I bilanci e le analisi si fanno quando si sono maturate le dinamiche che hanno caratterizzato un'annata agraria. Non fa differenza la stagione pataticola siciliana, perlomeno quella riferita all'areale sudorientale dell'Isola. A fare il punto della situazione è Giuseppe Leone, produttore di Siracusa (Cassibile), il quale parla di un'annata contraddistinta dalla mitezza dell'inverno e della primavera che, se da una parte ha favorito un accrescimento ideale dei tuberi, dall'altra però ha costretto i coltivatori a irrigare copiosamente, con l'aggravio dei costi energetici.
"Sebbene ci siano state delle difficoltà nella gestione dell'irrigazione - esordisce Leone - abbiamo registrato una stagione produttiva e commerciale davvero ottima. Le condizioni generali hanno permesso alla nostra patata novella di esprimersi in tutto il suo potenziale, facendosi apprezzare per la sua buccia sottile e per la pasta gialla dorata, con qualche sfumatura sull'esterno dovuta alla terra rossa che caratterizza le nostre zone. Inoltre, in azienda abbiamo il vantaggio e la fortuna di disporre di acqua dolce dai nostri pozzi, che aggiunge qualità e sapore al prodotto. Il pericolo però è che le falde si abbassino troppo, mettendo a rischio le prossime stagioni. Da inizio marzo a fine maggio abbiamo raccolto principalmente per i mercati italiani, sia in cassette da 13 kg a nostro marchio, sia alla rinfusa in big bag da 1500 kg per gli stabilimenti di lavorazione del nord Italia, dove il prodotto è stato rilavorato e distribuito anche all'estero per il consumo fresco".
"D'altra parte, la nostra patata novella si distingue molto dal prodotto centroeuropeo - spiega il produttore e commerciante - perché quest'ultimo viene sovente commercializzato dopo un processo di antigermogliazione e conservazione. Purtroppo in azienda non siamo ancora pronti per effettuare una lavorazione più accurata, con lavaggio e calibratura, altrimenti potremmo raggiungere anche i mercati più importanti e lontani con il nostro prodotto che, nel panorama europeo e mondiale, costituisce una nicchia assoluta. Non per nulla i principali operatori pataticoli italiani ed europei si approvvigionano proprio in questo areale".
"I prezzi medi alla produzione, iniziati alti nella prima parte della stagione, hanno fatto segnare 0,70 euro al kg – rivela l'esperto – con un plus di cinque centesimi di euro al kg in media per il prodotto al selenio. La condizione favorevole del mercato ci ha incoraggiati ad acquistare altro prodotto in campo da coltivatori di fiducia, raddoppiando i nostri 25 ettari di proprietà. Le richieste incalzanti degli operatori nazionali organizzati per l'export verso i paesi germanofoni, profondi conoscitori del prodotto siciliano e particolarmente attratti da esso, hanno spinto al rialzo la nostra campagna. Cionondimeno, abbiamo avvertito parecchio la concorrenza egiziana che quest'anno si è presentata con un'ottima qualità produttiva all'origine, inficiata dal trasporto; molti operatori nazionali, sfruttando il prezzo più basso di circa 10/15 centesimi di euro, l'hanno potuta commercializzare in buone quantità. Le sfide del futuro per l'azienda sono quelle della lavorazione in-house e della gestione dei calibri più piccoli, perché hanno un valore interessante se confezionati adeguatamente".