offerta rimarranno in equilibrio fino alla fine di luglio".
Melones el Abuelo è specializzata nella coltivazione e vendita di meloni Piel de Sapo, di cui circa l'80% è destinato al mercato interno e la rimanente parte viene esportata. L'esportazione di questo melone, tradizionalmente spagnolo, è stata possibile grazie alla selezione di varietà di piccola pezzatura che soddisfano gli stessi standard di qualità dei calibri grandi venduti sul mercato interno.
L'azienda è in grado di fornire meloni per tutto l'anno grazie alla produzione in Brasile, con circa 11.000 ton provenienti dalla Agrícola Famosa e da altri coltivatori, e in Senegal, con circa 8.000 ton. Nel Paese africano, su richiesta di alcuni clienti, l'azienda produce anche circa 1.500 ton di angurie.
"A differenza di altre aziende del settore, non ci piace quando ad Almeria la stagione senegalese dei meloni si sovrappone a quella spagnola, quindi preferiamo fermarci una settimana in modo che non si possano fare paragoni di qualità o di vendite fra le due origini. All'inizio, i clienti erano scettici, ma oggi la maggior parte di loro ne comprende i vantaggi".
Al momento l'azienda lavora con le produzioni di Murcia, Cordoba e Siviglia, e ad agosto continuerà con Castiglia-La Mancia fino alla fine della stagione spagnola, a fine settembre.
Secondo Cele Buendía, le nuove norme sulla vendita del melone già tagliato nei supermercati e nei negozi di alimentari spagnoli apriranno una serie di opportunità per i formati di prodotti di IV gamma con maggiori garanzie per la salute. "Questo permetterà ai consumatori di acquistare pezzi più piccoli, che saranno anche più freschi grazie a una maggiore rotazione, rendendo più facile il consumo per tutte le tipologie di nuclei familiari".
"Credo che la frutta utilizzata per i prodotti di IV gamma non debba essere quella di qualità inferiore, al contrario. Sarò sempre un grande consumatore di frutta di buona qualità, qualsiasi formato io acquisti, senza bisogno di additivi", afferma il coltivatore ed esportatore. "Il fatto è che in Spagna non si è ancora pienamente accettata la vendita delle varietà più piccole o mini di melone e anguria, nonostante in 30 anni il calibro medio dei meloni sia passato da 4 o 5 kg a circa 2,5 o 3,5 kg".
Prosegue il processo di ristrutturazione del settore del melone
Secondo Cele Buendía, sebbene il consumo di meloni sia rimasto più o meno stabile negli ultimi cinque anni, l'attività della sua azienda sul mercato interno continua a crescere.
"Negli ultimi anni, le piccole imprese sono scomparse mentre quelle più grandi hanno continuato a crescere. Il settore si trova nel bel mezzo di un processo di ristrutturazione, con i grandi fondi di investimento a svolgere un ruolo importante. Sono favorevole all'entrata in gioco dei fondi, poiché il settore soffre da tempo di eccessivo individualismo. Pur avendo come obiettivo principale il rendimento finanziario, l'ingresso dei fondi ha portato a una maggiore concentrazione dell'offerta e a migliori sinergie tra le aziende".
Sebbene la Melones el Abuelo sia stata fondata 21 anni fa, Cele Buendía vanta oltre 42 anni di esperienza nel settore dei meloni. "Ricordo quando il settore del melone era un po' alla deriva, con un prodotto che stava per diventare una commodity, e non qualcosa di esclusivo e squisito, come avrebbe dovuto essere. All'inizio nessuno credeva in questa idea, ma per me è sempre stato chiara. Tuttavia, devo confessare che non avrei mai immaginato che saremmo arrivati dove siamo oggi, e non era neanche un obiettivo".
Per maggiori informazioni:
Cele Buendía
+34 968 38 33 39
Melones El Abuelo
Paraje los Ruices, 115 Los Martínez del Puerto
30156 Murcia, Spagna
[email protected]
meloneselabuelo.com