Come accade spesso, specie in annate molto calde, è ragionevole che una parte della produzione di meloni e angurie venga danneggiata per via delle temperature troppo alte. È ciò che sta accadendo negli ultimi giorni nelle campagne delle province di Taranto e Brindisi: le angurie stanno maturando troppo sotto il sole, con evidenti scottature sulla superficie esposta.
A tal proposito, Gerardo Latino, produttore salentino con 120 ettari dedicati, commenta: "La situazione non è ancora drammatica e ci auguriamo non lo diventi. Purtroppo, il caldo torrido prolungato sta accelerando la maturazione dei cocomeri, con conseguenze sulle vendite, in un contesto commerciale già di per sé delicato e incerto. Si cerca di mitigare gli effetti delle alte temperature sulla produzione: nelle ultime ore, infatti, i quantitativi giornalieri raccolti e stoccati sono aumentati parecchio, mentre procedono spedite le operazioni di imbiancatura degli impianti con caolino, un prodotto naturale distribuito per evitare scottature e favorire una maturazione più lenta".
Il prodotto rimane comunque di qualità; ad aumentare potrebbero essere le percentuali di scarto. "Il mercato è imprevedibile – dice Pantaleo - In Italia, le angurie si stanno consumando, con quotazioni differenti a seconda della zona di vendita. Ciò che manca è quell'entusiasmo commerciale estero, che ha sempre caratterizzato la stagione e che ci permetteva, in situazioni di surplus produttivo, di evitare precoci deprezzamenti. Le esportazioni all'estero, specie nell'est Europa (come Polonia e Repubblica Ceca) sono molto lente, probabilmente a causa di un andamento climatico rimasto instabile per un lungo periodo e all'ingresso di nuovi player esteri che iniziano a sottrarre quote di mercato alle aziende italiane. Aumentando l'offerta, il prodotto si inflaziona. È una stagione anomala, ma ancora molto lunga per poter tirare le somme".